Bart per MittDolcino
È questa una storia di coscienze che si lavano, o che cercano di farlo, ma solo in superficie e comunque in pubblica piazza, come usa il calvinismo nord-europeo. ’Na lavada e ‘na sugada, insomma, ma con stile.
Della miseria morale della Bisanzio Europea si è già scritto a sufficienza. Dei conflitti di interesse della sua presidente di commissione (e consorte) anche, così come dei 4 milioni di euro materializzatisi (a sua insaputa) sul conto della commissaria cipriota alla salute.
Abbiamo rilevato come i brevetti oggi usati nei dispositivi che cercano di testare il SAR-CoV-2 (peraltro mai isolato) sono stati depositati nel 2015.
Un bell’articolo del Brownstone Institute ci riassume bene la fortunata storia imprenditoriale della teutonica BioNTech (https://brownstone.org/articles/the-pfizer-biontech-vaccine-monopoly-the-backstory/) rilevata dal lastrico nel 2009 grazie a finanziamenti a volte tedeschi a volte europei (tutto fa brodo), per 10 anni copiosamente sostenuta sempre pubblicamente e nonostante le perdite e la mancanza addirittura di prodotti da immettere sul mercato. E poi per magia nel 2020 scoppia quella pandemia che porta la meritata fortuna all’imprenditore visionario multiculti che nel frattempo si era legato al gigante farmaceutico più discusso del settore, a livello commerciale, per macinare insieme triliardi di utili con un vaccino disponibile già a Febbraio 2020, prima ancora che la pandemia stessa fosse dichiarata.
Ma noi andiamo oltre e ci uniamo agli osanna che celebrano il merito, la capacità di visione, la leadership, la resilienza e l’imprenditorialità (https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2021/03/19-03-2021-founders-of-eu-funded-biontech-receive-order-of-merit).
Non ci resta che farne un modello e trarre ispirazione. Cerchiamo quindi di capire come questi campioni del business sussidiato abbiano potuto avere tanto successo.
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Il “Neuorderung”, ossia “New Order”, oggi declinato in “New World Order” era un termine nazista…
Secondo la loro stessa parola, la cosa sembra ancora più facile del previsto. Basta chiedere a mamma UE una delle decine di mammelle a disposizione di imprenditori più o meno in erba (https://researchprofessionalnews.com/rr-news-europe-horizon-2020-2021-1-biontech-chief-eu-r-d-funds-helped-develop-covid-19-vaccine/).
Allora perché non provarci anche noi? Vogliamo anche noi il nostro grant!
Google ci porta sul portale UE https://european-union.europa.eu/live-work-study/funding-grants-subsidies_en
Ci sono budget e programmi per ogni cosa, una vera e propria manna. E tra i vari documenti da presentare per partecipare ai bandi troviamo –LEGGETELO BENE– questo: https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/common/guidance/how-to-complete-your-ethics-self-assessment_en.pdf
Si, perché mamma UE pretende che il vostro business sia etico, e per farvi capire che cosa intende per etico, vi fornisce un questionario di autovalutazione.
Innanzi tutto ci colpisce la data pubblicazione: prima release del questionario rilasciata il 3 Marzo 2021. Seconda release: 13 Luglio 2021.
Constatiamo con piacere che a quasi 30 anni della sua esistenza nella forma moderna (se consideriamo Maastricht) la UE decide si strutturarsi in tema di etica. Meglio tardi che mai (anche perché il carrozzone ha i giorni contati, e loro lo sanno bene).
Il questionario poi è pensato per programmi specifici in ambito sviluppo sostenibile (Horizon), difesa (EDF) e digitalizzazione (DEP), ma è applicabile a tutti i programmi di finanziamento UE, incluso quelli relativi alla salute (EU4H). E infatti a pag. 8 troviamo il capitolo dedicato alle considerazioni che chi applica per finanziamenti UE deve tenere da conto quando l’attività proposta presuppone di essere validata attraverso verifiche che coinvolgono direttamente esseri umani.
Andiamo nel dettaglio e leggiamo con piacere delle disposizioni sull’obbligatorietà di ottenere oltre le ovvie autorizzazione etiche degli enti di competenza anche e soprattutto il mitico consenso del partecipante, che deve essere libero e pienamente informato.
Applausi calvinisti.
Perché la riga successiva precisa che nell’UE madre severa che con fatica sopporta le legislazioni nazionali, è possibile che il consenso informato sia derogato (cit. “No consent is required if national law provides for an exception (e.g. in the public interest) o, in italiano, (“Nessun consenso è richiesto se la legge nazionale prevede un’eccezione (per esempio nell’interesse pubblico”)”. Senza considerare la bolscevika puzza di anticostituzionalità di un sedicente pubblico interesse che deroga/sacrifica la salute del privato cittadino, a questo punto suddito.
Ma andiamo oltre: il consenso (a questo punto discrezionale) deve essere dettagliato, comprensibile, deve descrivere l’esperimento nel suo interesse, le implicazioni, i benefici ma anche le sfighe, per quanto remote. Deve ribadire la completa volontarietà, e garantire la possibilità di ritirarsi dall’esperimento in qualunque momento.
Altri applausi calvinisti, dopodiché potete andare da uno qualunque di questi neo-medici vaccipiattisti, che vanno via un tot a siringa, e chiedergli se ne sa niente di eventuali effetti collaterali (senza che pensi alla crociera premio), o se magari se è a conoscenza di eventuali antidoti per questi sieri. Come chiedere di Bibbiano a uno del PD. Auguri.
Non dico sapere la lista completa degli ingredienti, visto che sono soggetti a brevetto e giustamente non possiamo rivelare tutto, altrimenti il rischio di impresa non può essere remunerato, e noi siamo per il libero mercato. Pazienza poi che a questi brevetti si sia arrivati con ricerca sussidiata da fondi pubblici.
Ma andiamo oltre: Il partecipante (potenziale!) deve aver compreso le informazioni nella loro interezza, e il consenso fornito non deve avvenire sotto alcuna forma di pressione o coercizione, e deve essere espresso in forma scritta.
Applausi calvinisti a scena aperta…
Poi però una porticina si apre per preoccuparsi delle povere persone che non sanno scrivere, o magari non possono scrivere, o non ne hanno facoltà. Quelli che hanno bisogno di un tutore, o di un supervisore. O magari di un guardiano. E vorremmo non credere ai nostri occhi quando a proposito di attività che coinvolgono bambini o più genericamente “persone non in grado di fornire il consenso” leggiamo nel riquadro a pagina 9 (documento sopra citato, LINK):
“If standard procedures for obtaining written informed consent are harmful or offensive to the participants (rather than affording them protection), explain how alternative consent will be gained (e.g. orally). If deception is to be used, retrospective informed consent should be obtained and participants must be debriefed. Deception requires strong justification and appropriate assessment of the impact and the risk incurred by both researchers and participants.”
“Se le procedure standard per ottenere il consenso informato scritto sono dannose o offensive per i partecipanti (invece di offrire loro protezione), spiegare come si otterrà un consenso alternativo (ad esempio oralmente). Se si deve usare l’inganno, il consenso informato retrospettivo deve essere ottenuto e i partecipanti devono essere sottoposti a debriefing. L’inganno richiede una forte giustificazione e un’appropriata valutazione dell’impatto e del rischio sostenuto sia dai ricercatori che dai partecipanti“
Non so se intendano servire pasticche a vecchi e bambini spacciandole per caramelle, e poi dirgli a fine esperimento che scherzavano, ma la situazione ci ricorda piuttosto quelle docce da cui non usciva acqua calda ma Zyklon B.
Mamma UE ci spiega quindi che se abbiamo forti giustificazioni (per esempio il pubblico interesse di cui sopra) allora possiamo amorevolmente mentire. Dopodiché si invola a cercare l’ovazione sotto la curva dei calvinisti, strombazzando il rispetto della Dichiarazione di Helsinki e della Convenzione Bioetica di Oviedo.
Per oggi ne abbiamo abbastanza, ma questo documento ufficiale UE è una fucina di meraviglie, in tema di raccolta dati, anonimizzazione e pseudoanonimizzazione, clonazione animale, progetti che prevedono il coinvolgimento di strutture non-UE (Wuhan?), e soprattutto del suggestivo mondo dell’intelligenza artificiale.
Ci torneremo, forse, più avanti. Al lettore curioso, nulla vieta tuttavia di andare avanti per i fatti suoi. In fondo sono solo 51 pagine, come le vetrine di Amsterdam: fuori magiche e attraenti, dentro squallide e puzzolenti.
Bart per Mittdolcino.com
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