A saper legger gli eventi, la situazione è chiara. Trump perse sì le elezioni, ma in modo assai sleale, diciamo così. I “suoi” militari non intervennero, per spirito di Patria. Trump accettò la sconfitta senza reazione della US Army. Il gen. Milley è rimasto al suo posto, come garante militare della transizione apparente tra Biden e il neo trumpismo.
La Germania credette di aver vinto, visto che è dentro mani e piedi con il tentativo di deragliare la presidenza Trump. Dunque continuò per la sua strada, che era di fatto il North Stream. Anzi, prima la negazione del South Stream di ENI e poi il North Stream, in quanto se il gas russo fosse arrivato direttamente in Italia molte cose sarebbero cambiate radicalmente (…)(ecco perchè Saipem è oggetto di attacco della finanza global-Dem, mentre invece la CDP dovrà salvarla, per il dopo, …).
In fondo il gen. Milley è una sorta di Smedley Butler, avendo però deciso di dare seguito nel 2020 senza ribaltare il tavolo, ossia senza colpo di mano militare alla slealtà politica (…). Ma mettendo sotto tutela Biden e causando quello che è venuto fuori dopo, blocco delle supply chains in primis (lo stesso Milley che risolse, guarda caso, lo stallo di Mariupol/Azovstahl con una telefonata al suo omologo russo, triangolato con Zalensky: il giorno dopo era tutto finito, ndr).
Noi – per inciso – smettemmo di scrivere sugli eventi trumpiani a fine gennaio 2021, in buon ordine, come andava fatto dopo aver colto l’appunto. A testimoniarlo c’è il nostro post fissato, sull’account Twitter del sito, data e ora.
Ma il tempo del ritorno finalmente si avvicina.
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Nel mentre il North Stream II resta bloccato, sfido i tedeschi ad attivarlo questo inverno, se ci riescono.
Il vero vincitore a questo giro sarà l’India, diventata alternativa occidentale alla Cina.
Il capo di Stato più valoroso e lungimirante è stato/sarà invece Mohammed Bin Salman (MBS), che noi dipingemmo come un grande innovatore per il Suo Paese – quale è – appena di fatto eletto. Un grande statista, duro quanto necessario alle sue latitudini. Che mai si è allontanato dalla linea trumpiana.
Il più grande statista della linea trumpiana resta però Bolsonaro, l’unico a rimanere in sella della linea Trump “democratica”, un nostro oriundo. Amatissimo dai brasiliani, checchè ve ne dica la stampa in italiano.
Putin, un fuoriclasse, certamente. Ma è facile fare i Putin con l’Armata Rossa a supporto. Xi invece un grande giocatore, destinato a perdere sul breve ma a vincere nel lungo termine, grazie alla sua Cina in crescita poderosa.
I perdenti? Se non salta per aria il North Stream, Londra. Poi i Dem, che verranno regolati dal prossimo anno.
La Germania ritengo perderà invece l’euro, ossia il motore della sua ricchezza poderosa. Ma per evitare tale epilogo sarà pronta a tutto nei prossimi 6 mesi. Anche ad un golpe in Italia. Si perchè l’Italia è e sarà la chiave per rompere l’euro.
Restano i traditori dello Spygate, in Italia, regolati a tempo debito. Vedete infatti che la frangia toscana ormai è considerata appestata, nella politica italiana, tutti hanno paura di stare loro vicini. E fanno bene (…).
Conte resterà l’uomo di Trump anche nel prosieguo e nel suo ritorno, vedremo se addirittura con un takeover del PD, tempo al tempo.
Per intanto l’Italia attende un pareggio elettorale a settembre, nelle elezioni: il piano è precisamente quello, organizzare un pareggio in modo di avere il Draghi II o chi per esso per fare macelleria sociale in loco e salvare l’euro. Tutti i partiti sono d’accordo – per non prendersi loro stessi la responsabilità di governare nel periodo peggiore da 100 anni a questa parte -, ma non ve lo possono dire. Ci riusciranno ad avere il loro pupazzo pro- euro a Palazzo Chigi ma solo per 4-6 mesi, poi gli crollerà tutto in faccia, ritengo.
In tale contesto il problema più grande per l’Italia resta la Francia, pronta a spostare in Italia i suoi eserciti, invitati dai cadregari romani post firma del Trattato de’ Quirinale per salvare il loro privilegi, come facevano i Papi in decadenza quando chiedevano protezione agli eserciti di Parigi, uguale-uguale : anche tale mossa servirà per tenere l’Italia nell’euro, a forza, in teoria. In tale contesto – ci stiamo lavorando – spero che chi di dovere blocchi i galli come al solito tra Ventimiglia ed il passo del piccolo San Bernardo.
Trump dunque, post Midterm, dopo aver preso 42 candidati alle primarie GOP, si appresta a vincere a mani basse le elezioni per Camera e Senato USA. Poi, salto quello che succederà, atto dovuto. Ma ritornerà ritengo col botto (…).
Di più non diciamo, lealtà prima di tutto.
Possiamo però aggiungere che tornerà appena in tempo per evitare la guerra nucleare alla Russia, che i Dem invece cercheranno disperatamente per salvare il loro progetto appunto globale, in extremis.
Siamo prossimi all’inizio delle operazioni, secondo noi.
Il MAGA parte da lontano.
MD
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Image: public domain, Ronald Reagan Presidential Campaign, https://en.wikipedia.org/wiki/Make_America_Great_Again#/media/File:Let’s_Make_America_Great_Again_button.jpeg