Rilanciamo questo articolo scritto da Silvia Pedrazzini tratto dalla piattaforma dell’Organizzazione Mondiale per la Vita (OMV).
Che cosa sta succedendo in Romania?
Che cosa sta facendo il primo ministro rumeno?
Il primo ministro Florin Cîţu ha dichiarato che le istituzioni statali non dovrebbero essere “timide” e qualsiasi azione volta a fermare la campagna di vaccinazione non può essere tollerata e deve essere fermamente sanzionata.
Ci chiediamo perché il primo ministro abbia dichiarato qualcosa del genere.
Inoltre prima di lasciarvi all’articolo voglio ricordarvi che il primo ministro non gode di ottima salute politica in Romania
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Di Silvia Pedrazzini tratto dalla piattaforma OMV
Il primo ministro romeno Florin Cîțu, interferisce in un procedimento penale nei confronti della senatrice Diana Șoșoacă per i fatti di Răchiteni; Angelo Giorgianni, segretario generale di OMV chiede al parlamento della Romania la censura, la sfiducia e o le dimissioni del primo ministro.
La senatrice Diana Șoșoacă, segretario generale per la Romania della Organizzazione Mondiale per la Vita, nelle sedi istituzionali competenti quotidianamente svolge attività di ispezione, di divulgazione, di critica e di denuncia politica anche sugli errori diagnostici, terapeutici, sulla gestione politica e sanitaria dell’ emergenza Covid 19.
A tal proposito, ha ripetutamente segnalato evidenze scientifiche internazionali che sconsigliano la somministrazione di vaccini (terapie geniche) sperimentali durante una pandemia e le controindicazioni (già accertate ed in corso di accertamento) che indurrebbero alla prudenza nella somministrazione (in particolar modo per bambini, ragazzi, donne in stato di gravidanza ed affetti da alcune patologie) ed in ogni caso imporrebbero un’ adeguata informazione ai riceventi vaccino (consenso informato).
In questa ottica, la senatrice Diana Șoșoacă, nell’attività ispettiva connessa alle sue funzioni parlamentari, si è recata nel paese di Rachiteni, dichiarato zona rossa e sottoposto a restrizioni per una “presunta” epidemia Covid, dove era in corso una vaccinazione indiscriminata (anche di donne e bambini), per verificare l’osservanza delle prescrizioni di legge e la sussistenza delle condizioni medico-legali per le restrizioni delle libertà degli abitanti e le programmate somministrazioni.
A tal fine, pacificamente e senza porre in essere nessun atteggiamento ostruzionistico, ma solo nell’adempimento di un suo diritto-dovere come parlamentare, dopo avere ripetutamente chiesto informazioni e collaborazione istituzionale al Sindaco, che si è rifiutato, la senatrice ha intervistato il personale sanitario addetto alla vaccinazione ed i cittadini nel tentativo di raccogliere tutti gli elementi successivamente a lei necessari allo svolgimento delle sue funzioni parlamentari (segnalazione, denunzia, proposte …..).
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l’Alessandrino
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