Il fatto: l’ISTAT negli scorsi giorni ha annunciato che nella sostanza si è “dimenticata” di inserire nel paniere dei costi tipo delle famiglie per il calcolo delle inflazione il “gas nel mercato libero”, sebbene tale mercato sia ormai preponderante. Dunque ha inserito tale voce a gennaio 2022, ovvero quando i prezzi del gas durante il 2021 erano già aumentati di svariate volte.
Dunque, vista la salita straordinaria del gas sul mercato libero, prima si è evitato di registrare detta enorme crescita dei prezzi nel computo dell’inflazione ISTAT, ossia come maggiori costi per le famiglie; ora invece si vogliono registrare le probabili riduzioni date dalla sua possibile discesa dai massimi di inizio anno.
Tradotto: un elemento di costo importante per l’economia famigliare italiana, soprattutto nel nord Italia dove c’è necessità di riscaldamento invernale, è stato bellamente trascurato quando i prezzi salivano. Mentre viene considerato quando i prezzi scendono, abbassando l’inflazione.
Trattasi di un un esempio da manuale di tarocco inflattivo?
Fate voi….
Mi domando dove siano tutti i politici o supposti tali, spesso presenti anche in rete, specialmente quelli proni a criticare di facciata il governo, se poi in presenza di esempi direi clamorosi come quello citato stanno zitti.
Ciò dimostra che non esiste vera opposizione allo sfascio della gestione Draghi in Italia, se non di mera facciata. In realtà sembrano tutti d’accordo ad affondare il Paese pur di mantenere i propri piccoli privilegi (il grande Alberto Sordi ci aveva già spiegato decenni fa come funziona nella Roma della politica e del “tengo famiglia”, se uno se lo fosse dimenticato basta riguardarsi il video sopra).
Nel caso in specie, per difendere almeno l’apparenza, la cosa che si sarebbe dovuta fare era quanto meno di chiedere al direttore dell’ISTAT di che percentuale sarebbe aumentata l’inflazione 2021 se tale componente di prezzo gas/mercato libero, fosse stata già inserita ad inizio dello scorso anno (…).
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Alla fine, diciamolo, è comprensibile che i politici romani di professione abbiano in uggia un tipo come Di Maio, un ex bibittaro entrato in politica senza preparazione alcuna.
Infatti, guardatelo, DI Maio dopo solo pochi anni, senza alcuna preparazione specifica, si muove perfettamente come un politico di professione italiano, facendo nel caso gli stessi danni dei politici storici, non necessariamente più danni.
Tale riferimento parossistico – ma reale – spiega come i politici romani siano disposti a TUTTO – ed a fare DI TUTTO – pur di mantenere i loro piccoli privilegi di casta politica, anche affossando il paese (ad es., non sanno quanti danni si fanno nascondendo/calcolando in modo fallace l’inflazione, nel caso, per il paese….).
Infatti Di Maio, che per chi scrive resta un “NON riferimento” in termini di politica avveduta, li ha fregati tutti (essendo chi scrive per la meritocrazia a tutto tondo: chi è preparato deve fare carriera nel suo ruolo specifico). Ovvero ha fatto capire all’italico volgo che quello che fanno a Roma “i politici” di professione alla fine non è tanto diverso da quello che sanno fare semplici italiani senza preparazione specifica per il ruolo, proprio come Di Maio. Ripeto, un ex bibittaro, ora ministro degli esteri pur senza saper spiaccicare una parola di lingue non italiche…
Una volta arrivati “là” tendono infatti a diventare tutti uguali, con rarissime eccezioni.
Ecco perchè alla fine degli Imperi si concentrano le figure politiche che poi la storia ricorda come autori del disastro, in fondo è questione umana quanto meno alle italiche latitudini. Successe anche in Argentina, i peggiori eccessi, utili a conservare i privilegi di casta affossando il Paese, si sono concentrati negli ultimi anni prima del crollo.
Non penso che in Italia si farà eccezione, anzi…
Da tempo stiamo dicendo che l’inflazione occultata in tutti i modi possibili – anche se presente – sta facendo danni enormi per il Paese, danni che comunque emergeranno, questione di (poco) tempo.
In fondo è matematica: con 300 e passa miliardi di euro di pensioni da pagare all’anno, di cui circa 100 miliardi prelevati dalle tasse degli italiani; con più pensioni erogate che persone impiegate; con un costo sanitario annuale che si aggira attorno ai 100 miliardi di euro annui; con una economia che non riparte e resta anzi al di sotto del livello della crisi non solo del 2019 ma anche del 2006, caso praticamente unico nel mondo occidentale; con tali disgrazie accumulate, e senza una vera opposizione interna pur un presenza di un governo Draghi divisivo come nessun altro negli ultimi75 anni, si sta continuando ad accumulare debito in euro che si sa già non si riuscirà a pagare.
Il finale è già scritto, da Giacinto Auriti ad esempio. E non è bello.
Quello che di incredibile vediamo oggi, a partire dal Green Pass forzoso anche e soprattutto per lavorare (caso unico AL MONDO per pervasività), serve evidentemente a celare il disastro economico già fra noi; dunque le contingenze fanno presagire che costoro, i politici ignavi per eccellenza, di concerto con i soggetti EU che da secoli puntano a depredare la Penisola, non avranno nessuno scrupolo da qui in avanti, con il fine ultimo di difendere i propri privilegi, anche ad instaurare un regime autoritario in Italia.
Con la scusa ad esempio del COVID che non c’è più, del Green Pass non al 100% e dei COVID-vax-scettici a cui dare tutte le colpe.
Trascurando invece le colpe reali di coloro che, politici, hanno affossato il paese da almeno 10 anni.
MD