Una studio sponsorizzato come istituto di ricerca a Baltimora dal World Economic Forum e da Bill and Melinda Gates Foundation concluso nell’ottobre 2017, ovvero in tempi non sospetti, e postato con una tempestività clamorosa e stupefacente in data 5 marzo 2020, rivela uno scenario che all’epoca poteva essere solo immaginato e che, a partire dall’inizio delle inoculazioni vaccinali e terapeutiche di fatto sperimentali di inizio 2021 in “epoca Covid”, sembra sorprendentemente divenuto una realtà non solo possibile ma concretamente realizzabile, anche grazie alla protervia ed all’ignavia della classe politica.
La ricerca è stata eseguita dalla Johns Hopkins Center For Health Security che ha pubblicato i risultati nel volume “The SPARS Pandemic 2025-2028“.
E’ un singolare rapporto su un’esercitazione di comunicazione per un vaccino che ha causato “accidentalmente” l’encefalopatia spongiforme alias la malattia prionica della “mucca pazza”.
Sieri sperimentali “mRNA”: una tecnologia mortale che si fonda sull’utilizzo dei prioni.
Lo studio ha fatto emergere il potenziale devastante dei prioni che sembrerebbero causare malattie degenerative certe nell’arco di 4-7 anni, simili all’Alzheimer.
I prioni possono in teoria essere usati come armi, questo è noto.
Nel caso, hanno un tasso di mortalità del 100%.
Nella pratica non possono essere usati come agenti di guerra biologica tattica, perché agiscono troppo lentamente, in 3-4 anni. Ma per un attacco molto ritardato, strategico, nascosto (come con gli pseudo “vaccini”) questi prioni sarebbero invece PERFETTI.
Nella “borsa di Satana” non c’è niente di così perfetto per un attacco ritardato di 3-4 anni, con un tasso di mortalità del 100%, 100% contagioso,
E senza cura,
almeno per i comuni mortali……..ricordiamo che per ogni arma biologica esiste SEMPRE già un antidoto.
E senza alcuna possibile ed apparentemente giustificabile correlazione!!!
Un “vaccino” mRNA sarebbe ideale per un attacco di guerra biologica prionica. Entrambe le sostanze, RNA + proteina indotta(S-Spike), svaniscono presto (max. 2-3 settimane) nel corpo.
Non esiste al momento nessun test per la loro stereo-piegatura in vivo, ovvero per verificarne il processo in atto.
Solo gli antigeni rimangono nel soggetto, che sono in questo caso fuorvianti – non dicono nulla sulla chiralità, ovvero sulla proprietà di essere non sovrapponibile alla sua immagine speculare.
Questo significa che, NEL CASO IPOTETICO SOPRA CITATO, si “perderebbe apparentemente la memoria” del processo degenerativo in atto per ritrovarla solo dopo qualche anno nella sua manifestazione infettiva ormai irreversibile.
Effetto “ZOMBIE”
In altre parole, chi non muore di “Covid19” nei primi tre-quattro anni, avrebbe suo cervello che comunque degenera esponenzialmente entro i 2-3 anni successivi fino a rendere il soggetto malato simile ad uno “zombie” e farlo poi morire.
(Esisterebbe in teoria l’alternativa di impiantare nel cervello un microchip in grado di “prendere possesso” delle funzioni vitali trasformando il paziente da essere umano a similmente un “cyborg”).
Prione = “particella infettiva proteica”.
È il caso unico in cui una proteina provoca un’infezione contagiosa e che è fatta dal capovolgimento della sua struttura. I prioni sembrano rimanere infettivi anche dopo essere stati esposti a trattamenti che distruggono gli acidi nucleici.
Elemento chiave: la proteina S-Spike
E la chiave risiederebbe nella presenza della proteina S-spike :
“L’involucro esterno della proteina spike del coronavirus contiene “regioni simili ai prioni” che danno al virus un’adesione molto alta ai recettori ACE2 nel corpo umano”. Questo è stato documentato da uno studio intitolato “SARS-CoV-2 Prion-Like Domains in Spike Proteins Enable Higher Affinity to ACE2″, pubblicato dallo Human Microbiology Institute. – hmi-us.com
I recettori ACE risiedono anche sulle cellule cerebrali.
Ha aggiunto: “La presenza di domini prion-like per la prima volta ci permette di attuare una strategia anti-prione (????) …. Speriamo di poter portare farmaci totalmente nuovi che in questo momento sono completamente fuori dal radar degli scienziati”.
In parole povere: non esistono trattamenti per i prioni!
Questa è la realtà CONOSCIUTA.
Nota del redattore: anche il prof. Montagnier, premio Nobel per la medicina e infettivologo di fama mondiale, ha parlato precisamente di effetto prionico indotto, come rischio potenziale, nei vaccini mRNA (…). Vedasi sotto*.
Cinque delle sette interazioni molecolari tra gli aminoacidi del picco della SARS-CoV-2 e l’ACE2 (i recettori del vostro corpo) si verificano all’interno di domini simili ai prioni!
Nel caso, idealizzando il processo degenerativo, il siero introdotto nel corpo – fonte di effetti collaterali non previsti, seguendo la traccia dello studio di Baltimora, JHCHS sopra citato, molto simile al caso talidomide insomma, … – “viaggerebbe” nel flusso sanguigno fino agli organi, incluso il cervello, superandone la corteccia cerebrale e le barriere a protezione fisiologiche del cervello con vari artifizi (…), insediandosi di nascosto per rivelarsi in tutta la sua drammaticità solo dopo alcuni anni.
L’INCUBAZIONE delle malattie indotte per sbaglio coi vaccini, come deducibile dallo studio sopra riportato, derivante nel caso da prioni [2-4 anni], corrisponde casualmente con la “fine dei test clinici Pfizer” nel 2023.
Sperando che le elaborazioni su dati FATTUALI e di pubblico dominio (LINK) sopra riportati siano non materiali, consci che la casualità sembra davvero eccezionale nella pubblicazione di detto studio in relazione alle tempistiche del COVID reale, ci permettiamo solo un commento in calce: se l’incubo di cui sopra si tramutasse in realtà, quando sarà troppo tardi, sempre che la “reazioni allergiche” non allarmino la popolazione in anticipo, tutti rischierebbero – NEL CASO – di contrarre detta malattia “prionica” o con il “siero inoculato” o con il contatto con i “vaccinati” altamente contagiosi.
Benvenuti all’inferno!?
Chicco Valli
trad. libera dalle fonti esposte
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*Al minuto 16 circa inizia la spiegazione sui prioni fatta dal Prof. Luc Montagnier, relativamente ai vaccini:
https://www.francesoir.fr/videos-le-defi-de-la-verite/pr-luc-montagnier-au-defi-de-la-verite
(In English: “CORONA COMMITTEE WITH PROF DR LUC MONTAGNIER AND DR WOLFGANG WODARG”
https://www.bitchute.com/video/FjQt8f1fZv25/.
Dr. Wodarg explains some of the additional concerns here: “Dangerous side effects of genetically induced production of SARS CoV-2 spike proteins” by Wolfgang Wodarg 15.3.2021
https://www.wodarg.com/english)
Referenze a supporto:
“COVID-19 RNA Based Vaccines and the Risk of Prion Disease” by J. Bart Classen MD. Vedasi: https://miningawareness.wordpress.com/2021/08/24/covid-19-neurodegenerative-disease-risk-from-pfizer-mrna-vaccine-prions-cjd-alzheimers-parkinsons-disease/
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Fonti utili (estratto, vedasi Referenze a supporto):
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3. WHO, International Non Proprietary Names Program: 11889. 9/2020.
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