Prima di tutto i fatti salienti, in breve.
L’Uomo di Renzi all’Agenzia delle Entrate, Ruffini, è riuscito negli scorsi giorni nella magia di ribaltare i pesi.
Ossia, il problema ormai in Italia non e’ più che 23 milioni di occupati con stipendi sempre più bassi (post Covid e con vaccini spesso debilitanti, ndr) devono sostenere 16 milioni di pensionati (che percepiscono circa 23 milioni di pensioni, ndr)+7 milioni di soggetti con meno di 15 anni (scuola, sanità, formazione ecc.)+12 milioni di inattivi che oggi prendono il reddito di cittadinanza (RdC) = ca. 35 milioni di persone. No!
Ossia cancellando dai radar che la vera causa del dissesto sta nella crisi economica e deindustrializzazione annessa successiva alla caduta della Montedison, ossia da Tangentopoli.
Dunque, con tale metro direi renziano, fuorviante, come spesso sono i discorsi di Matteo Renzi, si preferisce dare la colpa ai 19 milioni di italiani che hanno mediamente circa 50’000 euro a testa di tasse non pagate, spesso frutto di cartelle pazze o di interessi sugli interessi con cui il debito tributario negli anni e’ lievitato a dismisura…
Siamo alla fiera dell’assurdo, l’Italia ha zero possibilità di uscirci sana questa volta.
Per i dati, potete riferirvi al bell’articolo de IlSussidiario.net alcuni giorni fa.
Chiaramente non si fa notare nell’articolo che l’INPS sarà il primo anello della catena italica a saltare. Fatto salvo eliminare in qualche modo pensionati e pensionandi, qualche milione (…). Che poi sarebbero anche quelli che a breve dovrebbero/dovranno protestare, ad es. per gli effetti del MES, in arrivo, parlo di simil-confische per le famiglie (…).
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In tale contesto, con l’Italia che resta il Paese EU con la pressione fiscale più elevata, con miliardari che vanno a vivere in Italia vivere pagando 110 mila euro di tasse annue a fronte di decine se non centinaia di milioni di reddito nell’anno solare, grazie ad una legge dello stesso Renzi, legge cd. sui Paperoni (con una aliquota dello zero virgola qualcosa di tassazione, contro anche il 70% per le PMI italiane), è difficile pensare che l’attuale sistema italico possa essere salvato. Men che meno che sia sostenibile.
Nè a livello economico, nè a livello sociale. Ne’ – direi – a livello etico.
La differenza con il passato forse sta proprio qui: l’Italia presenta degli squilibri economici, sociali ed etici talmente smisurati – visto anche che rimane un paese assai ambito – che rischia di essere necessaria addirittura una sorta di sostituzione etnica degli italiani, in Italia, per andare alla radice del problema (…). Un po’ come diceva Gustavo Rol se volete; ma senza contestualizzare, ai tempi, il grande torinese.
Basti ricordare che Cristiano Ronaldo, con tale legge sui Paperoni sopra citata, venne in Italia a vivere vedendosi permessi comportamenti diciamo “fiscali” che invece in Spagna lo stavano mandando in galera, intendo sulla tassazione dei proventi esteri. Vedete voi…
Non a caso – forse – praticamente tutti i rampolli italiani degli oligarchi sempre italiani hanno aziende con sede all’estero; i cui dividendi – grazie appunto alla legge sui Paperoni – non vengono tassati in Italia in capo ai rampolli citati sopra. Facile così…
Chiedetevi, quanto può durare un paese dove chi è non solo ricco ma stra-mega ricco non paga – pur vivendo in Italia, un paese bellissimo -? Mentre i poveracci pagano anche per loro? Anzi, a termine, dove può tendere tale paese? Forse al neofeudalesimo?
Anzi, quando la gente si dovesse ribellare a cotanti soprusi, chiari, forse andrebbe eliminata, come dissenso, la gente che protesta? Occhio che non si avveri…
Sento proprio ora Giorgia Meloni che parla da Vespa in TV di modificare gli equilibri globali, attraverso i conflitti in corso. Ecco, forse avete capito, spero: far fare certi discorsi a Giorgia Meloni, che per altro supporta il referendum il prossimo week end, significa precisamente la stessa cosa, suicidarsi come Paese vista la sua scarsa preparazione come statista (…).
Ovvero, un paese del genere NON può “salvarsi” con un referendum per altro sacrosanto, ma assolutamente tardivo, che modifichi solo alcuni aspetti istituzionali marginali quanto meno rispetto ai macigni sopra presentati per la sostenibilità del Paese. Macigni che restano a testimoniare l’incapacità di attivarsi – causa conflitti di interessi evidentemente – negli ambiti dove stanno veramente i problemi…
Insomma, Giuseppe Prezzolini docet.
Per tale ragione ritengo sia inutile andare a votare questo week end.
In quanto questa Italia è bene si schianti, al punto in cui si è arrivati, appena possibile. Inutile prolungare l’agonia (quando confischeranno i beni alle famiglie italiane via MES, va a mesi con lo spread in decollo verticale, poi non venìte a lamentarvi). Appunto, poi vedremo cosa resterà dell’Italia, come diceva il grande Prezzolini. Sempre che l’Italia non venga fatta a pezzi prima dai soliti, francesi e tedeschi … (senza nessuna reazione da Roma, sarà perchè è piena di Legion d’Onore, c’è da scommeterci…).
In poche parole, spero di aver chiarito la posizione dello scrivente sul referendum del prossimo week end.
MD