In Svizzera, a differenza dell’Italia, pur con numerose difficoltà, il popolo ha la possibilità di esprimersi sulle leggi che vengono varate dal Parlamento. Come può dire la sua il popolo? Attraverso il mezzo del referendum. Con un quorum di 50.000 firme (e mi scuso se nell’introduzione all’intervista ho detto 50 – a volte mi mangio le parole) si procede a un referendum che rappresenta con tutti gli ostacoli che potete immaginare la voce del popolo.
Si va dai referendum per i sacchi dell’immondizia (quindi il popolo può esprimersi su questioni insignificanti), fino al referendum del 28 novembre nel quale si vota per avvallare o rifiutare le leggi restrittive anticovid.
Non devo nemmeno discutere, se dico che anche in Svizzera come in Italia la propaganda è martellante e pro restrizioni, pro vaccini, pro tutto ciò che limita le libertà del popolo a favore di uno stato sempre più reprimente e oppressivo.
Sergio Morandi con grande lucidità e molta pacatezza ci ha descritto la situazione in Svizzera, il suo punto di vista, che noi condividiamo, e le condizioni nelle quali questo referendum nasce e viene proposto.
Il governo sta provando con ogni mezzo a far votare i cittadini a favore di interessi che sono diametralmente opposti ai loro. Non lo fa solo attraverso un’ossessiva propaganda, ma anche inserendo nel disegno legge in questione anche altre cose che apparentemente non sono legate alle restrizioni: ad esempio inserisce i ristori, adducendo che se non passa il sì, i ristori non potranno essere erogati.
Una serie di trucchi e di tattiche atte a confondere e ad avvilire quello che ormai è un nemico dichiarato per i governi occidentali: il proprio popolo.
Questa volta in Svizzera ad appoggiare il no al referendum è anche l’UDC (Unione Democratica di Centro), primo partito svizzero.
https://www.rsi.ch/news/svizzera/LUDC-contro-tutti-i-temi-in-votazione-14817708.html
Una partita che sembra essere ancora aperta e che vuole e deve essere un monito per le altre nazioni. Il diritto dei popoli a esprimersi. Come abbiamo detto, questa è prassi in Svizzera seppur ci siano molto problemi perché non solo il popolo crede fermamente nelle istituzioni, ma le istituzioni stesse sono molto decise a imporre il proprio pensiero e la propria volontà.
Detto questo ci sono altri Paesi (vedi l’Italia) nei quali il cittadino è lasciato solo a se stesso e non può assolutamente dire la propria su nulla. Deve solo accettare quello che viene imposto dall’altro. In Italia i cittadini non hanno accesso alla Corte Costituzionale e quindi o lo Stato va contro se stesso, autodenunciandosi, se fa qualcosa di illegittimo o presunto tale o altrimenti il popolo non ha alcuna voce in capitolo.
Capirete bene che lo Stato non andrà mai contro se stesso.
Ringraziamo Sergio Morandi per l’intervista che ci ha rilasciato e per il suo impegno civico.
Sergio Morandi e Amici della Costituzione saranno sempre benvenuti qui su MittDolcino.
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https://amici-della-costituzione.ch/it
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l’Alessandrino