Per farvi capire, dalla variante COVID cd. alfa a quella cd. delta abbiamo avuto 9 mutazioni. La nostra fortuna è per altro sapere che, indirettamente, la Omicron è la varante Sudafrica, dove presumibilmente si sarebbe sviluppata, ora non lo dicono più, il luogo. Tanto per chiarire la genesi diciamo geografica, comunque importante (…).
Avete notato spero come la Omicron sia una via di mezzo tra un raffreddore ed una influenza, ve lo dico per esperienza diretta e reiterata (chiaro, c’è gente, sempre ce n’è stata e sempre ce ne sarà che muore anche di raffreddore ed influenza, ndr). Sappiate che tali virus RNA mutano tantissimo e velocemente, questo è il motivo per cui per il raffreddore ad esempio nessuno ha mai pensato a trattarlo con un vaccino, un controsenso, visto anche che muta tanto rapidamente (…).
Sembra anzi che la Omicron abbia ben 50 mutazioni di cui addirittura 32 sulla proteina spike; dunque facendo sorgere eri dubbi sull’efficacia sul vaccino a base di proteina spike usato dall’inizio della pandemia, sempre lo stesso, da iniettare tre volte ad es. in Italia, uguale. Facendo ben notare nel contesto che il vaccino COVID disponibile oggi è precisamente LO STESSO usato ad inizio pandemia, dubitando dunque sia ancora così utile dopo tali e tante mutazioni (…).
Ci riferiamo dunque all’articolo interessantissimo del prof. SURESH V. KUCHIPUDI della Penn State University, assai famoso egli States, un vero esperto, che ci spiega nei dettagli alcuni importanti aspetti del virus in questione (al LINK).
https://theprint.in/health/a-virus-evolution-expert-explains-omicron-and-its-50-mutations/775546/
Il primo aspetto da considerare: le mutazioni virali avvengono grazie a “contenitori biologici”, ossia anche persone, che hanno i sistemi immunitari indeboliti, secondo l’autore citato. Dunque, in teoria, sembrerebbe che chiunque abbia un sistema immunitario compromesso potrebbe essere più prono a generare nuove varianti (il contrario di quello che vi hanno detto fino ad oggi in TV?).
Ad es. come chi ha “fatto” tre o quattro dosi di vaccino ha un sistema immunitario certamente diciamo più “stanco” (esistono dubbi sull’argomento, ossia anche l’EMA riconosce che troppo richiami possano indebolire il sistema immunitario, vedasi al LINK, fonte EMA/Bloomberg).
Nella fattispecie va fatto notare come i richiami annuali ad es. per l’influenza usino vaccini sempre diversi, mentre oggi si sta parlando di tre o quattro dosi dello stesso tipo di vaccino in presenza di tantissime mutazioni del virus, un “non senso” sotto molti punti di vista, … Per altro con un preparato che era efficace con la versione alfa e parzialmente con la delta, non sappiamo con la omicron e successive viste le mutazioni sulla proteina spike.
Per farvi capire, è come se vi faceste iniettare il vaccino anti-influenzale del 2020 per l’influenza del 2021 e poi lo stesso vaccino del 2020 anche per l’influenza del 2022…