Ieri Tabarelli di Nomisma ha parlato di lockdown energetico. Il presidente di Confindustria, Bonomi, ricordo che pur presidente di Confidustria ha ceduto i controllo della sua azienda ai cinesi per inciso, parla di necessità di razionamenti energetici.
I media invece parlano di successo nella campagna di stoccaggio gas oltre al 70% in Italia, oltre l’85% in Francia.
Direi che si sta facendo un gran pasticcio, ad arte.
Mettiamo in ordine i fatti.
Partiamo dall’ultimo dato:
- al 22.08.2022 i dati di stoccaggio gas, come da sito Snam, erano pari al 71.37%. Alla stessa data, ma tre anni fa, 2019, ossia prima del lockdown, erano al 84.94%. Anche nel 2018 i volumi erano approssimabili (al 22.08 erano 109E9 MWh nel 2018, vs. 115E9 nel 2019; nel 2022 sono 93E9: dunque nel 2022 non si stanno riempiendo gli stoccaggi a dovere, punto, checchè ve ne dicano i giornali).
In ambito di salita dei prezzi dell’energia e gas, secondo lo stesso Tabarelli – rispetto a prima della crisi – c’è stato un aumento da 15 €/MWh fino al prezzo di ieri di circa 250 €/MWh, prezzo di Amsterdam, ossia più di 10 volte. Confermiamo (PS: a questi prezzi del gas l’auto elettrica amata a Bruxelles, Berlino e Parigi NON HA FUTURO economico!).
Chiaramente il problema sta nel meccanismo della formazione del prezzo gas, che l’Olanda si rifiuta di voler cambiare. Infatti, l’Olanda, come grande produttore di gas, da capire, è interessata a tenere i prezzi alti.
Come spiegato in passato, la formazione del prezzo di borsa di power e gas è il System Marginal Price, ossia il prezzo del gas più caro fa prezzo per tutto.
Capite che basterebbe modificare tale meccanismo per sgonfiare la bolla. Se non si fa è perchè c’è la volontà politica in EU di non farlo, questo Tabarelli dovrebbe dirlo chiaro (invece mi pare che lo taccia, ndr).
Su Bonomi di Confindustria non commento: aggiungo solo che a luglio 2021 l’ufficio Studi di Confindustria diceva ai suoi associati, Assolombarda, che non c’era alcuna pressione inflattiva; 6 mesi dopo è esploso tutto, visto che – lo ricordo – i prezzi energetici erano saliti BEN PRIMA dell’inizio della guerra Ucraina (ossia, dire che la salita dei prezzi dell’energia dipende dalla guerra è una sonora BALLA!).
*****
Ma il punto cruciale non è nemmeno questo. E mi stupisco che Nomisma non voglia dirlo chiaro.
Ossia, se l’EU smette di produrre, significa che smette di esportare. Se smette di esportare, visto che la destinazione di massimo export sono USA ed UK, non si incassano soprattutto dollari.
Se non si incassano dollari, a maggior ragione se Powell continua a far salire i tassi USA rendendo i dollari più cari, tali dollari diventano molto scarsi sul mercato, in EU in particolare (ecco a cosa servono i cd. “reverse repo” di Powell: a cd. “fregare” l’euro ndr).
Ovvero, l’EU a breve, questo inverno, dovrà comprare dollari per saldare le sue fatture di materie prime visto che senza esportazione, causa blocco della produzione industriale causa folli costi energetici, detti dollari non li incasserà dal commercio internazionale dei suoi manufatti (per assurdo l’Italia esportatrice agricola/cibo sarà messa meglio, ndr). Materie prime da pagare, per l’EU, che vengono trattate soprattutto in dollari. Dunque dovrà stampare euro per comprare dollari. Ovvero con ulteriore inflazione anche monetaria. E poi depressione. E via dicendo…
Tradotto: l’arma segreta degli USA contro l’euro si chiama J. Powell, un grande banchiere (thanks Tom Luongo).
*****
C’è chi si salva. E chi salta per aria….
Due effetti, per quanto sopra (che Tabarelli+Nomisma, sigh, non vedono): più moneta stampata uguale più moneta in circolazione. Uguale più inflazione potenziale, in EU, in funzione della velocità di circolazione della moneta (…). Ragionamento tanto più vero quanto più sono alte le commodity (trattate in dollari), come prezzo.
Alla fine del giro, a maggior ragione se i prezzi delle materie prime resteranno alte, l’EU è destinata ad implodere, facendo saltare il sistema euro (…). Che i sub-culturati leghisti (vedasi Enciclopedia Treccani per la definzione, che non è assolutamente tecnica e neutra) lo accettino o meno non importa.
Vi evito i dettagli, ma se mancano dollari e questi dollari a te servono per pagare le bollette, una volta finite le riserve in valuta, che di norma non sono così alte per un paese di norma grande esportatore, ovvero che incassa tantissimi dollari, ripeto il ” di norma ” (dollari che diventano però zero se fermi la tua industria, ossia col lockdown energetico, ndr), ben presto diventi come lo Zimbabwe.
A meno di mosse degne di un dittatore, a breve (prossime derive autoritarie in in EU? In Italia? Militari per le strade?).
Or dunque, per concludere, il lockdown energetico, ovvero i razionamenti di energia in EU, causeranno una spirale depressiva e di conseguenti scontri sociali in EU. Tutti elementi che ben presto alimenteranno ulteriormente la spirale peggiore, quella inflattiva, un cane che si morde la coda. Ripeto, solo in EU. Fino all’implosione del sistema.
=> Depressione inflattiva (BANG!) [vi avvertiamo da tempo, ndr]
Infatti gli USA, avendo il petrolio (primo produttore mondiale di greggio) ed il dollaro, resteranno in piedi. L’EU, no.
Quando i tedeschi capiranno che stanno diventando poveri e non avranno più lavoro ne’ ferie pagate in Italia, salterà il sistema euro.
Qualche mese e capiremo.
MD
*****
Immagine sopra: schema tipico di accumulo di gas negli stoccaggi durante l’anno, fonte Stogit