Joe Hoft del Gateway Pundit è tornato a parlare con noi.
Con immenso piacere abbiamo chiesto a Joe che cosa ne pensa della crisi economica che sta investendo la Cina. Joe si è detto preoccupato perché questo è un problema che investirà tutto il mondo e vede similitudini consistenti con la crisi dei mutui subprime del 2008.
Il mondo sembra in fibrillazione anche a causa dell’importante fenomeno inflattivo che sta investendo tutte le economie mondiali. Ingenti somme di denaro stampato, materie prime scarse e lockdown mirati stanno creando uno scenario di caos.
Anche perché le élite manifestano segni di sconcerto davanti all’inflazione e piuttosto che ammettere l’ovvio continuano ad arrampicarsi sugli specchi. Joe ha sottolineato che l’inflazione è segnale di un’economia stanca, debole e malata. Dagli anni ’70 non si era presentata con tanta prominenza come oggi. E i gruppi di potere in America la liquidano come un problema legato alle classi benestanti, non accorgendosi (o non volendo accorgersi) che i primi a essere colpiti dalla crescente spirale inflattiva saranno le classi medie e le classi lavoratrici. Atteggiamento, questo del diniego di fronte alla più lampante realtà, che irrita la maggior parte degli americani. Dopo anni di soprusi più o meno celati non tollerano più queste Marie Antoniette pronte a schernire il popolo, pronte a definirlo implicitamente (ma anche esplicitamente) incapace di intendere e di volere.
Inoltre abbiamo parlato delle frodi elettorali. Non sarà facile dimostrare l’ovvio, anche perché dopo l’audit di Maricopa i media si sono scatenati nel minimizzare il risultato di questa revisione, che se guardata da vicino appare agghiacciante, soprattutto se pensiamo che tutto questo sia avvenuto negli Stati Uniti.
Paese che noi consideriamo l’ultimo baluardo del mondo libero. la più grande democrazia del globo. Ma è un problema che gli americani devono risolvere internamente. Devono rimettere in sesto il loro sistema elettorale se vogliono ancora effigiarsi del titolo di democrazia.
Trump lo ha detto chiaramente. O si sistema il processo elettorale o il voto sarà inutile e sarà percepito come tale dalla maggior parte degli americani. Una corsa contro il tempo?
Ringraziamo Joe Hoft per questa bellissima intervista. Sarà sempre un ospite gradito e ben accetto qui da noi.
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l’Alessandrino
