Redazione: Si dice che la prima vittima di un conflitto sia la verità, cerchiamo quindi di orientarci anche noi tra la nebbia della guerra per riuscire a comprendere se le ragioni dell’intervento armato russo siano fondate oppure no. Ci poniamo quindi la stessa domanda che si è posto il bio-ricercatore Robert Malone (l’inventore dei vaccini Mrna) nel suo articolo: l’invasione russa dell’Ucraina sarebbe giustificata se fosse per la bio-difesa?
“Ecco il punto. Qualche tempo fa gli Stati Uniti minacciarono di scatenare una guerra termonucleare con l’URSS a causa dei missili russi piazzati sul suolo cubano. Le armi da guerra si sono evolute. Le tecnologie delle armi biologiche sono maturate. Cosa farebbero gli Stati Uniti se la Russia avesse trasformato il Messico in uno stato vassallo e stesse collocando laboratori di ricerca biologica lungo il nostro confine meridionale, lo invaderemmo? Lo sospetto fortemente. “
La domanda poteva essere considerata retorica fino ad una settimana fa; infatti, oltre alle affermazioni di parte russa, non esistevano prove che dimostrassero l’esistenza di bio-laboratori (finanziati o meno dagli Stati Uniti) in Ucraina. Che si trattasse di disinformatia russa veniva ribadito pure da tutti i “fact-checker indipendenti”.
Questa narrazione è però miseramente crollata l’8 marzo 2022..
Victoria Nuland: l’Ucraina ha “strutture di ricerca biologica”, è preoccupata che la Russia possa prenderle
La confessione della neocon getta una luce critica sul ruolo degli Stati Uniti in Ucraina e solleva interrogativi vitali su questi laboratori che meritano risposte.
WASHINGTON, DC – 08 MARZO: Il sottosegretario di Stato per gli affari politici Victoria Nuland testimonia davanti a un’audizione della commissione per le relazioni estere del Senato sull’Ucraina l’8 marzo 2022 a Washington, DC.
Gli auto-proclamatisi “fact-checker” della stampa statunitense hanno trascorso due settimane a deridere come disinformazione ed una falsa teoria del complotto l’affermazione che l’Ucraina avesse laboratori di armi biologiche, da sola o con il sostegno degli Stati Uniti. Non hanno mai presentato alcuna prova a supporto – come potevano esserne sicuri? e come potevano provare il contrario? – ma cionondimeno hanno utilizzato il loro caratteristico tono di sicurezza autorevole e il diritto auto-arrogato per decretare la verità, etichettando definitivamente tali affermazioni come false.
Le affermazioni secondo cui l’Ucraina attualmente mantenga pericolosi laboratori di armi biologiche provengono dalla Russia e dalla Cina. Il ministero degli Esteri cinese questo mese ha affermato : “Gli Stati Uniti hanno 336 laboratori in 30 paesi sotto il suo controllo, di cui 26 nella sola Ucraina”. Il ministero degli Esteri russo ha affermato che “la Russia ha ottenuto documenti che dimostrano che i laboratori biologici ucraini situati vicino ai confini russi stessero lavorando allo sviluppo di componenti di armi biologiche”. Tali affermazioni meritano lo stesso livello di scetticismo delle smentite statunitensi: vale a dire, nessuna di esse dovrebbe essere ritenuta vera o falsa in assenza di prove, eppure i fact-checker statunitensi si sono schierati diligentemente di riflesso con il governo degli Stati Uniti per dichiarare tali affermazioni “disinformazione” e per deriderle come teorie del complotto di QAnon.
Sfortunatamente per questa macchina della propaganda mascherata da neutrale e diligente, il sottosegretario di Stato Victoria Nuland è comparsa davanti alla commissione per le relazioni estere del Senato ed ha ammesso che tali affermazioni sono, almeno in parte, vere.
Il senatore repubblicano della Florida Marco Rubio, sperando evidentemente di sfatare le crescenti affermazioni secondo cui ci sono laboratori di armi chimiche in Ucraina, aveva chiesto compiaciuto alla Nuland: “L’Ucraina ha armi chimiche o biologiche?”
Rubio si aspettava indubbiamente una netta smentita da parte della Nuland, fornendo così un’ulteriore “prova” che tale speculazione è una vile fake news proveniente dal Cremlino, dal PCC e da QAnon. Invece, la Nuland ha fatto qualcosa di completamente insolito per lei, per i neocon e per gli alti funzionari della politica estera degli Stati Uniti: per qualche ragione ha detto la verità. La sua risposta ha visibilmente sbalordito Rubio, visto che – alla domanda se l’Ucraina possieda “armi chimiche o biologiche”, la Nuland non ha negato: per niente. Lei invece – con un palpabile disagio che palesava facendo roteare la penna e parlando in modo incerto, in evidente contrasto con il suo modo di parlare normalmente arrogante da funzionario del Dipartimento di Stato – ha riconosciuto: “uh, l’Ucraina ha, uh, strutture di ricerca biologica”. Qualsiasi speranza di descrivere tali “strutture” come benigne o banali è stata immediatamente distrutta da quello che ha immediatamente aggiunto: “ora in effetti siamo piuttosto preoccupati che le truppe russe, le forze russe, possano cercare di, uh, ottenere il controllo di [quei laboratori ], quindi stiamo lavorando con gli Ukrainiahhhn [sic] su come possano impedire che uno qualsiasi di quei materiali di ricerca cada nelle mani delle forze russe se si avvicinano” — [interruzione del senatore Rubio]:
L’inaspettata ammissione della Nuland che “l’Ucraina ha strutture di ricerca biologica” che sono abbastanza pericolose da giustificare la preoccupazione che potrebbero cadere nelle mani dei russi, ironicamente ha costituito una prova più decisiva dell’esistenza di tali programmi in Ucraina rispetto alle prove offerte nel 2002 e nel 2003 per corroborare le accuse statunitensi sui programmi chimici e biologici di Saddam in Iraq. Una vera e propria confessione di un alto funzionario statunitense sotto giuramento è chiaramente più significativa di Colin Powell che tiene in mano una provetta contenente una sostanza sconosciuta mentre indica immagini sgranate del satellite che nessuno poteva decifrare.
Va da sé che l’esistenza di un programma di “ricerca” biologica ucraina non giustifichi un’invasione da parte Russia, per non parlare di un attacco così completo e devastante come quello in corso: non più di quanto l’esistenza di un programma biologico simile sotto Saddam abbia potuto rendere giustificabile l’invasione americana dell’Iraq nel 2003. Ma la confessione della Nuland getta luce critica su diverse questioni importanti e solleva domande vitali che meritano risposte.
Qualsiasi tentativo di affermare che le strutture biologiche dell’Ucraina siano solo laboratori medici standard non pericolosi è negato dalla grave preoccupazione della Nuland che “le forze russe potrebbero cercare di ottenere il controllo di” quelle strutture e che il governo degli Stati Uniti quindi sta, proprio in questo momento, “lavorando con gli ucraini su come possano impedire che uno qualsiasi di quei materiali di ricerca cada nelle mani delle forze russe”.
L’unica ragione per essere “abbastanza preoccupati” che queste “strutture di ricerca biologica” cadano in mani russe è se contengono materiali sofisticati che gli scienziati russi non hanno ancora sviluppato da soli e che potrebbero essere utilizzati per scopi nefasti.
Cosa c’è in quei laboratori biologici ucraini che li rendono così preoccupanti e pericolosi?
E l’Ucraina, non esattamente nota per essere una grande potenza con ricerca biologica avanzata, ha avuto l’assistenza di altri paesi nello sviluppo di quelle sostanze pericolose? L’assistenza americana si è limitata a ciò che la Nuland ha descritto in udienza – “lavorare con gli ucraini su come impedire che uno qualsiasi di quei materiali di ricerca cada nelle mani delle forze russe” – o l’assistenza statunitense si è estesa alla costruzione e allo sviluppo delle “strutture di ricerca biologica” stesse?
L’Ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina si è pubblicamente vantata del suo lavoro di collaborazione con l’Ucraina “per consolidare e proteggere agenti patogeni e tossine preoccupanti per la sicurezza e per continuare a garantire che l’Ucraina possa rilevare e segnalare focolai causati da agenti patogeni pericolosi prima che rappresentino minacce alla sicurezza o alla stabilità”.
Questa ricerca biologica congiunta USA/Ucraina è, ovviamente, descritta dal Dipartimento di Stato nel modo più innocuo possibile. Ma ciò solleva di nuovo la questione del perché gli Stati Uniti sarebbero così gravemente preoccupati che una ricerca innocente e standard cada nelle mani dei russi.
La realtà indiscutibile è che, nonostante le convenzioni internazionali di lunga data che vietano lo sviluppo di armi biologiche, tutti i grandi paesi conducono ricerche che, come minimo, hanno la capacità di essere convertite in armi biologiche. Il lavoro condotto con il pretesto di “ricerca difensiva” può essere, e talvolta è, facilmente convertito nelle armi vietate stesse. Ricordiamo che, secondo l’FBI , gli attacchi all’antrace del 2001 che terrorizzarono gli Stati Uniti provenivano da uno scienziato ricercatore dell’esercito americano, il dottor Bruce Ivins, che lavorava presso il laboratorio di ricerca sulle malattie infettive dell’esercito americano a Fort Detrick, nel Maryland. All’epoca si affermò che l’esercito stesse “semplicemente” conducendo ricerche difensive per trovare vaccini e altre protezioni contro l’antrace armato, ma per farlo, l’esercito doveva creare ceppi di antrace altamente armati.
Questa lezione sui gravi pericoli della cosiddetta ricerca dual-use sulle armi biologiche è stata riappresa negli ultimi due anni a seguito della pandemia di COVID. Sebbene le origini di quel virus non siano state ancora provate definitivamente (anche se ricorda, i fact-checker hanno dichiarato all’inizio che era stabilito che proveniva da un salto di specie e che qualsiasi suggerimento di una fuga da laboratorio era una “teoria del complotto, quello che è certo è che il Wuhan Institute of Virology stava manipolando vari ceppi di coronavirus per renderli più contagiosi e letali. La giustificazione era che fare ciò è necessario per studiare come potrebbero essere sviluppati i vaccini, ma indipendentemente dall’intento, coltivare pericolosi ceppi biologici ha la capacità di uccidere un numero enorme di persone. Tutto ciò dimostra che la ricerca classificata come “difensiva” può essere facilmente convertita, deliberatamente o meno, in armi biologiche estremamente distruttive.
Per lo meno, la sorprendente rivelazione della Nuland rivela, ancora una volta, quanto sia fortemente coinvolto il governo degli Stati Uniti, e lo sia stato per anni, in Ucraina vicino al confine della Russia, nonostante da decenni funzionari e studiosi statunitensi mettessero in guardia su come quello fosse il luogo più sensibile e vulnerabile per Mosca.
È stata la stessa Nuland, mentre lavorava per Hillary Clinton e il Dipartimento di Stato di John Kerry sotto il presidente Obama, ad essere pesantemente coinvolta in quella che alcuni chiamano la rivoluzione del 2014 e altri chiamano il “colpo di stato”, che ha portato a un cambio di governo in Ucraina da un regime favorevole a Mosca a uno molto più favorevole all’UE e all’Occidente. Tutto ciò è avvenuto proprio mentre la compagnia energetica ucraina Burisma pagava $ 50.000 al mese al figlio di Joe Biden, Hunter: un indizio di chi esercitava il vero potere in Ucraina.
La Nuland non solo ha lavorato per i Dipartimenti di Stato di Obama e Biden per gestire la politica ucraina (e, per molti versi, la stessa Ucraina), ma è stata anche viceconsigliere per la sicurezza nazionale del vicepresidente Dick Cheney e poi ambasciatrice del presidente Bush presso la NATO. Viene da una delle famiglie reali neocon più prestigiose d’America; suo marito, Robert Kagan, era un co-fondatore del famigerato gruppo di guerrafondai neocon Project for the New American Century, che sosteneva il cambio di regime in Iraq molto prima dell’11 settembre. È stato Kagan, insieme all’icona liberale Bill Kristol, che (accanto all’attuale caporedattore di The Atlantic Jeffrey Goldberg), ad essere il principale responsabile della menzogna che Saddam stesse lavorando fianco a fianco con Al Qaeda, una bugia che ha giocato un ruolo chiave nel convincere gli americani a credere che Saddam fosse personalmente coinvolto nella pianificazione dell’11 settembre.
Il fatto che ad una neocon come la Nuland vengano assegnati incarichi prestigiosi indipendentemente dall’esito delle elezioni illustra quanto siano unite e in sintonia le ali dell’establishment di entrambi i partiti quando si tratta di questioni di guerra, militarismo e politica estera.
Puoi votare contro i neocon quanto vuoi, ma non se ne vanno mai. Il fatto che un membro di una delle più potenti famiglie neocon degli Stati Uniti abbia condotto per anni la politica in Ucraina per gli Stati Uniti – da Dick Cheney a Hillary Clinton e Obama e ora a Biden – sottolinea quanto poco dissenso ci sia a Washington su tali domande. È la vasta esperienza della Nuland nell’esercizio del potere a Washington che rende la sua confessione di ieri così sorprendente: è il genere di cose su cui le persone come lei mentono e nascondono, non ammettono.
Ma ora che lo ha ammesso, è fondamentale che questa rivelazione non venga sepolta e dimenticata.
Link: https://greenwald.substack.com/p/victoria-nuland-ukraine-has-biological?s=w
Photo by fernandozhiminaicela on Pixabay
Scelto e tradotto da RobertoX
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