Quattro sono i cerchi concentrici entro i quali i cittadini stanchi di questo scempio si stanno muovendo.
Il primo è quello locale: le piccole comunità che operano direttamente sul territorio. Ogni diversa area geografica italiana sta più o meno compiendo questa mappatura, al fine di capire chi c’è realmente sul territorio.
Il secondo è a livello provinciale: in ogni realtà provinciale esistono diversi gruppi che operano su differenti piani. Questo gruppi provano talvolta a dialogare e si approcciano, spesso con grandi difficoltà.
Il terzo cerchio è regionale: e qui entra in gioco NUOVA VIA EMILIA. Questo contenitore di pensiero, questo laboratorio si propone di connettere e di far dialogare tutti i gruppi dell’Emilia Romagna, ovviamente nel totale rispetto delle identità che ciascuno di questi gruppi porta.
Se il terzo livello è già una novità assoluta in Italia, che molte altre regioni vorrebbero adottare o che stanno già adottando, ma in modo differente con gli stessi fini, il quarto cerchio si propaga a macchia d’olio sulla cartina d’Italia e genera uno scambio proficuo e sincero tra regioni.
E’ del quarto cerchio di cui voglio parlarvi oggi. Un dialogo interregionale si sta attivando con una rapidità impressionante. Una rete di referenti realmente attivi sul territorio, in modo del tutto spontaneo, stanno confederando le proprie forze, quasi il corpo dell’Italia stesse producendo gli anticorpi necessari a fagocitare il male che la affligge.
In tutta Italia un dialogo attivo e costruttivo si sta delineando e persone che non avevano idea di chi fossero prima si ritrovano a parlare come se fossero vecchie anime che si ritrovano dopo alcune vite passate altrove e sorridono del compagno o della compagna ritrovata.
Lo so che direte che sembra assurdo. Lo so che direte che sto delirando. Ma è un momento propizio e noi siamo gli strumenti affinché questo momento fecondo generi nel mondo quella probabilità di amore e di libertà che finora le è stata negata.
Via Italia è un germoglio di incantevole bellezza che nasce in un mondo di macerie. Dobbiamo preservarne l’integrità e la meraviglia, lo stupore e la dignità.
Siamo in tanti e sempre di più e con sempre maggiore frequenza le anime si stanno rialzando dalla melma materica nella quale ci hanno voluto gettare.
Ci riconosciamo con uno sguardo, con un cenno, con una parola. La nostra è la lingua di quella nuova umanità di cui noi siamo il germoglio. I nostri cuori cantano la stessa canzone, i nostri occhi guardano nella stessa direzione, siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo e per questo non arretreremo di un passo, anzi avanzeremo nell’amore e nella gioia, noi anime arcane avvolte in un mistero cosmico di elevato candore, noi siamo quel fluire che rende tutto così incomprensibile.
Via Italia è un contenitore che vuole mettere in collegamento le diverse regioni italiane affinché nel dialogo esse imparino qualcosa di nuovo da loro stesse e imparino di nuovo a rispettare ciò che è diverso e ciò che è lontano. Cosa nascerà da questo dialogo nessuno ancora può stabilirlo con certezza. Un sospetto ce lo abbiamo. Ma ancora tacciamo. Fino a che i tempi non saranno maturi.
Spesso i desideri vanno tenuti celati a occhi indiscreti, affinché crescano indisturbati.
Sappiate che una parte del popolo italiano non ha ceduto al ricatto e resiste. Resiste a proprio modo. Fatevene una ragione: gli italiani non sono i francesi o i tedeschi, né tantomeno gli inglesi né gli americani.
Impariamo ad osservare il nostro popolo e capiamone le dinamiche. Una volta che le comprenderemo saremo più sereni perché capiremo che anche questo popolo disprezzato, umiliato, deriso in realtà non solo esprime il suo dissenso, ma genera la sua teoria politica e la sua conseguente prassi.
Chi di voi sarebbe così stupido da lamentarsi dopo aver seminato, perché il terreno su cui si sono gettati i semi sembra inerte?
Abbiate pazienza.
l’Alessandrino