Tom Luongo (sintesi)
Conseguenza del crollo dell’Afghanistan e dell’inettitudine di Joe Biden, a Davos non è rimasto molto tempo per evitare che le cose vadano completamente fuori strada.
L’opposizione alla vaccinazione obbligatoria e all’uso pubblico dei dati medici privati sta aumentando molto più velocemente di quanto aveva previsto.
Le persone che aveva messo al potere in tutto il mondo per dar vita al Grande Reset si sono rivelate inutili.
Dalla Nuova Zelanda al Canada, dalla Francia alla Casa Bianca … Davos pensava di poter fare come l’Imperatore Palpatine: rendere legale il Grande Reset e poi tutto si sarebbe sistemato.
Questo, chiaramente, non sta succedendo.
Quella brutta storia che sta venendo fuori in Australia è inquietante quanto il pasticcio di Biden sulla ritirata dall’Afghanistan.
Mette in evidenza quanto velocemente i tiranni si stiano trasformando in disumani assassini degli indifesi — ad esempio con i “cani da soccorso” in Australia, che sono stati gasati perché esposti al Covid-9/11.
E’ questo il loro fondamentale problema: odiano tutto quello che dicono di voler proteggere. La vita per loro è solo economia.
Quello che è stato fatto ai cani nel Nuovo Galles del Sud si estenderà presto agli umani non vaccinati, se non si facesse qualcosa per fermarli.
Una volta che la disumanizzazione ha avuto inizio, finisce solo quando i tiranni vengono rovesciati e sconfitti.
Quindi, che il cielo aiuti i tiranni australiani perché, nell’Inferno di Dante, c’è un posto speciale per chi dà fuoco ai cani.
The Churn
Il punto è che la crescente opposizione al Nuovo Normale sta inducendo Davos ad accelerare i piani.
L’ho già detto in passato: quando vedete un cambiamento a 180° nella narrazione dei media dovete preoccuparvi, perché significa che sta cambiando qualcosa di grosso.
I media e la maggior parte di Washington D.C. si sono rivoltati contro Biden, a 180°, proprio come hanno fatto con quella storia della “fuga di notizie dal laboratorio Covid-9/11”.
Quando ribaltare la narrativa è diventata una cosa utile per Davos, il dottor Fauci è stato colto in flagrante da Rand Paul mentre mentiva al Congresso.
Ora, io credo fermamente che il caos a Kabul fosse stato pianificato. È stato progettato per far apparire gli Stati Uniti come un branco di idioti pasticcioni.
Biden è stato incastrato e non riesce a elaborare in fretta quello che sta accadendo. E’ come se anche lui si fosse perso nel The Churn, come Amos Burton nella serie The Expanse di James S.A. Corey.
Per far mente locale: “… The Churn è il momento in cui ‘le regole del gioco cambiano’ … Quale gioco? … L’unico che conta. La sopravvivenza … Quando la giungla viene abbattuta per costruisce qualcosa di nuovo, quelli come noi finiscono morti … Ma non significa nulla. Nemmeno se ci capitasse di sopravvivere”.
Comunque, incorporata nell’idea di Amos di The Churn è che, mentre le regole cambiano, la società continua ad andare avanti.
Così, molte persone in questo momento stanno cercando di analizzare la situazione politica nei termini di The Churn — ovvero del normale flusso e riflusso di chi ha il sopravvento nella lotta per il potere.
In realtà, quello in cui ci troviamo non è un normale flusso degli eventi. Stavolta, quello che sta accadendo sembra qualcosa di molto diverso.
Perché è chiaro che Joe Biden non sopravviverà a questi eventi.
Se non avesse passato la vita al servizio delle forme più venali di corruzione, sarei quasi dispiaciuto … perché in qualsiasi società abusare degli anziani è un riflesso terribile — come lo è sparare ai cani.
Ma, come ho già detto, abbiamo a che fare con persone che non hanno un’anima.
Quindi, Biden non durerà ancora a lungo. Verrà rapidamente spinto fuori dal quadro. Un altro cane abbattuto per spianare la strada alla servitù della gleba.
Ora, avete notato che Regno Unito, Francia e Germania stanno ottenendo il lasciapassare per portar via la loro gente da Kabul?
Avete notato i disperati piagnistei di gente come Tony Blair e il Ministro degli Esteri dell’UE, Josef Borrell, sulla perdita dell’Afghanistan?
Lo scopo, ovviamente, è quello di distrarre l’opinione pubblica di casa loro dai crescenti disordini civili.
Ma c’é un altro motivo: dividere ulteriormente l’Europa dagli Stati Uniti.
In effetti, come potrebbero sopravvivere le idee di Davos se quella gente non potesse mungere la vacca fiscale degli Stati Uniti, spendendo trilioni di dollari per proteggere i loro interessi in Asia Centrale?
I coltelli sono già fuori per il suo Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, per il Segretario di Stato, Antony Blinken, e per il Segretario alla Difesa, Lloyd Austin.
Macron, Merkel e i britannici conoscevano bene la situazione di quel Paese. L’ammissione del fallimento di Biden è l’unica cosa su cui i neocon e i neoliberali sono veramente d’accordo.
Quindi, la loro rivolta è segno che le regole del gioco sono di nuovo cambiate.
Allo stesso tempo, Alex Mercouris ha ragione quando sostiene che Kamala Harris sia stata messa in disparte …
È a Singapore e in Vietnam a crogiolarsi davanti alla stampa e a ridere degli americani lasciati a Kabul, rilasciando blande dichiarazioni sulle rivendicazioni cinesi nel Mar Cinese Meridionale.
Quello che è in mostra è la vecchia e stanca narrativa: “Tutti sono in grado di fare le cose meglio degli americani”.
La sinistra sta rapidamente giungendo alla conclusione di aver “eletto” un fungo come Presidente — al posto di un tizio che odiava perché così le era stato detto dagli stessi architetti della tragedia in Afghanistan.
La programmazione è profonda, gente, su entrambi i lati della navata politica.
Molti si stanno svegliando, ma potrebbero non essere a sufficienza prima che tutto esploda.
Per il momento siamo ai primi passi della messa in scena dell’estromissione di Biden. Ma, visto che siamo entrati in un nuovo gioco, non è detto che saranno applicate le vecchie regole.
La grande domanda, quindi, diventa: cosa succede, dopo?
Kamala Camaleonte
Devo credere che Davos abbia già calcolato quale sia la sua migliore linea d’azione.
Quindi, non credo che per il WEF Kamala Harris sia la risposta migliore, a meno che l’obiettivo non sia quello di strappare il Paese in due, con un Presidente profondamente odiato da un’America arrabbiata e confusa.
Badate, questa non è un’ipotesi del tutto campata in aria.
La Harris, inoltre, potrebbe essere un grande problema perché non fa parte di nessuna specifica cordata.
Potrebbe essere questo il motivo per cui si trova a Singapore — per vedere se riesce a ottenere gli appoggi giusti per essere autorizzata a subentrare.
Liberarsi di Biden, a quel punto, non sarebbe difficile.
In ogni caso, la Harris è odiata da tutti ed è anche poco qualificata per il lavoro di Presidente. Detto questo, lei e Obama vanno molto d’accordo.
Sono sicuro che abbia pianificato il suo percorso verso la presidenza, anche se Davos vuole qualcuno di più prevedibile.
Ma, se l’indignazione pubblica per l’Afghanistan raggiungesse vertici insostenibili (immagini simili a quelle di Bengasi, con gli americani uccisi e trascinati per le strade di Kabul), allora Biden dovrebbe dimettersi.
Con il Presidente che si è sottomesso alla linea temporale dei Talebani e con il 20° anniversario dell’11 settembre dietro l’angolo … sembra un’ipotesi davvero così inverosimile?
Tuttavia, se si aggiungesse la prova definitiva che i Democratici hanno imbrogliato nelle elezioni presidenziali, allora il caos diventerebbe ingestibile e anche la Harris non potrebbe sopravvivere.
Ma, forse, sono troppo riduttivo perché la Vicepresidente ha molte carte da giocare all’interno dell’apparato del Partito Democratico … ma a condizione che la sua posizione fosse considerata legittima e che i Democratici si trovassero a un solo passo dal linciaggio.
Crollo nervoso da 25° Emendamento
Detto questo, se mi sbagliassi e ci trovassimo nel normale corso degli eventi, assisteremmo alla sfida del 25° emendamento contro Biden.
Se avesse successo, tutte le strade porterebbero alla presidenza della Harris che, probabilmente, sceglierebbe la Speaker Nancy Pelosi come Vicepresidente e Presidente del Senato.
Per ottenere la sua conferma Nancy dovrebbe stringere un accordo con Mitch McConnell [leader repubblicano al Senato] e questo è quanto. Sarebbe un buon accordo per i Repubblicani.
Nancy otterrebbe altri due anni a Washington D.C. (adesso le resta un solo anno) e, allo stesso tempo, McConnell la neutralizzerebbe in vista delle elezioni di metà mandato.
Ma, se Biden si dimettesse in disgrazia, ovvero per una combinazione di brogli elettorali, Afghanistan e qualcos’altro che ancora non sappiamo, allora la Harris se ne dovrebbe andare assieme a lui.
A quel punto le cose si farebbero davvero strane … capiremmo di trovarci in un mondo post-Churn.
In un tale scenario, l’ultimo atto di Biden sarebbe quello di nominare un nuovo Vicepresidente, che entrerebbe in carica dopo la conferma con voto di maggioranza di entrambe le Camere del Congresso. Il nuovo Vice, poi, diventerebbe Presidente.
A questo punto, sostengo che Nancy Pelosi non diventerà mai il primo Presidente donna. Non sopravvivrebbe a un voto di maggioranza al Senato.
Davos, inoltre, ha bisogno di una persona sia competente che sufficientemente giovane da durare fino alla fine del mandato e, soprattutto, che sia leale a Obama e a Davos.
Questa persona non dovrebbe scatenare la rivolta dei normodotati né essere apertamente di parte per quelli del “Flyover Country”.
L’obiettivo è scovare una persona neutrale al cui riguardo nessuno abbia una forte opinione ma che, al contempo, sia ben informata sulle cose che contano veramente.
Hillary è fuori. È merce deprezzata. Davos non ha bisogno di lei. A questo punto, credo che nemmeno lo desideri.
Quindi, chi resta? Per cominciare, nessuno che si sia candidato alle primarie (erano tutti pagliacci eccetto Tulsi Gabbard — ma lei è fuori dalla politica, in una rara dimostrazione di umanità da parte di qualcuno che ha passato del tempo a Washington).
Dannazione, Janet, Davos ti ama!
Quindi, chi è questa persona? La risposta mi è arrivata come un lampo, mentre rispondevo a qualcuno su Twitter — e mi vergogno ad ammettere che mi ci sia voluto tutto questo tempo per capire.
La risposta, ovviamente, è il Segretario al Tesoro, Janet Yellen. Spuntate pure tutte le caselle.
Donna, apparentemente apolitica, in grado di muoversi a Washington, ex capo della Fed e troll di Davos fin sulla punta delle dita.
E, giusto per mettere la ciliegina su questa teoria, è l’unica persona che potrebbe credibilmente tener testa a Jay Powell, che è uscito dalla riserva di Davos per difendere il dollaro e la Fed.
Secondo il mio ultimo articolo, se la Fed stesse veramente cercando di riaffermare il suo primato nel Pantheon delle Banche Centrali, allora la Yellen sarebbe l’unica persona che potrebbe completare il colpo di mano di Davos licenziando Powell, neutralizzando la Fed e mettendo fine al caos.
Davos deve riaffermare il suo controllo e ripristinare la nostra fede in The Churn. La Yellen è la persona giusta per assicurarsi che tutto questo accada.
So cosa state pensando … non è una forzatura mettere un “banchiere centrale non eletto” a capo di un potente Paese? Cosa ti stai fumando, Tom?
Eppure, ve l’avevo detto che stavano arrivando i Banchieri Centrali!
Quindi, aspettatevi la Yellen Presidente entro i prossimi sei mesi … nominata da Davos come Mario Draghi è stato nominato in Italia.
Al WEF non è rimasto molto tempo.
Con il Presidente Yellen, la presa di potere dei Banchieri Centrali sull’Occidente sarebbe completa.
Non so se funzionerebbe nel modo in cui Davos l’ha progettata, ma è comunque la soluzione più pulita per il suo problema attuale.
Penso, in chiusura, che questo sia lo scenario più probabile visto che, con Biden, le cose stanno rapidamente degenerando.
Se non vi piacesse, c’è una cuccia per cani nel codice QR.
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Link: https://tomluongo.me/2021/08/24/from-the-notebook-who-does-davos-turn-biden/
Scelto e tradotto da Franco
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