Oggi abbiamo con noi Giorgio Cattaneo, blogger, giornalista, scrittore, pensatore ed osservatore libero degli eventi che ci circondano.
Il suo ultimo libro “La Bibbia Nuda” ci rivela un punto di vista molto più pratico e meno mistico del sacro testo.
Uno sforzo notevole che ci dà qualche strumento in più per valutare le onde di questo mare magnum, dove navighiamo da anni in continua tempesta.
Abbiamo pensato a questa intervista in forma classica, con le consuete domande e risposte scritte.
Come a recuperare una dimensione di calma e ragionamento lento, ormai ricordo di un passato che ha fatto posto a mezzi più rapidi, ma non così profondi.
R.Z. per MD.
Ciao Giorgio, prima di passare alla vera intervista vuoi aggiungere qualcosa alla presentazione o introdurre un tuo pensiero ai lettori di MittDolcino.com?
G.C.
Ciao Roby, direi che hai colto l’essenziale.
“La Bibbia Nuda” è un inedito ritratto di Mauro Biglino, in forma di intervista, concentrato sul suo pluridecennale lavoro di traduttore, anche per le cattoliche Edizioni San Paolo.
Non è cosa da poco, concludere che il Dio dell’Antico Testamento non sia affatto la divinità del monoteismo (spirituale, onniscente, onnipotente, eterna).
Constatare la storica adozione di traduzioni scorrette per supportare un potere (religioso, in quel caso) fa pensare a una manipolazione abituale,
millenaria, ad opera di un’élite ristretta, elusiva e temibile: come quella di cui parla Paolo Rumor nel libro “L’altra Europa”.
Un’élite occulta, che avrebbe retto ininterrottamente i destini dell’umanità da non meno di 12.000 anni,
attraverso imperi e religioni, fino alle attuali istituzioni nazionali e sovranazionali, come la stessa Ue.
E’ vero, si tratta di conclusioni indigeste e più che imbarazzanti, ai confini della realtà: conclusioni che lo stesso Rumor fatica ad accettare.
E’ pur vero, però, che discendono dal dossier segreto di suo padre, cugino del più volte primo ministro Mariano Rumor.
Non solo: Giacomo Rumor era il fiduciario di monsignor Montini, futuro Paolo VI, e – durante la Seconda Guerra Mondiale – dirigente del Siv, il potente servizio segreto del Vaticano.
Alla luce di queste suggestioni, quindi, finisce per stupire un po’ meno il fatto che oggi ci troviamo in questa situazione, che appare letteralmente folle.
R.Z. per MD.
Partiamo subito con l’attualità di casa nostra
Questa propaganda alla campagna vaccinale così incessante, unita al quasi silenzio delle cure tradizionali,
che a detta di molti medici avrebbero salvato parecchie vite e ridotto le degenze ospedaliere, non ti sembra un azione strana?
Perlomeno poco lineare?
G.C.
Nell’esemplare video-reportage “Covid, le cure proibite”, Massimo Mazzucco ha centrato il punto:
Se fosse stata riconosciuta l’esistenza di terapie efficaci (i medici di “Ippocrate.org” hanno certificato 60.000 guarigioni domiciliari, grazie alle loro cure precoci), non sarebbe mai stata approvata la procedura d’emergenza per autorizzare prima del 2024 i preparati farmaceutici sperimentali per l’attuale profilassi “genica”.
Non credo sia corretto chiamarli vaccini:
un vaccino è l’inoculo del medesimo agente patogeno che si vorrebbe neutralizzare.
Ma il problema, naturalmente, non è solo italiano:
il paradigma sanitario adottato sul Covid (allarmismo, restrizioni, profilassi genica sperimentale) ha travolto l’intero Occidente,
con pochissime parziali eccezioni come la Gran Bretagna, la Svizzera, il Portogallo e la Svezia, dove la crisi è stata interpretata con sfumature differenti e meno ansiogene.
R.Z. per MD.
Abbiamo sentito da poco la notizia del Dott. De Donno che sembra essersi suicidato, che idea ti sei fatto?
G.C.
Forse non è un caso che a dirigere le indagini sia un colonnello dei carabinieri, né che gli inquirenti tengano aperta l’ipotesi di responsabilità di terzi:
Segno che, probabilmente, che la versione del suicidio non convince del tutto, anche se Giuseppe De Donno era probabilmente minato, nel morale, dopo esser stato punito – umiliato, insolentito, isolato – per aver trovato in brevissimo tempo una efficace terapia anti-Covid.
Ho letto che qualcuno dubita che un medico possa davvero ricorrere all’impiccagione, nel caso fosse determinato a togliersi la vita: saprebbe perfettamente quali farmaci utilizzare, per procurarsi una sorta di eutanasia.
L’avvocato Paolo Franceschetti, acuto osservatore delle pagine più buie della storia criminale italiana, spesso intrisa di simbologia esoterica, fa notare che è morto “per mancanza di fiato” proprio l’uomo che, per primo, aveva imparato a restituirlo, il fiato, ai malati che stavano soffocando.
In altre parole: una sorta di contrappasso, di atroce punizione anche simbolica?
Personalmente leggo e ascolto, come tanti, e anch’io provo semplicemente a ragionare.
Ho la sensazione che gli inquirenti di Mantova (carabinieri e Procura) condurranno indagini serrate.
Se penso a De Donno provo infinita gratitudine e immenso dolore.
Forse non ce le meritiamo, persone del genere: così buone, oneste, capaci, coraggiose, generose.
Se invece ce le meritiamo, bisognerà dimostrarlo: rendendo loro giustizia. Suicidio o meno, vedo Giuseppe De Donno come un martire.
Red Ronnie ha detto che bisognerebbe farlo santo.
Forse sarebbe più opportuno il Premio Nobel postumo, se fosse attribuibile.
Ma ormai, il Nobel per la Medicina è passato di moda: i grandi media trattano Jean-Luc Montagnier come un vecchio rimbambito.
E nessuno protesta, a parte Michele Santoro.
R.Z. per MD.
Pandemia, vaccini, crisi economia e politica, sono per te correlati fra loro? C’è un disegno che non riusciamo a vedere, ma che si può ragionevolmente ipotizzare?
G.C.
Certo, c’è sempre un disegno.
O meglio: ce ne sono diversi, magari anche in conflitto tra loro. Giulietto Chiesa ripeteva: complottista non è chi vede i complotti, ma chi li ordisce.
Poi, certo, bisogna distinguere: chi è un po’ paranoico tende ad attribuire ai soli complotti l’intero svolgimento della storia.
I complotti però esistono: alcuni vanno in porto e altri no, senza contare le infinite variabili in campo, non sempre prevedibili.
Ho avuto l’onore di collaborare a lungo, con Giulietto Chiesa: uno che a fine 2002 si giocò tutti i privilegi di casta di cui beneficiava (a cominciare dalla frequente presenza in televisione) per denunciare la falsità integrale della versione ufficiale sull’11 Settembre.
Ipotizzare che una certa sovragestione molto perversa del potere abbia potuto propiziare una strage come quella, in fondo, non è così diverso dall’analizzare i “capolavori” di un’altra sovragestione, ben più antica, che ha letteralmente fabbricato l’inedita forma-pensiero del monoteismo per controllare le masse.
Un’invenzione geniale, perfetta: si ottiene la docilità assoluta, l’obbedienza di milioni di persone.
Un sacerdote fenicio del 1200 avanti Cristo, Sanchuniaton, scrisse di aver scoperto – da documenti rinvenuti in Egitto – la primitiva manipolazione operata dalla casta sacerdotale dell’epoca: sparite dalla circolazione le divinità antiche,
i sacerdoti avevano letteralmente fabbricato un culto riservato a divinità assenti, non più presenti in mezzo agli uomini.
Il bello è che gli scritti di Sanchuniaton furono ripresi dallo storico greco Filone di Byblos e poi rivalutati dal vescovo cattolico Eusebio di Cesarea, uno dei Padri della Chiesa.
La stessa Bibbia, del resto, racconta che gli Elohim (le divinità dell’epoca, come lo stesso Yahweh) camminavano in mezzo a noi, dai tempi di Noè a quelli di Mosè.
Erano divinità concrete, in carne e ossa, dotate di velivoli: come quelli che oggi il Pentagono mostra finalmente nei video, chiamandoli Uap?
Non abbiamo certezze, se non negative: molto di quello che ci hanno sempre raccontato era regolarmente falso.
L’umanità – che sarebbe stata direttamente “fabbricata”, per via genetica, da quelle stesse divinità – è stata sempre, costantemente manipolata.
La menzogna, a quanto pare, non è mai stata l’eccezione, ma la regola: la prassi.
Secondo questa visione, quindi, la situazione attuale – la cosiddetta pandemia, e quel che ne consegue (cioè: la fine delle straordinarie libertà conquistate nel Novecento) – non è che il confermarsi di una consuetudine.
Stupisce, semmai, la tempistica della crisi mondiale: al di là delle contingenze finanziarie di cui molti hanno parlato, forse c’è dell’altro.
Nel saggio “Operazione Corona”, edito da Aurora Boreale e curato da Nicola Bizzi e Matt Martini, un analista come Andrea Cecchi ha citato la crisi interbancaria dei Repo.
Secondo Cecchi, andava bloccata l’economia per fermare la domanda, visto che il sistema
– dopo aver predicato per decenni il rigore di bilancio –
nel 2019 non poteva permettersi di espandere di colpo la massa monetaria, senza prima un “opportuno” shock che giustificasse l’emissione straordinaria di denaro.
Ma forse, come Bizzi e Martini sottolineano, c’è in gioco un disegno che è essenzialmente di dominio, accelerato da una grande paura.
Ovvero: i grandi manipolatori oggi temono anche l’imminenza di eventi esterni, non terrestri, che potrebbero mettere in discussione l’attuale potere terrestre?
Non è più solo fantascienza: il generale Haim Eshed, già a capo della sicurezza aerospaziale di Israele, ha dichiarato che forze terrestri collaborano stabilmente, da decenni, con entità extraterrestri.
Fino a qualche anno fa, esternazioni di questo tenore avrebbero suscitato ilarità.
Del resto, fino al 2019 ci saremmo messi tutti a ridere, se qualcuno ci avesse raccontato che un politico anonimo e sbiadito,
ma allevato dal circolo vaticano del cardinale Silvestrini (lo stesso da cui dipendeva Andreotti), di lì a poco ci avrebbe rinchiusi in casa come topi, da un giorno all’altro, per colpa di un’epidemia di influenza.
E il suo governo avrebbe emanato decreti demenziali per scatenare il caos e produrre una spietata repressione.
Obiettivo: diffondere il panico e distruggere l’economia nazionale, proprio come richiesto dall’oligarchia mondiale
che negli ultimi decenni ha usato la Cina come modello autoritario da opporre alla democrazia occidentale.
R.Z. per MD
Passando alla politica, il governo Draghi cosa sta facendo?
Oltre il velo dei decreti che sembrano essere un lenzuolo che vuole accontentare tutti, ma copre pochissimi.
Sta il governo rispondendo alla politica parlamentare o ha sul tavolo un’agenda scritta da terzi?
G.C.
Nel libro “Massoni”, edito da Chiarelettere, Gioele Magaldi svela l’esistenza di un network di potere occulto e bifronte,
che sovrasta i governi, di cui Mario Draghi sarebbe un autorevolissimo esponente:
fino al 2018 schierato sul fronte più reazionario, e dal 2019 passato allo schieramento che si definisce progressista,
quindi ostile al partito trasversale dell’austerity che in Europa ha utilizzato come ariete l’élite finanziaria e industriale tedesca per deprimere artificiosamente l’economia occidentale.
Mario Draghi ha ereditato il disastro per il quale era stato incaricato il mediocre burattino Conte.
Tra i due c’è un abisso, nel bene e nel male: Draghi non prende ordini, li impartisce. E’ uno dei principali creatori dell’agenda che ci viene imposta.
La sensazione è che abbia ceduto a metà, in una sorta di trattativa:
Mantenere inalterato l’attuale (folle) paradigma sanitario, per avere mano libera, in cambio, sul riassetto della governance Ue in senso anti-austeritario.
Da tre anni sulla scena, Conte non ha ancora espresso un solo pensiero politico: ammesso che abbia idee proprie, non sappiamo quali siano.
Sappiamo invece quali sono quelle di Letta e compagni:
Vorrebbero introdurre forme di tassazione vessatorie e suicide, come la patrimoniale, in ossequio ai loro tradizionali azionisti di riferimento europei.
Draghi, al contrario, si è espresso in modo netto: niente patrimoniale, niente iper-tassazione.
Lui infatti è in grado di cambiare i connotati agli azionisti europei di Letta e colleghi.
Credo sia lì essenzialmente per quello: per condurre una battaglia di portata storica.
Per questo non darei troppo peso a singoli provvedimenti momentanei. In altre parole: Draghi sta disputando i Mondiali, mentre gli altri giocano nel campetto della parrocchia.
Ma gioca anche per noi, Draghi, oltre che per la super-élite in cui milita?
Bella domanda.
Anche qui, l’unica certezza è negativa: gli altri erano (e sono) peggiori di lui.
Per distruggere l’Italia, del resto, come si è visto bastava l’infimo Conte.
Se Draghi è in campo, evidentemente, è per fare altro. Che cosa, esattamente? E a che prezzo? Altre domande senza risposta, oggi, almeno per me.
Nel senso: recuperare economia ci costerà la rinuncia definitiva alle libertà perdute nel 2020 per mano dei poteri che usavano Conte, all’epoca dei suoi indimenticabili lockdown e dell’introduzione anticostituzionale della decretazione d’emergenza?
R.Z. per MD.
Il 3 di Agosto inizia il semestre bianco, quello in cui il capo dello Stato non può più sciogliere le camere, in pratica la politica ha le mani quasi libere.
Come vedi questa fase?
Potrebbe cadere il governo Draghi?
Potrebbero esserci degli sconvolgimenti e cambiamenti di rotta?
Magari verso una maggiore libertà del popolo e libertà di cura per la pandemia come stanno già facendo in Inghilterra?
G.C.
Confesso di seguire ormai distrattamente e sempre meno volentieri la speculazione politologica nazionale.
Si dice che Draghi abbia azzerato i partiti italiani?
Non credo: ha solo reso evidente la loro inconsistenza.
Parliamo di cose importanti, vitali: nessuna forza politica, per esempio, ha fatto le barricate per ottenere un protocollo sanitario domiciliare adeguato alla sindrome Covid.
Non l’ha fatto nessun partito, nessun leader, nessun uomo delle istituzioni.
Questo, per me, è dirimente.
A valle di questo aspetto, tutto il resto è una semplice declinazione di eventualità non determinanti, per il cittadino.
In un anno e mezzo, la comunità nazionale è come crollata, sotto l’effetto di un brutale sortilegio.
E’ stata costretta a subire la mano pesante di un regime apertamente e spudoratamente post-democratico, inaugurato dai poteri che manovravano l’oscuro Conte per colpire l’Italia, “ventre molle” del continente, ed estendere poi all’intera Europa la risposta emergenziale alla narrazione psico-pandemica.
La politica (che già era in agonia) è letteralmente scomparsa, e oggi accetta il commissariamento imposto dai poteri che supportano Draghi.
Nel frattempo si è eclissato anche quel che restava dell’informazione: i grandi media, incoraggiati espressamente dal governo Conte, si sono spinti oltre la decenza nell’oscurare le notizie, censurare le fonti e criminalizzare il dissenso, compreso quello dei medici-eroi come De Donno.
Chi si aspettava da Draghi un’azione di discontinuità, in questo senso, almeno per ora è rimasto deluso.
E la campagna di discriminazione in corso, basata sul “green pass” (che qualcuno chiama “apartheid”, in salsa sanitaria), sta superando i peggiori orizzonti orwelliani.
La situazione che stiamo vivendo appare decisamente pericolosa: sembra a rischio la possibilità stessa di continuare a esprimersi liberamente.
R.Z. per MD.
Ti ringrazio a nome mio e di MD per l’intervista, se vuoi aggiungere qualcosa chiosando un ragionamento che ti sta a cuore, ti offriamo tutto lo spazio che serve.
G.C.
Grazie, allora concludo con qualche ultimo spunto.
Nel 2018 mi è capitato di pubblicare una raccolta di mini-racconti, “La lotteria dell’universo”, in realtà scritta una decina di anni fa.
Sono raccontini fantasiosi e distopici, paradossali: ambientati in un mondo da incubo, ma popolato da persone come noi.
Sinceramente, non immaginavo che quella agghiacciante “nuova normalità” potesse diventare, così presto, la nostra vita quotidiana.
E non credevo che il mondo intellettuale sarebbe rimasto largamente in silenzio, di fronte a tanto, così come l’ambiente degli artisti, del cinema, della musica.
Siamo diventati tutti ciechi?
Anni or sono, con discreto anticipo sui tempi, Igor Sibaldi parlava di “speciazione”: di fronte a ogni grande bivio della storia, una parte dell’umanità finisce per restare indietro, non riuscendo a vedere o ad accettare l’enormità degli eventi.
In realtà, negli ultimi decenni, molti di noi sono stati costretti ad aprire progressivamente gli occhi, aiutati dall’impegno di voci coraggiose, capaci di svelare i grandi fenomeni di manipolazione.
Quanto al “movente” dell’attuale Grande Reset,
credo che le ultime ipotesi sulla cosiddetta “esopolitica” (le eventuali interferenze di soggetti non terrestri) procedano di pari passo con le “scoperte archeologiche non autorizzate”,
che stanno costringendo gli studiosi a rivedere da cima a fondo tutto quello che credevamo di sapere, sulle nostre origini.
Siamo sempre stati sovragestiti da “padroni” esterni?
Se così fosse, non ci sarebbe da meravigliarsi oltre misura, di fronte alle aberrazioni di oggi, che rendono la politica impalpabile o risibile.
Per contro, concordo con chi afferma che stiano nascendo nuove consapevolezze: creare solide alleanze interpersonali basate sulla solidarietà diretta è davvero utile, per sviluppare gli anticorpi necessari a resistere alle avversità e, domani, magari, a entrare in un mondo nuovo, meno bugiardo e barbarico, meno atroce.
Sono grato a blog come il vostro, per l’impegno che viene profuso costantemente. Senza il web, oggi saremmo costretti a viaggiare a fari spenti.
E sono grato anche a studiosi come Mauro Biglino, che ci invitano a rileggere il passato remoto con mente aperta:
nel dubbio, fondato, che possa svelare aspetti insospettabili del presente, e anche del futuro che ci sta venendo addosso.
R.Z. per MD
Grazie ancora Giorgio di esere stati con noi.
Se posso aggiungere una piccolo incipit: contribuiamo tutti ad accendere questi fari.
Ed in attesa del giorno che sta arrivando, facciamo che la notte non sia più così buia.
Per approfondimenti: ecco il Link al Blog di Giorgio Cattaneo https://www.libreidee.org/
R.Z.
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