Abbiamo intervistato il Professore Vincent Racaniello, microbiologo e docente alla Columbia University. Un importante professionista che ha collaborato con David Baltimore, premio Nobel per la medicina nel 1975.
Abbiamo pubblicato qualche giorno fa la sintesi di un pezzo di Mike Adams. Ci pare ragionevole pubblicare ora un’opinione diametralmente opposta a quella espressa dall’intenso articolo da noi pubblicato. Il lettore, lo spettatore è chiamato a farsi la propria idea. Non è il nostro lavoro. Il nostro lavoro è insinuare il dubbio, il nostro compito è mostrare diversi punti di vista.
Certo abbiamo una linea di pensiero. Chi non ce l’ha è una bandierina che sventola dove tira il vento. Ma avere un pensiero forte e complesso, talvolta fortemente critico nei confronti di questo sistema, non ci esime dalla responsabilità di ascoltare tutte le versioni della storia.
Perché non imparare qualcosa anche da chi non la pensa come noi?
Il Professor Racaniello, persona equilibrata e aperta, sostiene l’importanza della vaccinazione contro il Covid. Lui stesso ha affermato nel corso dell’intervista di essere stato vaccinato con due dosi Pfizer.
Al tempo stesso, però il Professore, che non è l’ultimo arrivato, ha sostenuto l’importanza della libera scelta. La vaccinazione non può essere imposta a nessuno.
E’ importante che in Italia questo si sappia.
E’ importante cogliere i segni che arrivano da altri Paesi.
E’ importante parlare con chiunque, anche se non la pensa come noi.
Se vogliamo che la tenuta democratica del Paese non ceda definitivamente, non possiamo imporre un obbligo vaccinale a tutta la popolazione. Specialmente se è un obbligo surrettizio.
Perché riteniamo importante la testimonianza del Professore? Primo perché crediamo nella pluralità di visioni. Non discriminiamo nessuno e mai lo faremmo, come qui in Italia si cerca ossessivamente di fare. Noi siamo trasparenti. Secondo, perché le categorie ProVax e NoVax esistono solo nella finzione mediatica e nei discorsi da bar.
Vincent Racaniello ha fatto il vaccino. E’ convinto che la vaccinazione serva per sconfiggere il Covid. Ma non proverà mai a impormi la sua visione del mondo, né tantomeno l’inoculazione di questo farmaco.
E’ categoricamente contro l’obbligatorietà vaccinale.
Quindi credo sarebbe bene darsi una calmata. Sarebbe bene riflettere sul modello sociale che vogliamo applicare all’Occidente. Vogliamo questa roba? Vogliamo uno stato di tensione continua? Vogliamo odiarci tra di noi e guardarci in cagnesco tutti i giorni dell’anno, ovunque sul suolo italiano?
Mi rivolgo a tutti. Sia a persone vaccinate che non vaccinate. Ai dubbiosi e gli scettici, così come ai convinti. E’ psicologicamente impossibile convincere qualcuno di una nostra idea. E’ illogico voler imporre la propria idea a qualcun altro.
Un altro punto che il Professore ha trattato e che mi preme di sottolineare è la trasparenza e l’onestà degli enti preposti alla divulgazione sui dati legati alla vaccinazione. Perché si chiede il Professore della Columbia University non c’è onestà nel riportare informazioni vitali?
Io non sono contro la vaccinazione. Sono contro l’ipocrisia. Sono contro la disonestà.
Vuoi vaccinare le persone? Non sarò io a porre un rifiuto netto.
Quello che rimarco, usando le parole del Professore, è trasparenza. Fate la campagna vaccinale. Ma fatela onestamente. Dite tutto ai cittadini. Non tenete nulla nascosto. Il cittadino poi farà la sua scelta. Altrimenti non siamo più cittadini, ma sudditi. E se siamo sudditi, abbiate il coraggio di dircelo in faccia.
Per guardare l’intervista cliccate:
Ringraziamo il Professor Vincent Racaniello per questa intervista.
Per maggiori informazioni sul Professore vi invito a visitare il suo sito:
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l’Alessandrino
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