Non possiamo permettere che dicano cose false su di noi. E non possiamo nemmeno aspettare in eterno con la bava alla bocca che i canali alternativi ci vengano a cercare per parlare di noi.
Le comunità che stanno sorgendo attraverso Telegram e altri social devono costituire i propri media. Senza una voce non riusciranno né a prosperare né a espandersi.
MittDolcino continuerà a essere la voce di queste comunità e a fare di tutto per far sì che questi gruppi si esprimano. Dobbiamo estendere la nostra capacità di influenza oltre il blog e utilizzare altri media che possano diffondere quello che sta succedendo a livello ancora più capillare.
Sia inteso MittDolcino è e sarà parte attiva di questo processo di allargamento degli orizzonti comunicativi. Noi crediamo veramente nel territorio e nell’intraprendenza degli individui.
Ci sembra che la creazione di una radio possa essere il prossimo passo verso l’indipendenza comunicativa.
Nuova Via Emilia, Via Italia, il Sindacato d’Azione devono catalizzare i vari talenti che le comunità offrono e non solo permettere loro di dialogare in uno spazio neutro, ma anche dar loro voce.
Come? Creando un vero e proprio media che dia voce ai componenti e ai membri di queste realtà.
Come siamo fermi sulla questione politica, ossia attenti alla contaminazione con realtà partitiche esterne e alla nostra apartiticità (vogliamo una politica che esprima realmente il territorio e che non venga imposta dall’alto), così dovrà essere anche per altri ambiti. Questo dimostra che tutto è politica, ogni affermazione, ogni gesto, ogni pensiero costituisce la politica.
Anche la comunicazione deve venire dal basso. Chi si sente attratto dalla comunicazione deve lavorare per un progetto comune che permetta ai gruppi e alle comunità delle quali fa parte di avere una voce e di poter raccontare la propria storia, la propria vita, i proprio progetti.
La comunicazione è vita. Una cellula che non comunica è una cellula destinata a morire. Noi siamo un insieme di cellule e formiamo il corpo sociale di quel futuro che noi auspichiamo possa fuoriuscire da questo caos manicomiale nel quale ci siamo impantanati.
Dobbiamo dare una bocca ai vari contenitori che si stanno costituendo. Essendo neutri questi contenitori, le voci che verranno espresse altro non saranno che le diverse anime che popolano questi perimetri di dialogo.
Parlare e dialogare rappresentano non solo un modo per comunicare qualcosa al prossimo, ma anche un modo per migliorare se stessi e per comprendere cose che si ignorano. Il dialogo socratico ci insegna la potenza di un discorso e quello che ci può offrire la potenza della parola se usata adeguatamente.
La voce umana è uno strumento la cui potenza viene ignorata dai più. La comunicazione che proviene dalla voce umana è una forza irresistibile. Il mondo occidentale sta crollando perché una comunicazione distorta viene diffusa quotidianamente tra una popolazione completamente analfabeta sui linguaggi e le tecniche che vengono profusi dai media e dalle istituzioni.
La consapevolezza passa per la comunicazione. E’ l’analfabetismo culturale che ci ha portato a questo. Il fatto di non riuscire a comprendere determinate tecniche manipolative, che non hanno nulla di innovativo, ma che vengono applicate in contesti nuovi e per questo risultano irriconoscibili agli occhi dell’uomo della massa.
Ci siamo ritrovati un occidente superstizioso, ignorante e analfabeta, che non riesce nemmeno a capire che il problema che stiamo vivendo non è di ordine sanitario, ma economico finanziario ed è stato causato da una comunicazione manipolata e fuorviante.
Ma l’arroganza dell’occidentale medio, che vive in un benessere artificioso e fittizio (a breve si accorgerà dell’inganno sulla propria carne viva), non gli permette di fare un esame di coscienza e di chiedersi che cosa stia avvenendo. Per l’occidentale medio ciò che esce dall’occidente è buono a prescindere. Gli hanno ripetuto fino allo sfinimento che l’occidente è il migliore dei mondi possibili e lui ci crede perché si sente parte attiva di questa meravigliosa struttura che opera non solo per il bene dei suoi cittadini, ma del mondo intero.
Che botta sarà quando l’occidente si scoprirà primitivo e incapace di una coscienza critica, superstizioso e giubilante davanti alle discriminazioni? Quando capirà di essere immerso in quell’incubo che tanto ripudia e da cui prende continuamente le distanze?
In questo subbuglio umano e preterumano, le comunità e i gruppi che hanno compreso lo scempio che stiamo vivendo e che attivamente stanno facendo qualcosa per contrastare questa deriva, devono trovare una propria voce, devono collaborare in un progetto di comunicazione che funga da collante attraverso tutte le realtà che sono sul territorio.
Noi del Sindacato d’Azione stiamo lavorando assiduamente affinché questo avvenga. Solo noi possiamo salvare noi stessi. E anche se qualcuno dovesse a un certo punto intervenire per liberarci da questo giogo, dovremmo avere la possibilità di fornirgli un terreno fertile sul quale muoversi.
So che non è facile, ma ciò che è facile e istantaneo in questo momento porta a disastrose conseguenze..
Quindi usiamo questo tempo di sventure per affrancare noi stessi dal carico perenne di un mondo che ci vuole servi piegati e umiliati.
Abbiamo la possibilità di vivere come uomini e donne libere. Perché la libertà è nei nostri cuori, nelle nostre menti, nelle nostre azioni.
Che cosa aspettiamo?
l’Alessandrino
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