All’interno del movimento, che ora non possiamo nemmeno più chiamare di dissenso e protesta, piuttosto di rinascita, si stanno delineando due movimenti opposti, che potrebbero rappresentare due facce della stessa medaglia e potrebbero avere un valore complementare.
Parlo di due concetti che nascono in seno agli stessi movimenti di attivisti. Uno è quello di espirazione, rappresentato da Nuova Via Emilia e Via Italia e l’altro di inspirazione, simboleggiato dal Sindacato d’Azione.
Le due realtà non si escludono, anzi si compenetrano. Nuova Via Emilia e poi Via Italia danno un’idea del territorio, ne conoscono anche gli interstizi più remoti, si avventurano pioneristicamente in zone d’ombra alla ricerca di un dialogo e di una collaborazione, al fine di formare quella comunità che poi esprimerà se stessa in qualunque modo possibile.
Il Sindacato d’Azione svolge il ruolo di collante istituzionale di queste realtà sparse, è una voce autorevole che lega i gruppi autonomi e ne rappresenta le istanze. Istanze non solo giuridico-legali, ma anche comunicative e comunitarie. Il Sindacato d’Azione, che altro non è che un’associazione di mutuo soccorso, è composto da una struttura ordinata, è una società regolare e quindi riconoscibile in quanto organizzazione. Il Sindacato d’Azione si può esporre dove altri gruppi non possono. Il Sindacato d’Azione può essere ascoltato dalle istituzioni e quindi può portare avanti le richieste dei vari gruppi che potrebbero esserne rappresentati.
Si sta cominciando a vedere, come dicevo prima, un doppio movimento. Dobbiamo capire ora come incanalare lo sforzo encomiabile degli attivisti più capaci del territorio al fine di non disperdere le energie che si stanno accumulando nelle varie comunità. Siamo custodi di qualcosa di magnifico, siamo ostetriche, medici e infermiere nel parto di qualcosa di nuovo e dobbiamo coordinare le nostre azioni. Il processo della nascita è un processo doloroso. La sofferenza è necessaria alla vita per vedere la luce. Che questa sofferenza venga sublimata.
L’anno scorso eravamo ancora in alto mare. Tra di noi ipotizzavamo l’esistenza di questo magma umano, che non tutti ancora avevano compreso esistere, che avrebbe potuto fomentare il cambiamento.
Ora vediamo e tocchiamo le nostre ipotesi. Sono realtà. Quel magma umano esiste, pulsa, respira, palpita.
Serviva la torcia che gli attivisti hanno acceso nei luoghi più impervi e bui, loro ci hanno indicato la strada da percorrere. Loro ci hanno indicato e suggerito la nuova via della politica. Pionieri di grande coraggio in questo gioco di specchi, dove la vecchia politica ancora vuole ricevere il consenso a fronte di qualche bella parola spesa su un palco. E la vecchia politica si nasconde e si traveste molto bene, facendovi credere di essere chi non è.
Il lavoro da fare è molto. Tanto sarà lo sforzo e da compiere.
Dobbiamo abituarci ad ascoltare. So che non ci siamo più abituati. Ma questa è la prima di tante sfide che dobbiamo superare.
Un dialogo attivo se vuole essere tale presuppone l’ascolto. Dobbiamo comprendere le esigenze del prossimo. Dobbiamo coinvolgerlo in un discorso più ampio.
Il Sindacato d’Azione che si propone come entità politica apartitica, quindi NON DIVISIVA, apre le porte a qualunque realtà voglia stabilire un dialogo attivo. Noi del Sindacato capiamo bene la necessità di coinvolgere direttamente i diversi gruppi che si approcciano a noi in un mutuo scambio reciproco. Il nostro intento non è quello di annegare il prossimo nei nostri gangli. Il nostro compito è di collaborare apertamente e di stabilire come noi del Sindacato d’Azione possiamo servire il prossimo e viceversa. Il Sindacato d’Azione è un’organizzazione morfica che ascolta e si attiva per supportare i suoi interlocutori nel rispetto delle identità.
Mentre Via Italia e Nuova Via Emilia aprono la via, il Sindacato d’Azione la deve ripercorrere per supportare attraverso azioni i vari gruppi e le varie comunità. Azioni decise congiuntamente e magari suggerite dai gruppi e dalle comunità stesse. Perché nell’azione si scolpisce l’amicizia e la comunità. Il contenitore di Via Italia e Nuova Via Emilia deve essere riempito non solo di gruppi e comunità, ma anche di azioni comuni e di mutuo sostegno. E il Sindacato d’Azione può essere quello strumento che veicola quelle azioni che faranno da collante nella rete intrecciata dagli attivisti.
Nuova Via Emilia e Via Italia gettano le basi per la comunità. L’azione sarà il collante effettivo che darà identità alla rete che si sta formando. E qui il Sindacato d’Azione entra in gioco.
Per aver maggiori informazioni sul Sindacato d’Azione:
https://www.sindacatoazione.it/
l’Alessandrino
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