Uno degli aspetti più rilevanti della guerra ucraina è la ‘prova sul campo’ della armi dei due schieramenti che sta cambiando radicalmente le strategie di guerra.
Anche da un esamo sommario delle poche informazioni affidabili che filtrano sulla stampa se ne trae infatti indicazione che la guerra difensiva è diventata molto più conveniente ed efficiente della guerra offensiva.
L’affondamento dell’ammiraglia della flotta russa, l’incrociatore Moskva, lungo 186 metri, da parte di un paio di missili da crociera ucraini Neptune R-360 è destinato ad avere un impatto devastante sul futuro delle manovre navali.
Un missile difensivo in grado di colpire un bersaglio mobile a centinaia di chilometri di distanza con una precisione di pochi metri e con un impatto tale da far affondare una grande nave da guerra era cosa nota solo sulla carta. Infatti i russi sono rimasti increduli per un paio di giorni che il fatto sia potuto accadere ma adesso tutti sanno che è realtà.
I Neptune R-360 (qui) sono entrati in servizio nella marina ucraina nel marzo del 2021, hanno un diametro di 42 cm, sono lunghi oltre 5 metri e sono una evoluzione del missile antinave sovietico Zvezda kh-35. Possono essere lanciati da postazioni mobili, cioè da dei camion e quindi sono facili da nascondere, hanno un raggio d’azione di più di 300 km e portano ben 150 kg d’esplosivo, viaggiando a velocità subsonica. Hanno anche diverse capacità di eludere le contromisure elettroniche e possono essere usati insieme a droni per confondere i recettori nemici.
I Neptune dovrebbero costare circa 1 milione di dollari l’uno mentre il valore di mega-incrociatore come il Moskva è di un miliardo di dollari. Il costo della nave è quindi mille volte superiore al costo del missile.
L’estrema efficacia di questi missili è destinata ad impattare in modo devastante su tutte le marine militari del mondo. Oggi la mega-portaerei Ford, la nave più costosa di sempre che ha richiesto ben 13 miliardi dollari per essere completata, è poco più di una bara galleggiante.
Da oggi è un dato di fatto che invadere un paese che dispone di missili da crociera avanzati tramite sbarco navale diventa estremamente problematico perché il difensore ha un vantaggio poderoso sull’attaccante.
Anche sulla terra ferma sembra che le cose vadano nella stessa direzione.
Il missile anticarro Javelin prodotto dagli Stati Uniti e in dotazione alle forze ucraine si è rivelato altrettanto devastante per i carri armati e i blindati sovietici.
Missile e apparato di lancio pesano meno di 20 kg e possono essere utilizzati anche da un solo uomo. Il missile è a carburante solido con guida automatica a infrarossi, permette il ‘lancia e dimentica’ cioè mirare il bersaglio, sparare e poi immediatamente ricoprirsi, Provvede da solo a salire in quota per poi abbattersi sul bersaglio, anche se mobile, a 250 km/h. Le probabilità di evitarlo sono nulle.
Costa solo 250.000 dollari. Il costo di un carro armato varia tra i 4 mil. $ del T-14 russo, ai 9 mil. $ del M1 americano per raggiungere i 12 mil. $ del Leclerc francese.
Il missili anticarro costa cioè 15 – 50 volte di meno di un carro armato ma soprattutto è utilizzabile con una flessibilità quasi incredibile.
Se i difensori hanno a disposizione missili anticarro avanzati, invadere una città con colonne di blindati diventa un suicidio. Sono sufficienti pochi cecchini anticarro posizionati dietro alle finestre per bloccare subito la colonna per poi massacrarla con calma senza possibilità di difesa.
Il costo in termini di carri e di vite umane per l’Armata Rossa dei Javelin è stato infatti notevolissimo e ha reso impossibile una facile conquista delle aree urbane.
D’altra parte che senso concettuale ha il disporre di carri armati che possono essere distrutti da un solo uomo armato di una specie di giavellotto che pesa 20 chili?
Anche qui il costo per l’attaccante diventa enormemente superiore quello del difensore.
Certo questi aspetti erano noti sulla carta ma un conto è la teoria e un conto la pratica. Nella prova sul campo disporre di missili antinave e anticarro permette difese estremamente efficaci anche nei confronti di eserciti di molto superiori.
Il gioco del Risiko, in cui notoriamente erano necessarie forze dell’attaccante circa triple rispetto a quelle del difensore, rapporto considerato corretto anche in ambito militare fino a poco tempo fa, andrebbe completamente riprogettato. Un difensore bene armato può tenere testa a un attaccante che gli è superiore forse anche di 10 volte in termini economici.
La Cina, che osserva con attenzione il funzionamento sul campo di queste armi per valutare le modalità di riconquista di Taiwan, è stata costretta a prendere atto che una invasione dell’isola con truppe da sbarco è oggi improponibile.
Nel caso gli Stati Uniti fornissero missili da crociera simili ai Neptune a Taiwan nessuna delle navi cinesi riuscirebbe neppure ad arrivare in vista delle coste taiwanesi. E se anche qualche mezzo da sbarco riuscisse ad arrivare, una volta sbarcati i carri armati cinesi si troverebbero di fronte ai Javelin, nella fittamente abitata isola di Formosa.
Diverso è il discorso sulla difesa aerea che sembra essere più complesso. Non a caso le guerre americane recenti sono state tutte basate sulla no-fly zone cioè su una superiorità aerea tale da impedire anche solo di volare alle forze nemiche.
In questa nuova realtà l’invasione di Taiwan della Cina diventa estremamente problematica perché dovrebbe basarsi forzatamente su una superiorità aerea schiacciante, molto difficile da ottenere.
Forse l’esperienza ucraina, al di là della teoria, consiglierà la Cina a rimandare la guerra a Taiwan sine die.
La accresciuta difficoltà a invadere un paese da terra o dal mare fa sì che diventino molto più appetibili guerre asimmetriche, come l’organizzazione di colpi di stato, di campagne stampa, di sanzioni economiche, etc, per indebolire il nemico dall’interno.
Oggi è molto più economico organizzare un colpo di stato che un’invasione militare.
Non a caso le oligarchie occidentali sono attive da decenni in questo campo.
Russia e Cina invece sono molto indietro e sembrano del tutto incapaci, oltre che riluttanti, a occupare gli spazi nemici tramite mezzi non convenzionali, alternativi alla pura forza militare. E non sembrano neppure attrezzate convenientemente per difendersi da attacchi asimmetrici.
Ciò potrebbe portare le loro attuali classi dirigenti a incontrare serissimi problemi di sopravvivenza anche in tempi brevi.
Link originale: https://storiasegreta.com/2022/04/16/aspetti-poco-pubblicizzati-della-guerra-ucraina/
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