Rilanciamo questo articolo da Sestante.blog, piattaforma a noi molto cara e gestita da un nostro caro amico.
Come mai questa non curanza in Europa nei confronti di un fenomeno che non è mai realmente scomparso?
Come mai continuiamo a lasciare entrare centinaia di persone di cui non conosciamo nulla?
Sono domande che dovrebbero essere prese in considerazione ed essere trattate con serietà da chi di dovere.
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Il Daesh sfrutta le rotte dell’immigrazione clandestine per introdurre “operativi”
A fronte degli ultimi eventi, accoltellamenti, omicidi, azioni singole da parte di lone wolf, ampiamente sottovalutati dalla cronaca, l’impressione è che ci ci troviamo di fronte a una spirale nascosta di azioni del Daesh in Europa, seppur al netto dell’assenza di rivendicazioni di questi attacchi giustificabili dal silenzio nei canali jihadisti per i timori di essere intercettati.
L’ISIS MOBILITA LA RETE EUROPEA HAWALA PER ACCELERARE IL RITORNO DEI COMBATTENTI STRANIERI
Dopo aver mobilitato i suoi bot sui social media alla ricerca di nuove reclute, Daesh sta ora mobilitando la sua rete “Hawala” in Europa per finanziare il ritorno dei Foreign Fighters e accelerare il loro rapido rientro.
Secondo fonti della polizia locale, un hawaladar o money remitter per lo Stato islamico, dalla Spagna si è spinto a elevare il pagamento tra il 5 e il 10 per cento di commissione sulle transazioni. Fatto eclatante nell’ambito dell’islamismo militante. La quota richiesta sta aumentando in modo esponenziale e trova la sua ragione ovvia nel desiderio del Daesh di accelerare il rientro in Europa dei combattenti dai loro teatri di guerra in Medio Oriente.
Oltre questa inquietante peculiarità, l’Isis ha di fatto provveduto a rinforzare la riapertura della cosiddetta rotta balcanica, inserendovi elementi di interesse a livello operativo per il compimento di azioni in Occidente.
La riapertura della rotta dell’immigrazione balcanica da parte delle mafie interessate al traffico potrebbe essere un vettore di un’imminente infiltrazione jihadista considerata la connessione con il parallelo “rinforzo” delle sue reti Hawala con sede in Europa per finanziare il ritorno dei jihadisti dal Medio Oriente.
A tale proposito ricordiamo che i terroristi che colpirono a Parigi e Bruxelles si infiltrarono come falsi rifugiati siriani durante l’esodo verso l’Europa e la cui via d’entrata era proprio la via dei Balcani.
Anche il cosiddetto piano Bojinka, ossia il dirottamento di più aerei di linea da condurre verso obiettivi plurimi, tanto caro al suo ideatore, Khalid Sheikh Mohamed, pare non essere stato assolutamente accantonato. Infatti, pare rinascere l’intenzione di al Qaeda di compromettere la sicurezza delle compagnie aeree mediante tecniche di accesso avanzato alle cabine di pilotaggio.
Nell’agosto 2021, la National Security Agency (NSA) ha intercettato messaggi criptati tra membri di al Qaeda, Isis e altre reti estremiste che menzionavano possibili obiettivi in Medio Oriente e parti dell’Asia meridionale e centrale mediante l’utilizzo di vettori aerei.
Durante un’operazione di riciclaggio di denaro e di valutazione del rischio in corso in Medio Oriente, Egitto e vaste zone individuate dell’Asia meridionale e centrale, gli investigatori hanno scoperto che tramite messaggi criptati, l’ISIS-K ha attivato in contemporanea le cellule nel Kashmir indiano, il Bangladesh, il Myanmar, lo Sri Lanka, le Maldive, le Filippine, la Thailandia, gli Emirati Arabi, il Qatar e il Bahrain.
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l’Alessandrino