Era il 2020 quando facemmo tale analisi, sulla Grecia. AI tempi JP Morgan fece una stranissima previsione. Capimmo che non si era avverata nella sua nefandezza solo grazie alla BCE, che aveva inondato di liquidità il sistema, tenendo via Atene. Ma a pena di enormi sacrifici dei suoi cittadini.
Ma la logica sottostante era (ed è) perfetta. A riprova, vi cito un passaggio chiave:
“…Soprattutto la perdita della supply chain, in grado di causare una inflazione da assenza di offerta, faceva davvero pensare, ai tempi. (…)”
Interessante, vero? Vale la pena leggere cosa venne scritto ai tempi, credetemi: troppo precisa l’analisi di Citibank per essere casuale, verrebbe da dire…
Oggi, a qualche anno di distanza, dopo aver drogato il mercato dei capitali per lustri, siamo al redde rationem: le banche centrali sono finalmente impotenti, soprattutto in EU, contro l’inflazione (dopo aver permesso il più grande accumulo di denaro nelle tasche delle elites da almeno 120 anni, cd. “Belle Epoque”, ndr).
Dunque sta saltando l banco, post COVID.
E pure con lo spauracchio mediatico – per illudervi – di una crescita del PIL che però è solo nominale (ma questo non ve lo spiegano). Ricordate infatti che, vuoto per pieno, il PIL – che per definizione è reale e NON nominale – è il risultato della crescita del PIL a cui va sottratta l’inflazione.
Se il PIL vi dicevano (su tutti Cingolani et al., ndr) che era il 6%, con inflazione all’1%, oggi invece che l’inflazione in EU viene vista già ora oltre il 5% (ma in Germania si attende un bell’8% durante il 2022), quanto sarà la crescita del PIL aggiornando l’aumento del costo della vita? Forse negativa? Ovvero recessione?
Appunto.
Aggiungete che gli shock accumulati durante l’ultimo anno (COVID, post COVID/restrizioni/lockdown, inflazione esplosiva, energia alle stelle, guerra…) non faranno che ulteriormente ridurre – drasticamente! – la domanda interna all’EU ed i consumi in genere. Capite quindi che invece di recessione più facile ci sia la depressione, a breve, come nel post 1929, quando la gente semplicemente non sapeva che fare tutto il giorno, non essendoci lavoro…
Oggi, in aggiunta al 1929 (che fu una depressione senza inflazione, ndr), c’è in aggiunta anche il rampante aumento dei prezzi di quasi tutti i beni di consumo e di sopravvivenza, per causa esogena (aspettate gli effetti della siccità sui prezzi del cibo, fra qualche mese…)
Dunque, anche taroccare i panieri, come si fa da anni, servirà a poco per nascondere il problema: se la gente alla fine del mese non riesce a pagare tutti i costi incomprimibili (cibo, sanità, educazione, bollette, trasporti per lavorare ecc.) alla fine smette di consumare. E si incazza pure, con la pancia vuota!
Dunque delinquenza esplode…
Il risultato è che, a causa della conseguente riduzione di attività economica – seguendo il discorso di cui sopra – si avrà ulteriore maggiore disoccupazione, che causerà ulteriori minori consumi… E via dicendo: un negative feedback terrificante!
Ovvero, quello che era atteso per la Grecia da JP Morgan nel 2015 lo vedremo presto in tutta l’EU, ora che la BCE è sterile con l’inflazione galoppante. Anzi, vedrete gli effetti più nefasti proprio nei paesi eurodeboli, in particolare; dove – sembra – l’EU non permetterà sforamenti eccessivi dei parametri di bilancio, in euro, causa debito statale eccessivo, anche se ci sono inenarrabili in corso.
Dunque, o verrà richiesto da Bruxelles di imporre maggiori ed enormi tasse. O bisognerà accettare la perdita di sovranità (ad es. con il MES). Perdita di sovranità/MES che in fondo significa confiscare non subito ma a termine le case delle famiglie italiane con tasse impossibili da pagare, a maggior ragione se senza lavoro…
Solo allora si capirà la natura profondamente colonialista dell’EU! Segnatevelo…
(Auguri)
Vi lasciamo dunque alla lettura di quanto sotto: quando la scorrerete, se ne avrete voglia, ricordatevi solo, dove leggerete Grecia, di mettere Italia.
MD
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