Riteniamo ormai l’ipotesi più probabile, dati alla mano, per aver creato la crisi energetica in corso in EU, sia legata dall’aver scientemente voluto scatenare – da parte dei governi EU, di concerto – una crisi energetica continentale come viatico per poter imporre provvedimenti successivamente, che so, liberticidi ed illiberali. Quasi fosse un specie di golpe europeo, insomma. Magari per sottrarre diritti alla popolazione, ossia per imporre una transizione ecologica assurda nei costi.VIsto che la debacle economica dell’EU – frutto degli errori delle elites al potere – non si riesce più a nasconderla altrimenti…
In ogni caso verificheremo assieme se tale ipotesi si rivelerà corretta.
La crisi bellica in Ucraina in effetti viene solo dopo, a seguito di innumerevoli provocazioni alla Russia da parte dell’Occidente; non ultima la minaccia di far aderire Kiev non solo all’EU ma anche alla NATO Ossia obbligando Mosca all’intervento armato, in modo non troppo dissimile, come genesi, a quanto fece Tokyo a Pearl Harbour..
Tutto voluto, sembrerebbe.
Chiaramente la crisi ucraina ha una caratteristica saliente che la collega con la simmetrica crisi energetica: l’indisponibilità di gas in misura sufficiente, in EU, prospetticamente parlando. Ossia, parlo della corrente crisi energetica EU. Complice, meglio dirlo chiaro, il tragico System Marginal Price (SMP), imposto all’origine dall’EU a tutti i paesi membri ormai 20 anni fa (meccanismo dove il prezzo più alto assegnato per quota di volume marginale fa prezzo per tutto il volume in un determinato periodo di consegna, ndr).
Come fosse un piano insomma: prima crisi energica da stoccaggi vuoti; poi crisi energetica dovuta alla Russia. E poi, chissà…
Che poi la Russia non abbia MAI detto che non vuole consegnare il gas all’EU, nè ora durante la guerra nè prima, ma piuttosto è l’EU che dice di non volere di sua sponte il gas russo, beh, è solo un dettaglio ormai, nello more del grande schema di corruzione delle elites EUropee al comando che sembrerebbero voler ribaltare l’ordine non solo economico ma soprattutto sociale in EU (…). Come dire, volersi suicidare, lato EU/Italia…
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Capacità di stoccaggio gas in Europa in TWh, fonte INES, associazione degli operatori di settore (Germania)
L’Italia nel contesto è cruciale, nella partita del gas EU:
- ha molto stoccaggio gas, in proporzione al suo consumo
- ha rilevante produzione nazionale di gas, solo a volerlo
- ha accesso a molteplici fonti di approvvigionamento gas
- ha un’azienda statale, ENI, che è stata alla lunga la più importante e strategica d’Europa nello sviluppo gas, considerando che era l’aggregato di SNAM, ENI, Saipem, Italgas, gran parte di Fluxys ecc (ossia era ed è in grado di trovare gas e petrolio e consegnarli direttamente al cliente, solo a volerlo, ndr)
- ha ottimi rapporti con il mondo medio-orientale e, fino a prima di Draghi, col mondo russo
Tutto questo per dire che la strategia seguita dal trio Draghi, Giorgetti, Cingolani, ritenerla fallimentare è dire poco. Anzi, andrebbe aggiunto che tale strategia draghiana punta a favorire la Francia, lo capirete di seguito.
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Ma, chiedetevi, oggi l’Italia ha davvero bisogno di gas? E, nel caso, perchè non andare a prenderlo dove ce n’è? E non in Congo… vero Di Maio? (ma si sa, Di Maio ha l’animo del bibittaro, non si può chiedere troppo…).
Dunque, le basi, prima di tutto.
->I consumi italiani di energia (fonte, Terna, 2019)
COMMENTO: il, gas è preponderante per la produzione elettrica in Italia. Unito al SMP, l’epilogo della policy “zero gas russo” sarà infausto per la competitività italiana.
->Le rinnovabili, quanto pesano (Rapporto MISE 2019).COMMENTO: Le rinnovabili, anche perchè intermittenti, non possono essere la soluzione per un paese manifatturiero.
->Il mix produttivo italiano rispetto a quello EU (fonte: rapporto ISPRA 2021)
COMMENTO: l’Italia ha una grande percentuale di elettricità proveniente dal gas, dunque sarà fracassato da una crisi gas (ecco perché Draghi va fermato, visto che sembra voglia mettere in ginocchio il suo stesso paese, Cossiga docet, ndr). Notasi che anche le rinnovabili sono proporzionalmente maggiori in Italia rispetto all’EU.
->Quanto è il consumo italiano, (Mtep 8tonnellate petrolio equivalente)
COMMENTO: stante un PIL in salita, il consumo si è proporzionalmente ridotto, buon virtuosismo italiano
->L’Italia eccelle in consumo proporzionali di energia rinnovabile. Inoltre è anche molto efficiente come consumo specifico (rapporto ISPRA 2021)
COMMENTO: L’Italia potrebbe fracassare in termini di competitività energetica qualsiasi paese EUropeo, forse per questo vogliono azzopparla? Berlino+Parigi & Co., intendo…
->La crisi gas picchierà duro su specifiche industrie italiane (Rapporto MISE 2019)
COMMENTO: vetro, ceramiche, carta, siderurgia sonno mortre con prezzi del gas alle stelle. Chiaro, la Francia spinge per le sanzioni russe. Sapete perchè? Visto che la sua produzione energetica è preminentemente nucleare, sarà l’unico paese a salvarsi, ossia fregando i suoi competitors EUropei, in primis italiani (ecco perchè Draghi & Co. in realtà stanno facendo gli interessi francesi
->Ma quanto importa di elettricità l’Italia (Fonte: TERNA)?
COMMENTO: tanto! Soprattutto dalla Francia (encore)(capite spero perchè la Francia…)
->I consumi gas sono uguali in tutti i mesi? (Bilancio gas naturale Italia – Rapporto MISE; la prima curva è puramente esemplificativa per la forma dei prelievi, nei vari mesi/vari casi, indicativo)
COMMENTO: NO! Dunque dire di staccare i condizionatori è una emerita fesseria, in quanto d’estate una crisi gas è impossibile che avvenga (–>Draghi mente con la storia dei condizionatori)
->Ma è vero che è stato davvero colpa degli stoccaggi non riempiti la crisi del gas 2021/2022? (fonte: LINK, LINK)
COMMENTO: SI! Il grafico sopra lo dimostra: piur in presenza di una uscita dalla crisi COVID, con attesa di alti consumi, il nord EU NON ha riempito gli stoccaggi 8l’Italia mediamente li ha riempiti diciamo abbastanza, ance se qui non si vede)
->Quali sono le possibili fonti di approvvigionamento italiane per il gas
COMMENTO: nessun paese EU può vantare tanta variata abbondanza…
->Che fine ha fatto il GALSI, collegamento Algeria, Sardegna, Italia.
COMMENTO: Pur essendo progetto approvato da lustri e di interesse EU, capacità import di 8 bcm/anno (ossia sufficiente per mettere fuori gioco il gas russo, vedasi oltre), da terminare nel 2018, è stato fermato a difesa di non ben precisati interessi francesi (…).\ Partirà nei prossimi anni, quando le aziende controllate dai francesi in Italia avranno comprato la distribuzione gas in Sardegna (…).
->L’Italia utilizza tutta la capacità di import gas disponile (varie fonti, per capacità disponibile, bcm/yr)
Capacità annue (bcm/yr) pipeline gas Italia/estero (LINK):
- TAG = 40 bcm/yr
- TransMed = 37 bcm/yr
- Transitgas = 22 bcm/yr
- Greenstream = 11 bcm/yr
- Adriatic LNG = 8 bcm/yr
- OLT LNG = 4 bcm/yr
- GNL Italia LNG = 3.4 bcm/yr
- Slovenia = 0.7 bcm/yr
COMMENTO: NO! Dalla Libya si possono importare 11 miliardi di m3, bcm, all’anno. Purtroppo da dopo la deposizione di Gheddafi se ne sono importati da 2 a 6 bcm annui al massimo (altro che Congo, Di Maio…). Basterebbe mandare i paracadutisti in Libya/Gela e si risolverebbero i problemi italiani; ma il VERO problema è che in Libya i paracadutisti italiani si troverebbero a combattere con i francesi, gli stessi che uccisero Gheddafi…
NOTA: Va aggiunto il TAP/Melendugno, capacità 10 bcm/anno, in funzione dal 2021. Inoltre, ci fosse stato il GALSI ci sarebbero stati ulteriori 8 bcm/anno disponibili
->Ma quanto importiamo oggi nelle varie pipeline?
(TAG: Austria Baumgarten+Tarvisio/gas Russia; Transitgas: Svizzera/gas Olanda+Norvegia Passo Griess+TEMP; TransMed: Algeria+Tunisia/ gas Algeria; Greenstream: Gela/Gas Libya; TAP: Melendugno/gas azero; Panigaglia+Cavarzere +Livorno: LNG, rigassificatori)
COMMENTO: ecco i dati nei vari anni. Notare prima della deposizione di Gheddafi e dopo, cosa successe, on Libya… (sorrisini Merkel-Sarkozy, ndr). E valutare, sulla base delle capacità indicate (LINK),
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CONCLUSIONI
All in all, facendo un rapido conto sul gas disponibile come transito teorico sulle pipelines in import, si potrebbero recuperare andando a pieno regime sui rigassificatori, sulla pipeline di Passo Griess, sul TAP e soprattutto sulla Libya (oltre che “riempiendo” Melendugno), magari annullando anche l’export, ben più di 20 miliardi di m3 di gas, circa (…).
Memento che col GALSI si sarebbe sarebbe già raggiunta di fatto l’indipendenza italiana – a volerlo, solo questione di prezzo – dal gas russo, con altre fonti gas.
Considerando l’import dalla Russia, TAG/Austria di 29 bcm nel 2021, possiamo dedurre che si potrebbe ridurre ad un terzo l’import di gas russo, volendo, importando a pieno regime con le altre pipeline gas.
In ogni caso, dobbiamo porci una domanda cruciale: e se il gas russo fosse MOLTO più competitivo di quello, che so, americano? L’Italia dovrebbe bruciare la propria competitività per fare un piacere a terzi?
Ben sapendo che la Francia è la prima a spingere in EU – soprattutto verso l’Italia – per le sanzioni gas a Mosca, visto che la sua produzione industriale è in larga parte basata sul nucleare/energia elettrica, che costa pochissimo ed è a prezzo fisso (…).
Questo per dire che, se nei prossimi mesi vi diranno che le aziende italiane dovranno chiudere causa costi energia, sappiate che è dovuto a deficienze EU. Avallate dagli insipienti del governo Draghi et al., a Roma. L’epilogo, vedrete, sarà di aver voluto fare un favore principalmente a Parigi (…).
Infatti – come visto sopra – la soluzione per il gas da fare arrivare in Italia ci sarebbe, solo a volerla trovare. Certo, se poi Di Maio si inventa di prendere il gas in Congo… (regalategli un mappamondo).
Inoltre, ricordatevelo: d’estate NON c’è alcuna possibilità di avere una carenza di gas, visto che il picco di consumo gas è d’inverno. Altro che condizionatori! (altra cd. “minchiata” detta dagli inquilini romani)
Piuttosto direi che forse andrebbe indagato dove vada a finire il gas comprato dall’ENI per l’Italia a basso prezzo dalla Russia; ossia se viene oggi venduto in Italia ad un prezzo ragionevole, alle imprese italiane, come farebbe un’azienda di Stato (e come fa EDF con l’elettricità in Francia, azienda all’82-83% di proprietà statale, che guarda caso in borsa soffre molto, visto che “gira” tale utile alle aziende francesi per tenerle competitive, ossia per permettere loro a breve di mangiarsi le aziende italiane, ad esempio, …). O se invece tale gas russo di ENI viene venduto, che so, in Olanda/TTF, a circa 10 volte il prezzo d’acquisto da Gazprom (…).
Chiaro, se il prezzo del gas non scende in Italia – ed il prezzo è alto, lo ricordo, in forza delle azioni intraprese lato EU l’anno scorso – le imprese italiane si troveranno a breve a perdere soldi per ogni unità prodotta, a causa del fatto che nessuno è disposto a comprare manufatti ad un prezzo che rifletta il prezzo di mercato gas e power.
E senza citare il disastro di non aver voluto potenziare la produzione nazionale, che era di circa 13 bcm/anno nel 2003/2004; mentre nel 2021, complici le folli decisioni dei penstastellati al governo, con la produzione nazionale di gas crollata miseramente a 3,3 bcm/anno (sebbene di gas ce ne sia ancora molto da estrarre, soprattutto nell’Adriatico, ndr).
E qui, a proposito di piano ben congegnato, chiudo con un bellissimo pensiero riassuntivo del nostro autore RobertoX, ieri. Illuminante…
Auguri
MD
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