Jean-Patrick Grumberg per Dreuz.info (sintesi)
Il 15 settembre l’Australia ha cancellato il contratto firmato nell’aprile 2016 con la Francia, per la fornitura di 12 sottomarini diesel convenzionali, avendo Canberra deciso (1) che quelli a propulsione nucleare siano più adatti all’evoluzione della tensione geopolitica con la Cina.
Di conseguenza, ha firmato un accordo tripartito con Gran Bretagna (che sta beneficiando davvero molto dalla sua uscita dall’UE) e Stati Uniti, chiamato AUKUS.
La sua decisione ha irritato la Francia, che ha richiamato gli Ambasciatori innescando una grande disputa diplomatica.
I mezzi di comunicazione hanno premuto sul Quai d’Orsay dando la colpa a Joe Biden per la perdita di questo favoloso contratto.
Non credete a tutto quello che sentite e leggete nei media. Io sono l’ultima persona, in questo mondo, che vuol difendere Joe Biden: è un Presidente terribile per gli americani.
Tranne che, fino a prova contraria, stavolta è accusato ingiustamente.
Il “contratto del secolo”
Nel 2016, il gruppo francese Naval vinse un contratto da 50 miliardi di euro per costruire 12 sottomarini della classe Barracuda nel corso dei successivi 50 anni, dopo una competizione molto serrata con la tedesca TKMS (ThyssenKrupp Marine Systems) e con il consorzio giapponese Mitsubishi/Kawasaki.
Nel selezionare l’offerta francese, il Governo Australiano disse che soddisfaceva tutti i parametri richiesti (il sistema di combattimento sarebbe stato fornito dagli Stati Uniti).
La Francia avrebbe dovuto prevederlo
Non so se la colpa sia stata dell’arroganza o della stupidità, ma il Governo Francese aveva tutti gli elementi in mano — e per un bel po’ di tempo — per “vedere” in anticipo quello che gli è appena successo.
Inoltre, è il solo responsabile di questo sfacelo. Lo sa benissimo.
Le Drian si è detto stupito da una decisione presa senza preavviso. Ma non è proprio così …
1. E’ fin dallo scorso gennaio che il Dipartimento della Difesa australiano (frustrato dal fallimento del Naval Group nel rispettare le scadenze e con i costi in aumento) sta considerando la possibilità di rompere il contratto — e la Francia ne è stata prontamente informata.
2. Il 18 gennaio 2021, l’Australian Financial Review aveva rivelato (3) che gli Alti Funzionari della Difesa stavano considerando di aggiornare il loro vecchio sottomarino “classe Collins” e di rompere il contratto con i francesi, fra la crescente frustrazione per i costi crescenti e le scadenze mancate: https://www.afr.com/politics/federal/shot-across-the-bows-on-submarine-contract-20210117-p56uo9
3. Nell’aprile 2021, il Governo Australiano aveva rifiutato di firmare il contratto per la fase successiva del progetto, dando tempo al Naval Group fino a questo settembre per conformarsi. Settembre è arrivato, ma il gruppo navale non ha fatto nulla. Di conseguenza, l’Australia ha attivato il suo piano B.
4. Il 14 maggio, i Dirigenti della società francese avevano detto al loro personale che erano bloccati dal “calendario politico” — ammettendo che il Ministro della Difesa australiano, Peter Dutton, aveva chiesto garanzie sui costi e sulle scadenze (4).
5. Il 2 giugno 2021, il Dipartimento della Difesa australiano aveva menzionato un piano B per i sottomarini francesi (2). Negli ultimi 12-15 mesi, Canberra aveva espresso dubbi al Naval Group sulla sua capacità di consegnare i sottomarini nei tempi e ai prezzi concordati (in aggiunta ad altre questioni che esamineremo in seguito). Il Segretario alla Difesa, Greg Moriarty, aveva detto al Senato che il suo Dipartimento stava esaminando “piani di emergenza” nel caso in cui il progetto del sottomarino francese, da costruire ad Adelaide, non fosse andato avanti.
A questo punto, anche se parlassero l’inglese come le mucche spagnole, è incredibile che i Funzionari francesi sostengano di non essere stati informati.
Perché l’”affare del secolo” è fallito?
Quindi, la domanda da un milione di dollari diventa: cos’è andato per storto?
Non una sola cosa, ma diverse. I problemi cominciarono fin da subito, quando il contratto era stato appena firmato (aprile 2016).
(1)
Nell’agosto 2016 la società DCNS (diventata in seguito Naval Group), posseduta al 62% dallo Stato francese, fu violata (5).
Oltre 22.000 documenti relativi alla capacità di combattimento di 6 “sottomarini Scorpene” destinati all’India furono violati.
Il fatto rese l’Australia molto nervosa, preoccupata per la sicurezza del suo progetto. Non dimentichiamo che i sottomarini non sono destinati a fare crociere turistiche, ma a scoraggiare le visioni imperialiste cinesi.
Il 26 agosto, il Ministro dell’Industria Militare, Christopher Pyne, inviò un pesante avvertimento alla DCNS (Naval Group).
Il Dipartimento della Difesa australiano pretese che la società francese (6) fornisse un livello più alto di protezione informatica, analogo a quello degli Stati Uniti.
I dati rubati, spiegarono i Dirigenti DCNS, sarebbero stati portati fuori dalla Francia nel 2011, da un ex Ufficiale della Marina Francese che, in quel momento, agiva come sub-appaltatore.
A quel punto, l’opposizione australiana chiese la sospensione delle relazioni con la società francese. Davvero un brutto inizio.
(2) L’esplosione dei prezzi
Canberra, inizialmente, fu particolarmente attratta dall’offerta francese per la sua capacità di convertire i Barracuda dalla propulsione diesel a quella nucleare — una tecnologia che all’epoca era considerata “veleno politico” (conseguenza del disastro di Fukushima) ma che, secondo il Governo Australiano, sarebbe diventata più accettabile nel corso del tempo.
Solo che il progetto, che doveva costare 31 miliardi di euro, saltò presto per aria. I Barracuda sarebbero costati quasi il doppio, circa 56 miliardi di euro!
E questo, prima che il Governo prendesse in considerazione i costi della manutenzione.
Nel novembre 2019, il Ministero della Difesa disse a una Commissione del Senato che Canberra avrebbe dovuto pagare per i sottomarini, nel corso della loro vita, altri 90,1 miliardi di euro!
E questo non era ancora tutto …
(3)
Forse, il più grande punto di stallo è stato la disputa sulla partecipazione dell’industria locale.
Quando annunciò l’accordo, nel 2016, l’allora Primo Ministro, Malcolm Turnbull, sottolineò che i Barracuda sarebbero stati costruiti in Australia (con il 90% di input locale) e che avrebbero sostenuto 2.800 posti di lavoro locali (8). Ebbene …
— Nel 2020, Naval Group ridusse l’input locale dal 90% al 60%.
— A Natale 2020, Naval Group stava ancora tirandola per le lunghe, non volendo rispettare l’impegno ad appaltare il 60% del contratto a fornitori australiani. L’Australian Industry and Defence Network, che rappresenta le piccole e medie imprese locali del settore difesa, disse che era “profondamente preoccupato”.
— Ancora nel 2021, la società francese si opponeva apertamente ai sub-appalti locali, sostenendo che l’industria australiana non era “all’altezza del compito”.
(4) Ritardi e ritardi
Se da un lato l’Australia voleva ricevere i sottomarini in tempo per sostituire i suoi vecchi Collins (che dovrebbero essere messi in disarmo nel 2026), dall’altro i rapporti indicavano che non avrebbe ricevuto il suo primo Barracuda fino al 2035 (o anche più tardi) — e che la costruzione si sarebbe estesa fino al 2050.
(5)
Nel 2018, il Governo Australiano era così arrabbiato per le controversie sulle garanzie e sul “trasferimento di tecnologia” che l’allora Ministro della Difesa, Christopher Pyne, rifiutò d’incontrare il Ministro della Difesa francese, Florence Parly, e i Dirigenti del Naval Group quando questi visitarono l’Australia (7).
Come si può vedere, il contratto è fallito non per una, ma per diverse ragioni. Quindi, se la Francia ne ha fatto le spese, la colpa non è di Joe Biden.
Quando il Ministro Le Drian si lamenta degli americani, è solo per ingannare i media francesi.
E’ stato davvero sfacciato quando ha dichiarato, su Francetvinfo, che la decisione era imprevedibile:
“Ciò che mi preoccupa è anche il comportamento americano … Questa decisione brutale, unilaterale e imprevedibile è molto simile a quello che stava facendo il signor Trump … Gli alleati non si fanno questo l’un l’altro … È tutto davvero insopportabile”.
Ma la decisione dell’Australia era tutto fuorché imprevedibile!
Perché l’Australia non ha comprato immediatamente “sottomarini nucleari” dalla Francia?
Nel 2016, l’opzione nucleare per la sua futura flotta di sottomarini era impraticabile: troppi i tabù da superare.
— I Partiti Laburista e Liberale avrebbero dovuto mettersi d’accordo. Il timore era che non fosse possibile costruire un consenso bipartisan.
— Si doveva persuadere la popolazione. In Australia, le opinioni pro e contro il nucleare, in tutte le sue forme, sono molto divise. La Commissione Parlamentare aveva riconosciuto che “… prima della costruzione di qualsiasi impianto nucleare, dev’essere onorata la volontà della popolazione”.
— Inoltre, l’Australia avrebbe dovuto dare un sacco di spiegazioni ai suoi vicini, in particolare all’Indonesia e alla Nuova Zelanda.
Si sarebbe potuto accedere a questa soluzione solo se l’ambiente strategico fosse diventato più torbido.
E così è stato, per l’aggressività della Cina nel Mar Cinese Meridionale e per le sue sanzioni contro l’Australia — per punirla di aver avuto il coraggio di chiedere delle indagini sulla sua colpevolezza nei riguardi della pandemia.
Il sottomarino “Xi Jinping”
La decisione di dotarsi di sottomarini nucleari — che, rispetto a quelli diesel, eludono i radar nemici (non avendo bisogno di emergere per ricaricare le batterie) e sono più veloci — è una delle risposte alla conquista del Mar Cinese Meridionale da parte della Cina — e al suo bullismo nei confronti di Australia, Giappone e Taiwan.
Peter Jennings, direttore esecutivo del think-tank Australian Strategic Policy Institute, ha detto che:
“Dovremmo chiamare il primo sottomarino nucleare di questa nuova categoria ‘Xi Jinping’, perché nessuno più di lui è responsabile della decisione australiana di percorrere questa strada”.
La Cina comunista, ancora e ancora
Da un punto di vista geostrategico, la decisione di Canberra sembra essere quella giusta, visto che Pechino ha reagito immediatamente ed è furiosa sia per questa nuova alleanza che per il progresso in campo militare.
I sottomarini nucleari rafforzeranno — almeno gradualmente — il deterrente contro la Cina.
Gli strateghi e i leader cinesi dovranno rivalutare i loro rischi e potrebbero essere meno inclini a decidere di varcare la soglia della guerra.
La speranza è che questa ulteriore deterrenza renda la posta in gioco più alta e le prospettive di successo più basse, in modo tale da indurli a rinunciare al loro imperialismo.
Indennità per la rottura del contratto?
Le Drian ha detto che: “Non è finita. Abbiamo dei contratti. Abbiamo bisogno di una spiegazione. Abbiamo un accordo intergovernativo firmato in pompa magna nel 2019, con degli impegni specifici e delle clausole. Come hanno potuto farlo?”.
Le Drian conosce (o dovrebbe conoscere) la risposta alle sue domande. E’ tutto scritto nel contratto:
— Nel 2017, il Governo Australiano ha rivelato i termini del contratto con Naval Group (9), che Canberra e la società francese possono interrompere unilateralmente “quando la capacità di una parte di attuare l’accordo sia fondamentalmente influenzata da eventi, circostanze o questioni eccezionali”.
La questione sarà se i ritardi, il superamento dei costi e le promesse non mantenute costituiscano un “evento eccezionale”. Questo potrebbe essere deciso nei Tribunali.
— Canberra ha deciso di ritirarsi, e il contratto afferma che: “… le parti si consulteranno per determinare se sia possibile trovare un terreno comune che permetta la continuazione dell’accordo”.
Se non si trovasse un terreno comune entro 12 mesi, la cessazione avrebbe effetto 24 mesi dopo il ricevimento della notifica iniziale.
Questa tempistica sembra adattarsi all’annuncio dell’alleanza AUKUS: i leader hanno detto che lavoreranno nei prossimi 18 mesi per determinare come meglio fornire la tecnologia per i nuovi sottomarini nucleari all’Australia, che gli Stati Uniti hanno tradizionalmente condiviso solo con il Regno Unito.
Tutto il resto è banale e può essere trovato nella stampa main-stream.
Conclusione
Da francese, mentirei se vi dicessi che non ho tratto una certa soddisfazione dallo schiaffo che la Diplomazia di Macron ha appena preso in faccia.
Il Quai d’Orsay, con i suoi capricci e le sue sciocchezze diplomatiche, ha mostrato il fallimento della sua politica estera, la sua irrilevanza e, più in generale, l’obsolescenza della NATO.
Venerdì, Parigi ha richiamato i suoi Ambasciatori dagli Stati Uniti e dall’Australia.
Questo gesto impertinente ha messo a nudo ciò che realmente è diventata la politica estera della Francia: corporativismo e “caccia al denaro”.
— Dopo la recente distruzione della libertà a Hong Kong, la Francia ha richiamato il suo Ambasciatore? No.
— L’aggressione della Cina nel Mar Cinese Meridionale e nel cyberspazio ha spinto la Francia a richiamare il suo Ambasciatore? No.
— L’invasione russa della Crimea ha spinto la Francia a ritirare il suo Ambasciatore da Mosca? No.
— Il recente attacco di 4.000 razzi e missili di Hamas contro i civili israeliani ha spinto la Francia a ritirare la sua diplomazia da Gaza? No.
— E l’ultima brutale repressione dell’Iran, o di Cuba, contro dei pacifici manifestanti? Parigi si è forse arrabbiata richiamando i suoi diplomatici da quel Paese? Certo che no.
Le azioni autoritarie che rendono il mondo più pericoloso suscitano al massimo un distaccato sbadiglio ma, se si toccano i contratti delle Società della Difesa francesi, fate attenzione!
La reazione isterica di Parigi dimostra che la Francia, membro fondatore della NATO, è pronta a mettere in pericolo le relazioni diplomatiche con due importanti alleati democratici solo perché ha perso, meritatamente, tanti soldi.
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- https://www.pm.gov.au/media/joint-leaders-statement-aukus
- https://www.theaustralian.com.au/breaking-news/defence-department-considering-a-plan-b-to-french-subs-senate-estimates-told/news-story/778969b5d3f1c5498e62bf0c3d6291d3
- https://www.afr.com/politics/federal/shot-across-the-bows-on-submarine-contract-20210117-p56uo9
- https://www.afr.com/politics/federal/new-pressures-emerge-in-french-submarine-fight-20210513-p57rid
- https://marine-oceans.com/actualites/fuite-massive-de-donnees-de-la-dcns-sur-le-sous-marin-scorpene-la-france-enquete/
- https://www.abc.net.au/news/2016-08-26/defence-urges-submarine-designs-be-kept-safe-after-india-leak/7787394
- https://www.abc.net.au/news/2018-09-28/future-submarine-project-deadlocked-french-shipbuilder-digs-in/10311294
- https://www.malcolmturnbull.com.au/media/future-submarine-program
- https://www.aph.gov.au/Parliamentary_Business/Committees/Joint/Treaties/FutureSubmarine-France/Report_169/section?id=committees%2freportjnt%2f024052%2f24456#footnote6target
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Scelto e tradotto da Franco
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