Rilanciamo questa lettera, scritta da Antonio Nicolosi, Segretario Generale di UNARMA, nonché amico di MittDolcino.
Noi crediamo fortemente nel valore dell’Arma dei Carabinieri, ritenendo che sia una delle poche Istituzioni sane del nostro logorato Paese.
Con l’augurio che questa lettera possa aiutare non solo i Carabinieri, ma anche i semplici cittadini in questo intricato labirinto in cui siamo precipitati, vi invito a leggere e a riflettere su queste parole, che rappresentano un sentimento vivo che scorre nel Paese e che non può più essere ignorato o archiviato come complottismo o tacciato di irresponsabilità.
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AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Ufficio relazioni con le
Associazioni Professionali a carattere sindacale
Pregiatissimo Comandante Generale,
In un passato non molto lontano un generale dei carabinieri, oggi in pensione, in un suo libro autoprodotto non lesinava, nella evidenza di un tramonto delle istituzioni militari in Italia, di indicare anche una sorta di tramonto di una visione più vicina, più prossima alla realtà quotidiana del Paese. Una immagine lontana per chi non guarda agli effetti che decisioni prese sull’onda di un senso di legalità, non conforme a principi e leggi dello Stato e che incidono sulla vita di ogni cittadino, in uniforme e non. Se il carabiniere è un cittadino e se la Costituzione garantisce a premessa diritti, pur prevedendo doveri, la sua disapplicazione di fatto non assume vesti di legalità, ma ha tutt’altro sapore. UNARMA non entra nel merito della bontà o meno della utilità della profilassi, questo lo si lascia alla scienza, quella vera magari fatta di contributi aperti e di sintesi e non di appelli unilaterali come se la verità fosse monopolio degli uni o degli altri. Come ricordava un collega Ufficiale, in questa vicenda dei pro e dei contro perdiamo tutti. Perdiamo perché non abbiamo più in vista la salute e la sicurezza del cittadino e del cittadino in uniforme trasformando una emergenza in un confronto politico o di forza. Abbiamo letto circolari disciplinare un Green Pass per lavorare, per entrare nelle caserme che escludevano militari accasermati solo perché esercitavano un diritto di libera scelta su una obbligatorietà imposta surrettiziamente, con un comportamento da parte di chi ne ha imposto l’obbligo di fatto che si approssima a coloro che dell’aggirare le norme ne fanno un modo di vita. Abbiamo visto il tornare indietro del Comando Generale sulle prescrizioni che interdicevano l’ingresso nelle camerette dopo che il provvedimento, preso senza valutare le alternative possibili e la specificità del cittadino carabiniere, ha dimostrato la sua superficialità, quasi come se fosse stato scritto per accontentare qualcuno o per mettere a posto una pratica certamente complessa e non facile. Una pratica che ha visto e vede Comandanti ad ogni livello – se ritenuti titolari di delega quali datori di lavoro – inventarsi o applicare norme nei modi più disparati per non assumersi responsabilità di scelte che, pur nel rispetto dello scopo principale delle norme in materia di contenimento dal contagio da Covid-19, potrebbero comportare, anche delle responsabilità in sede civile/penale. Insomma, dopo le verità di Report che non dovrebbero essere seconde a nessun’altra verità se ancora questo Paese riconosce le libertà garantite dall’art.21 oggi l’incertezza regna sovrana tra chi ha timore di vaccinarsi e chi, vaccinatosi, vive con l’ansia degli effetti collaterali. UNARMA si è sempre espressa a favore della vaccinazione. UNARMA ritiene che una comunicazione poco efficace e norme che potevano essere gestite interloquendo con le fonti ma che sono state adottate senza ragionevoli distinguo, hanno determinato una confusione che in un momento di emergenza non può portare buoni frutti. E, questo, che riguardi la salute o la garanzia dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica. In questo senso, e forse ancor di più oggi dove le evidenze scientifiche lasciano aperti dubbi sulle cure e sull’utilità del Green Pass: UNARMA si chiede se sia stata messa in campo una struttura di vigilanza farmacologica che consente di monitorare, nel rispetto della privacy, casi di reazioni avverse e possibilità di intervento a favore del personale. UNARMA si chiede, anche, se quanto accade nel Paese, dove si tollerano libere sacche di illegalità come i Rave Party e si puniscono coloro che manifestano un libero e democratico dissenso sia in linea con quel senso di legalità di cui ogni carabiniere dispone cercando negli occhi di chi manifesta un proprio fratello, sorella o un amico. E, allora, ferme restando le prerogative circa l’impiego dei comandanti ad ogni livello, è tuttavia fuori discussione che un impiego non coerente con i valori cui si ispirano le Forze di Polizia e, tra queste, i Carabinieri determina ricadute sul piano motivazionale ed umano. Aspetti, questi, che incidono chiaramente sul benessere psico-fisico del personale. Oggi il Green Pass, per la realtà dei contagi tra vaccinati, come dichiarato da esperti non ha alcuna utilità sanitaria, ma determina risultati discriminatori che non possono essere giustificati. Oggi si tratta di rimettere al centro il carabiniere come uomo e come operatore di polizia in un modello che ripristini una legalità che sottende il rispetto necessario dei valori sui quali hanno giurato centinaia di migliaia di colleghi. Si tratta di assumersi responsabilità precise nel convincere chi, dall’alto del suo ruolo politico, forse con troppa animosità crede di poter accelerare senza guardare che macchina guida e con quale cilindrata. In questo senso, UNARMA si permette di far notare, rappresentando TUTTE le categorie del personale, come l’azione di comando, per gli effetti che produce negli uomini cui è diretta, non possa risolversi in una mera amministrazione dei reparti o nella pedissequa interpretazione di norme che non tengano conto delle condizioni di vita e di impiego, o accontentarsi di delegare, frammentandola, ogni responsabilità. UNARMA ritiene che il valore di un’Istituzione si realizza sempre nei fatti e nella coesione tra coloro che ne fanno parte e il cittadino vero e proprio dominus. In questo auspichiamo un atteggiamento maggiormente proattivo che tenga in considerazione quanto ormai si evolve repentinamente nel governo di un’emergenza, affinché da sanitaria non si trasformi in democratica. In attesa di un Suo invito per un incontro Istituzionale, l’occasione mi è congeniale per esprimere i miei più cordiali saluti.
Roma, 03 novembre 2021
Antonio Nicolosi (Segretario Generale di UNARMA)
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l’Alessandrino
Link originale: https://www.unarma.it/lettera-al-comandante-generale-dellarma-dei-carabinieri/