Redazione: in un suo precedente articolo del 2014 (che potete trovare tradotto automaticamente qui ) l’autore aveva già intravisto tutte le dinamiche che vediamo all’opera in questo momento, che furono evidentemente messe in pausa fino ad oggi a causa dell’imprevista presidenza Trump. Nonostante il presente articolo sia stato pubblicato in un sito specializzato in metalli preziosi, che presumibilmente tira l’acqua al suo mulino, è comunque molto esaustivo e coglie perfettamente, a nostro avviso, le vere ragioni che stanno alla radice di ciò che sta avvenendo ora.
Nel lontano 2014 ho scritto un articolo intitolato il falso paradigma Est/Ovest nasconde l’ascesa della valuta globale. Sono stato ispirato a trattare la questione a causa di tre tendenze specifiche che all’epoca erano preoccupanti.
La prima tendenza è stata il continuo richiamo all’interno dei circoli globalisti a qualcosa chiamato “Great Reset” con Christine Lagarde che, in qualità di capo del FMI all’epoca, aveva improvvisamente iniziato a ripetere la frase nelle interviste alla stampa ed al World Economic Forum. Questo mi sembrava essere un rebranding dell’agenda di quel “Nuovo Ordine Mondiale” che veniva citato dalle élite dell’establishment nei loro rari momenti di onestà. Indicava una spinta concertata verso la centralizzazione globale di fronte al declino economico e sociale all’interno delle nazioni.
La seconda tendenza che ho notato è stata il passaggio delle nazioni orientali a una partnership più aperta con le banche globali, inclusa l’inclusione della Cina da parte del FMI nel sistema del paniere dei diritti speciali di prelievo e, nel caso della Russia, Goldman Sachs si è profondamente radicata come “consigliere economico” al Cremlino.
La terza tendenza è stata l’inspiegabile corsa delle banche centrali cinese e russa ad acquistare quanto più oro fisico fosse possibile. A mio avviso, l’unico motivo per cui Cina e Russia abbiano acquistato metalli preziosi era come copertura contro l’inflazione e il crollo della valuta; in particolare, come copertura contro il crollo del dollaro USA come valuta di riserva mondiale. Questo fenomeno potrebbe essere molto veloce se le nazioni BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) ed altre nazioni smettessero di utilizzare il dollaro nel commercio globale, o a causa di una guerra economica per la quale l’uso del dollaro diventasse insostenibile per i paesi dell’Est.
Era come se il rapporto tra l’Oriente e i globalisti si fosse evoluto in qualcos’altro: chiaramente, pensavo, Russia e Cina erano state avvertite dell’agenda del Grande Reset ed entrambe le nazioni si stavano posizionando per sopravvivere alle possibili ricadute. Il programma per distruggere il dollaro USA e sminuire l’economia statunitense è stato apertamente ammesso dai globalisti per molti anni. Nel 1988 la rivista The Economist, di proprietà dei Rothschild, ammise sostanzialmente il piano in un articolo intitolato Preparatevi per una valuta mondiale .
L’articolo prevedeva che dopo circa 30 anni (in altre parole, oggi) ci sarebbe stato un calo dell’influenza economica di USA e del dollaro, che avrebbe portato all’istituzione di una nuova valuta che chiamarono Phoenix sostenuta dal paniere dei DSP (Diritti Speciali di Prelievo) del FMI. Questo programma è stato ribadito dalle istituzioni globali più e più volte negli ultimi decenni e sembra che ora venga attuato attraverso una guerra economica ingegnerizzata tra Oriente e Occidente, proprio come avevo previsto.
[per capire le capacità predittive dell’Economist è illuminante leggere questo articolo che parla della copertina del numero uscito a dicembre 2018, piena di messaggi ormai non più criptici riguardo all’arrivo dell’Apocalisse, pangolini, QR code nello smartphone e DNA nel braccio ndr]
Nel 2014 ho dichiarato:
La distruzione del dollaro e l’istituzione di una burocrazia economica globale non sono azioni che possano essere eseguite apertamente dai finanzieri internazionali. Questi eventi coincideranno con una catastrofe estrema, probabilmente peggiore dell’era della Grande Depressione, con milioni e milioni di persone che perderanno la capacità di sostenere finanziariamente sé stesse e le loro famiglie…
Ho avvertito da tempo che lo sviluppo delle tensioni Est/Ovest sarebbe stato usato come copertura per un crollo del sistema del dollaro. Ho avvertito che tra i media americani questo crollo sarebbe stato attribuito all’abbandono delle riserve in valuta estera e titoli del tesoro da parte dell’Est, con conseguente effetto domino globale che avrebbe posto fine allo status di riserva mondiale degli Stati Uniti. A sua volta, la comunità internazionale sarebbe stata condizionata a vedere questo come il tentativo maldestro di un’America viziata e impazzita per il potere, piuttosto che come il risultato di un programma segreto di destabilizzazione economica. Ciò potrebbe portare a una guerra totale o ad una tempesta di fuoco fiscale che lascerebbe gran parte del mondo paralizzato e alla disperata ricerca di aiuti.
Ma una guerra economica con l’Est potrebbe non essere sufficiente per indebolire gli Stati Uniti e annunciare una nuova economia mondiale con una valuta mondiale. I globalisti dovranno anche sabotare la nostra economia dall’interno [magari grazie ai lockdown ed ai vaccini? ndr].
Da che parte sta la Federal Reserve?
Un altro evento su cui lancio avvertimenti da molti anni è l’inevitabile azione della Federal Reserve di aumentare i tassi di interesse per indebolire l’economia, provocando non solo un’inversione della curva dei rendimenti, ma come risposta il crollo dei mercati azionari statunitensi.
Ecco il problema: la Fed ha creato (credo deliberatamente) uno scenario da “cane che si morde la coda”, in cui i mercati statunitensi sono diventati dipendenti dal Quantitative Easing e alle misure di stimolo della banca centrale. Ovviamente queste stesse politiche di denaro facile innescano anche una crescita esponenziale dell’inflazione.
Se la Fed dovesse mai aumentare i tassi e togliere lo stimolo monetario, le azioni e numerosi settori dell’economia crollerebbero (ne abbiamo avuto un assaggio nel 2018).
Ma se non aumentassero i tassi e non interrompessero gli acquisti di asset, ci sarebbe un disastro iperinflazionistico.
Ad ogni modo, il pubblico americano perde e i globalisti ottengono la crisi che vogliono. Invece di risolvere il problema dell’inflazione o della deflazione, la Fed ha evocato un evento di crisi che combina entrambi: un crollo stagflazionistico.
Ho delineato questa minaccia in dettaglio l’anno scorso nel mio articolo la riduzione degli stimoli della Fed è un’arma, non un errore politico .
Anni fa era difficile dire esattamente quando avremmo visto il punto di rottura. Oggi è ovvio che il momento è arrivato, e non sorprende che i media mainstream ne parlino solo a malapena.
Due eventi importanti sono avvenuti proprio come previsto dai miei avvertimenti anni fa, e potrebbero benissimo sfociare in una calamità finanziaria di dimensioni epiche. Il pubblico viene tenuto all’oscuro sui pericoli insiti in questi ultimi sviluppi.
La Russia dichiara la fine del commercio del dollaro
Le nazioni BRICS tra cui Russia, Cina e India si sono allontanate dal dollaro USA in risposta alle sanzioni occidentali sull’invasione dell’Ucraina e la rimozione della Russia dal sistema SWIFT. Questa azione si concentra principalmente sulle esportazioni russe di petrolio e gas, poiché la Russia ora richiede che chiunque acquisti le materie prime vitali lo faccia in rubli anziché in dollari (finora, la petro-valuta globale de facto).
I media mainstream hanno completamente ignorato le implicazioni di questa tattica da parte della Russia; non solo, ma hanno seppellito ogni accenno al fatto che la banca centrale russa abbia appena deciso di sostenere il rublo con l’oro . Questo è il motivo per cui il rublo è tornato in vita dopo la riapertura dei mercati valutari nel paese dopo che i governi occidentali si sono congratulati con se stessi per il fatto che la valuta russa fosse morta e sepolta, garantendo una catastrofica depressione economica nell’undicesima economia più grande del pianeta. Il recente aumento del valore del rublo ha sconcertato gli economisti statunitensi e dell’UE, ma è stato facile da prevedere per chi abbia seguito gli acquisti di oro russi negli ultimi dieci anni.
Ciò significa che l’economia russa non si piegherà presto e ora l’UE, che dipende dalle esportazioni russe di petrolio e gas per il 40% del proprio fabbisogno energetico, sta per affrontare la rovina economica a meno che non si sottometta a pagare l’energia in rubli (cosa che non farà) o trovare una fonte di sostituzione per gas e petrolio (cosa impossibile). Inoltre, con l’Europa sul mercato globale alla ricerca di fonti petrolifere alternative, una grossa fetta del mercato petrolifero sarà dirottata verso altri paesi.
Cosa significa questo? Meno petrolio e gas per soddisfare la domanda. In altre parole, i prezzi stanno per salire alle stelle ancora una volta.
Per ora, Biden sta cercando di mitigare i picchi di prezzo rilasciando riserve petrolifere strategiche, ma questo è solo un ripiego. Non ci sono neanche lontanamente abbastanza riserve statunitensi per compensare l’enorme volume di petrolio di cui l’Europa ha bisogno. Continuo a prevedere che i prezzi del gas aumenteranno almeno del doppio rispetto a quelli attuali negli Stati Uniti. È una semplice questione di domanda e offerta.
Al di là dell’effetto di far salire notevolmente i prezzi del petrolio, la mossa russa di abbandonare completamente il dollaro come petro-valuta potrebbe rappresentare la caduta della prima tessera del domino che porterà alla fine dello status di riserva globale del dollaro.
Come ho notato da oltre un decennio, la Russia e le nazioni BRICS si stanno preparando a questo risultato da molto tempo. Cina e Russia si sono avvicinate e questo ha perfettamente senso strategicamente: la Russia ha enormi risorse naturali e materie prime, mentre la Cina ha la più grande base di produzione ed esportazione del mondo. India e Cina insieme detengono il 36% della popolazione mondiale, più che sufficiente per diventare una solida base di consumatori.
Questo non significa che i BRICS non affronteranno un po’ di problemi a causa della guerra economica, ma è importante che l’opinione pubblica occidentale capisca questo fatto: il vero obiettivo del conflitto siamo noi, non la Russia.Saranno gli Stati Uniti e l’Europa a subire i danni maggiori, con il dollaro che subirà il danno peggiore.
Il pubblico viene fuorviato nel pensare che non ci sia alcun rischio dalla nostra parte della scacchiera globale quando è vero l’esatto contrario. La maggior parte del rischio è a carico nostro.
La Federal Reserve ritira gli stimoli mentre l’economia sanguina
Il conflitto con la Russia e (e potenzialmente la Cina) ha completamente oscurato una importantissima notizia economica. Questa notizia è la prevedibile mossa della Fed di aumentare i tassi di interesse, per di più durante un periodo di debolezza economica.
Non mi credete? I numeri per la vendita al dettaglio, le vendite domestiche e la produzione sono in calo insieme al PIL. Allo stesso tempo, i prezzi dei beni di prima necessità, compresi i costi di cibo, energia e alloggio, hanno continuato ad aumentare a un ritmo vertiginoso.
Questo è un caso da manuale di collasso stagflazionistico .
Il tempismo dei rialzi dei tassi da parte della Fed non potrebbe essere più perfetto se cercassero di aumentare i danni del prossimo crollo.
Sappiamo per certo che la Fed è capace di un atto così a sangue freddo, perché l’abbiamo già visto.
Qualsiasi studioso di storia economica può dirvi che questo è esattamente ciò che fece la Fed all’inizio degli anni ’30 , che portò a un calo ancora peggiore dei mercati statunitensi e al prolungato e tortuoso evento deflazionistico che ora conosciamo come la Grande Depressione. Come quella volta, vedremo contemporaneamente insieme elementi di inflazione e di deflazione.
Considerate una cosa: l’invasione dell’Ucraina è avvenuta convenientemente subito dopo l’uscita dei rapporti ufficiali sul picco record dell’inflazione negli Stati Uniti da 40 anni a questa parte e la decisione della Fed di ridurre i “soldi facili” e aumentare i tassi di interesse.
La storia ci dice quali saranno i probabili risultati: un calo da considerevole a catastrofico delle scorte entro i prossimi mesi, insieme a mercati del credito congelati. Proprio come nel 2008, l’intero sistema finanziario urlerà e si bloccherà. (Ma ehi, questa volta i banchieri hanno la Russia da incolpare, quindi ecco già trovato il capro espiatorio…)
I mercati azionari non mi preoccupano molto, dato che non sono altro che un indicatore finale di disastro economico. In altre parole, le azioni di solito crollano dopo che il crollo è già iniziato.
Ma a causa della dipendenza generale dal credito facile nel mondo aziendale, gli effetti degli aumenti dei tassi di interesse della Fed saranno come costringere dei drogati a fare a meno dell’eroina. Vedremo le versioni economiche di nausea, sudorazione, forti scosse, spasmi muscolari e, naturalmente, crisi d’astinenza implacabili. Le aziende più piccole e meno resilienti che non possono permettersi i lobbisti moriranno, lasciando solo le aziende più grandi e, guarda caso, sostenute dal governo, a banchettare con i resti.
Il tempo è poco: preparatevi ora
Descrivo tutto questo non perché intendo spaventare le persone con presagi di sventura, ma per informarle della realtà. Il tempo per noi è molto breve per preparare noi stessi e i nostri cari.
Inoltre, spero di puntare i riflettori sulla propaganda e le bugie che vengono diffuse nei media mainstream. Queste continue campagne di bugie e omissioni di verità scomode sono progettate per indurre il pubblico a pensare che l’imminente incidente finanziario riguardi il conflitto tra Est e Ovest. Dopotutto, è una “verità” molto più facile da digerire, vero? Dobbiamo soffrire per poter battere i nostri nemici barbari laggiù! è stato un efficace grido di battaglia per gli americani sin dai tempi dei nostri padri fondatori.
Ma è una bugia.
La verità è che questa è una crisi pianificata che è in lavorazione da decenni.
Non commettete errori e ricordate le mie parole, tra un paio d’anni sentirete parlare di un grande piano da parte di istituzioni come il FMI e il WEF per “salvare” l’economia globale utilizzando un nuovo sistema valutario “neutrale” a livello nazionale. ” Offriranno di ancorare tutte le valute al paniere dei DSP (Diritti Speciali di Prelievo) e probabilmente ad una impalcatura di valute digitali purché tutte le nazioni accettino di default che i globalisti abbiano il controllo delle loro economie.
Il tentativo sarà fatto. Che i globalisti abbiano successo o meno è un’altra questione. Sta a noi isolarci il più possibile dalla crisi. Ciò significa prepararsi per un nuovo mondo in cui il dollaro USA è una reliquia del passato. Dobbiamo essere pronti ad opporci al nuovo sistema globalista in ogni modo possibile.
Non possiamo permettere che i burattinai ci privino della nostra libertà e del nostro futuro.
Fonte: https://www.birchgold.com/news/ukraine-sideshow/
Photo by Jingming Pan on Unsplash
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet (Google Image), oltre che – in generale – i contenuti, per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun contrassegno del copyright) e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.