Leggo oggi i magistrati di Milano riprendere in termini diciamo “legalesi” più o meno lo stesso messaggio che abbiamo lanciato su questo sito alcuni giorni fa:
Or dunque, basti ricordare i sorrisini di Merkel e Sarkozy, anti-Italia per avere i brividi a pensare che un soggetto come Elisabetta Belloni, che è stata insignita della Legion d’Onore francese nei termini sopra citati (nei sottotitoli), possa ascendere al Quirinale!
Non fraintendete: non si mette qui in discussione la competenza del soggetto, che è fuori discussione. Si mette invece in discussione molto di più: ovvero la necessità formale e di etichetta di rappresentare in toto gli interessi italiani.
Come fa una persona che ha acquisito l’ordine cavalleresco di massimo rango sia civile che miliare FRANCESE ad essere nominata Presidente della Repubblica? Se – appunto – la Legion d’Onore che le è stata attribuita è una “ricompensa per i servizi eminenti alla nazione” non italiana, ma FRANCESE !(fonte al LINK, in francese).
Ogni tanto mi chiedo se cotanta entropica frenesia derivi da semplice ignoranza nel contesto specifico, ossia ignorare tutte le informazioni disponibili, colpevolmente o meno. O ci sia malafede. In teoria forse potrei aggiungere anche il pressapochismo, che però rischia di fare più danni che gli altri due casi.
Perchè il pressapochismo (di chi fa “certe” proposte di Presidente della Repubblica) deriva nel caso dall’aver scientemente messo in ruoli critici e strategici – da parte di soggetti che “tirano le fila” dall’alto – persone che, per incompetenza, per bassa preparazione, o per la possibilità di essere in qualche moto influenzati se non ricattati (…) avanzano tesi e proposte cd. pressapochiste. Tesi che alla fine non sono le loro, non sono quelle utili e giuste. Ma rappresentano invece le tesi di chi li ha promossi al ruolo, pavlonianamente (…). E magari anche per interessi terzi.
Da qui l’incedibile proposta di “Elisabetta Belloni Legionaria francese” al Quirinale, da parte di una parte della stampa e della politica nazionale; parte politica e giornalistica che stiamo ivi stigmatizzando – nel presente intervento -, ossia nei loro comportamenti eventualmente cd. pressapochisti, precisiamo.
(…)
Restiamo in attesa degli eventi quirinalizi.
Avendo però – speriamo – fissato un punto fermissimo entro cui ci si dovrà muovere nella nomina del prossimo Presidente della Repubblica ITALIANA: non ci deve e non ci dovrà essere alcun dubbio, nemmeno remoto, nemmeno ipotetico, che il prossimo Presidente faccia gli interessi solo dell’Italia; escludendo gli interessi di paesi stranieri nel caso storicamente bellicosi con la Penisola (vedasi il caso Ustica e Gheddafi, con la Francia, ndr).
Tanto vi dovevamo.
MD