Salvini e Di Maio non sono politici, li ritengo più soggetti che – sotto la media come risultati raggiunti nella vita civile – si sono dati alla politica. I risultati? Tragici per il Paese, ma non per loro…
Infatti a troppi in Italia viene da pensare che politica non significhi aver un progetto, degli ideali, un indirizzo. No, a troppi italiani la politica sembra giusto un modo per sbarcare il lunario.
Salvini e Di Maio calzano perfettamente nell’ideale collettivo degradato italico teste’ rappresentato. Certamente Salvini, uomo medio per eccellenza vedete voi se Pasoliniano o altro (Salvini, del nord, che conosco). Temo Di Maio sia L’ omologo uomo medio del sud, il cui unico merito è stato quello di evitare di morire bibittaro; quindi un idolo per tutti i bibittari della terra, chiaramente.
Il trionfo del nulla, verrebbe da dire.
Ma, chiediamoci, l’Italia è fatta di soli bibittari? L’Italia che è cresciuta in modo strutturale, lo fu grazie a bibittari? E’ diventata la IV. potenza economica mondiale grazie ai bibittari? O a uomini del Papeete come Salvini?
No, l’Italia dove sono cresciuto era un grande paese. Oggi, anche grazie a gente come Di Maio e Salvini è il paese di Pulcinella. O peggio, perché almeno Pulcinella faceva in qualche modo sorridere…
Per questo, come italiano mi vergogno profondamente di Di Maio e Salvini.
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Oggi però lo scettro dell’ipocrisia interessata spetta al napoletano del sud, Di Maio, va detto chiaramente. Che come UNICO merito, relativamente al suo medio compaesano del nord, è che se non altro ha il coraggio di farsi un suo scapestrato partito finalizzato, in assenza di altri indirizzi dichiarati, a tenere la sua cadrega al caldo.
(Salvini, uomo medio tra gli uomini medi settentrionali, nemmeno quello).
Di Maio sa infatti benissimo che alla prossima elezione lui sparirà politicamente, al 100%.
Dunque la sua unica l’alternativa è di Lavorare con Draghi al fine, da una parte, di mandare avanti il Reset per l’Italia voluto dall’EU, di fatto. Dall’altra, evitare le elezioni.
Si, perché forse non lo avete capito ma l’ultima parte del Reset e’ la negazione delle elezioni.
La Lega ci sta già lavorando: dalla proposta di modifica costituzionale di alcuni mesi fa in cui si parifica lo stato di emergenza allo stato di guerra, potendo usare gli stessi strumenti. Che, appunto, prevedono evitare le elezioni. A firma top ranking della Lega fra l’altro.
Pochi però colgono la radice del problema, quella vera. Ossia che l’Italia resta il paese di Don Rodrigo, che era del nord; ovvero che abusava della sua posizione di privilegio per suoi propri interessi personali. Scava scava e scopri che aveva ragione Pasolini: tutto questo capita per ignoranza, nel senso civico e sociale del termine, “la popolazione più’ analfabeta, la borghesia piu’ ignorante d’Europa”, diceva nel 1962.
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Con Pasolini non saremmo dove siamo tristemente arrivati: l’ignoranza diffusa – Pasolini, uomo comunque rurale, lo ricordo – l’avremmo combattuta, con lui. Infatti ce l’hanno ucciso.
Vi parla un anti-comunista, un seguace di Adam Smith, per quello che conta anche un convinto eterosessuale. Che però adorava letteralmente Pasolini, ogni volta che ci penso vi giuro che mi vengono le lacrime agli occhi per la fine che gli italiani HANNO PERMESSO che facesse (in primis la sinistra, a cui solo teoricamente avrebbe dovuto appartenere, ndr).
Ritengo però che Pasolini debba essere in qualche modo superato, oggi. Infatti la conclusione a cui Pier Paolo sarebbe certamente arrivato è che la meritocrazia inesistente in Italia resta la vera ragione della degenerazione sociale e civile della Penisola. E credo anche dell’ignoranza diffusa, voluta.
Infatti donrodrighismo e ignoranza vanno a braccetto, idem antimeritocrazia: da secoli l’Italia e’ la patria delle ingiustizie sociali più crasse, basta leggere i Promessi Sposi!
Chiaramente la sinistra post ‘68 ne ha approfittato, appiattendo tutti per darsi una base solida di potere, spessissimo poi divenuto feudo famigliare e personale; ossia imponendo platealmente l’antimeritocrazia funzionale fin dalle scuole: tutti uguali, 6 politico, niente è bianco o nero, tutto grigio. Fate una rapida verifica, sono certo che vi stupirete a rilevare che la gran parte dei politici di centro sinistra – e non solo – si tramandano le cariche da generazioni, in primis D’Alema e Mattarella.
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Oggi i poteri stranieri, capito l’andazzo di un popolo sommamente ignorante per propria scelta appunto politica, han deciso di fare da se: dunque i politici se li coltivano da soli, saltando la politica locale storica che “costa” molto di più comprarsela.
Dunque, abbiamo Salvini lato Franco-tedesco, Di Maio lato britannico-francese. Il collante è il progetto neoaristicratico targato EU, che riunisce i remainers sconfitti dalla Brexit, i nobili decaduti, quelli facenti funzione, unitamente ad elites varie. Ossia gli stessi soggetti che hanno fatto guerre in Europa per secoli, per i loro porci interessi.
Sappiate che, pur in termini differenti, Salvini e Di Maio sono asserviti a tale caravanserraglio.
Consequenziale e’ che Draghi, scozzese dentro, difenda a spada tratta Di Maio (anche a certi livelli ci sono tifoserie separate).
Immagino vi chiediate cosa si possa fare per portare rimedio. La risposta è semplice: nulla. Infatti arrivati dove si è l’Italia deve fracassare, da sola, per poi rinascere.
I retti cerchino solo di rimanere vivi nei prossimi anni.
MD