Ho la fortuna di avere nella mia famiglia “straniera” soggetti davvero non scontati, diciamo. Anche un cattedratico e studioso, nonchè ex rappresentante della Spagna in importantissimi consessi internazionali.
Durante una breve discussione, in queste vacanze, ho avuto la fortuna di ricavare una traccia fondamentale: ” se vuoi capire i rischi del Trattato de Quirinale con la Francia“, spiegatogli sommariamente, “vai a guardare il Trattato di Fontainebleau del 1807“, mi disse.
Fatta semplice, la Francia con tale trattato, nel 1807, con l’inganno – solito trucco parigino – “convinse” Manuel Godoy, premier Spagnolo, a far entrare l’esercito francese in Spagna, ipoteticamente per invadere il Portogallo alleato di Londra. In realtà quello che fecero i francesi fu di entrare nel paese vicino con l’inganno e prendere invece posizione in ogni città spagnola. Per conquistare la Spagna!
Dunque, entrati in Spagna i francesi rinnegarono l’invasione del Portogallo, stazionando in loco; presero dunque il controllo del territorio, in ogni città (“los fanfarrones“). Presero il potere insomma, approfittando dei soliti conflitti tra regnanti, visto che la Spagna storicamente aveva e sotto certi versi ancora ha, come tradizione, semplicisticamente parlando, due Corone: Castilla (Spagna centrale e domini americani) ed Aragona (zona costiera del nord della Spagna e Italia del sud/Sardegna).
Al di fuori di quello che successe alla fine, interessantissimo, lo indicheremo in calce, il messaggio che vogliamo far passare è molto diretto: il Trattato del Quirinale ripercorre precisamente le stesse tracce di cui al Trattato succitato tra Francia e Spagna con ci Napoleone invase il paese vicino, con l’inganno.
Peggio, nel Trattato di Fontainebleau c’era quanto meno un obiettivo specifico: la conquista del Portogallo “nemico”, ossia alleato di Londra. In quello del Quirinale (di seguito “TdQ”) c’è invece una mera chiamata/invito generico verso i francesi da parte di Roma, per far entrare l’esercito francese in Italia, transitando, potendo poi anche stazionarci (Vedasi TdQ, art 2.7 e 2.1, ovvero possibilità di intervento anche in caso di aggressione armata, anche interna per estensione, LINK)
Una follia totale, visto cosa successe col trattato di Fontainebleau del 1807 (notare le similitudini con il trattato di Fontainebleau riportato in calce, sezione rilevante, in francese).
Sappiate infatti che la storia tende a ripetersi. Ed anzi, visto che i manuali di geopolitica sono più o meno sempre gli stessi, con le ultime aggiunte di aggiornamento, i passi intrapresi nel passato vengono di norma riproposti, giusto riadattandoli ai tempi e all’evoluzione della cd. ragion di Stato.
Dunque, il Trattato del Quirinale, oggi, ha TUTTE LE CARTE IN REGOLA per arrivare allo stesso fine di quello di Fontainebleau del 1807: conquistare un paese straniero da parte francese, con l’inganno.
Ecco perchè tale Trattato NON VA RATIFICATO dal Parlamento italiano!
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Ricordo infatti che il Trattato del Quirinale prevede, a semplice chiamata, il transito e lo stazionamento di truppe francesi in Italia. Oltre all’impossibilità di abrogarlo anche dopo averlo eventualmente cancellato, dovendo aspettare tempi biblici in termini di rischi invasione possibile (…)(non si può non pensare male, ndr)(vedasi TdQ, art. 12.3: trattato senza scadenza, cancellabile addirittura con dodici mesi di preavviso e poi ulteriori 6 mesi: 18 mesi in totale, pazzesco)
Va anche sottolineato che il firmatario del trattato di Fontainebleau del 1807, lato spagnolo potrebbe essere una versione ante litteram delle cd. “servilissime” legion d’onore italiane di oggi. Infatti Godoy morì a Parigi, dove si rifugiò dopo la rivoluzione antifrancese del suo popolo.
Concludiamo con un po’ di storia: capito il tradimento francese fu il popolo spagnolo a ribellarsi, a partifre dalla città-fortezza di Cadiz:
“… Con las bombas que tiran
los fanfarrones
se hacen las gaditanas
tirabuzones.
Pues las hembras cabales
en esta tierra
cuando nacen ya vienen
pidiendo guerra.
¡Guerra! ¡Guerra!”
Da notare che l’invasione francese della Spagna causo molte morti per fame e violenze per mano francese, in Spagna.
Per altro, il metodo francese di ingerenza sull’intera Spagna fu estremamente interessante: infatti a fronte di un centinaio di migliaia di soldati di truppa francesi mandati in Spagna, gli spagnoli agirono nel senso di dire, circa, “se ogni spagnolo uccide un francese, ce ne liberiamo facilmente“.
La conclusione di tutto ciò fu che le due palle al piede che condannarono Napoleone, poi finito a Sant’Elena, nell’epilogo, furono la Campagna di Russia, una tragica disfatta militare. E la rivoluzione spagnola, una enorme sconfitta insurrezionale, dove i francesi persero gran parte dei soldati di stanza nella penisola iberica.
Faccio notare che la rivoluzione spagnola (prima guerra di indipendenza spagnola) fu rivoluzione della gente, del popolo: infatti il governo spagnolo, ossia il ministro Godoy, se ne guardò bene da osteggiare la Francia, al contrario del popolo. Nell’epilogo comunque la Corona spagnola diciamo improvvida se non traditrice nella firma di detto Trattato, cadde e venne sostituita dalla Corona diciamo avversaria (…). E Godoy alla fine riparò in Francia, dove morì.
Tutto torna.
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La conclusione è che, chi scrive, ritiene sia assolutamente necessario NON approvare detto Trattato del Quirinale con la Francia: troppo alto il rischio che Parigi, approfittando di un chiaro vuoto di potere a Roma, già presente, ne approfitti per farsi “chiamare” in Italia, ovvero per impossessarsi del Vostro Paese.
La storia è matrigna.
Proprio per tale ragione – lo dico soprattutto per i pigri italiani “cicalisti” – la storia va studiata e poi compresa, attentamente!
In tale contesto ci appelliamo agli amici americani, per – questa volta – un supporto di sopravvivenza da parte loro. Supporto antifrancese, anche a difesa degli interessi strategici USA in Italia (che Fontainebleau porti male alla Francia lo dimostra l’abdicazione di Napoleone 7 anni dopo, nello stesso luogo, dopo la firma del suddetto Trattato, ndr).
MD
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CONVENTION RELATIVE A L’OCCUPATION DU PORTUGAL
Fontainebleau, .
ARTICLE. — Un corps de troupes impériales françaises, de 25,000 hommes d’infanterie et de 3,000 hommes de cavalerie, entrera en Espagne et marchera droit sur Lisbonne. Il lui sera joint un corps de 8,000 hommes d’infanterie et de 3,000 hommes de cavalerie de troupes espagnoles, avec 30 pièces d’artillerie.
ART. 2. — Pendant le même temps, une division de troupes espagnoles, forte de 10,000 hommes, prendra possession de la province d’Entre Minho y Douro et de la ville de Porto, et une autre division, forte de 6,000 hommes, et aussi composée de troupes espagnoles, prendra possession de la province d’Alentejo et du royaume des Algarves.
ART. 3. — Les troupes françaises seront nourries et entretenues par l’Espagne, et leur solde sera payée par la France pendant tout le temps de leur passage en Espagne.
ART. 4. — Du moment que les troupes combinées seront entrées en Portugal, les provinces de Beira, Tras los Montes et Estramadure portugaise, qui doivent rester en séquestre, seront administrées et gouvernées par le général commandant les troupes françaises, et les contributions qui seront frappées tomberont au profit de la France. Les provinces qui doivent former le royaume de Lusitanie septentrionale et la principauté des Algarves seront administrées et gouvernées par les généraux commandant les divisions espagnoles qui y entreront, et les contributions qui y seront frappées tomberont au profit de l’Espagne.
ART. 5. — Le corps du centre sera sous les ordres du général commandant les troupes françaises, auquel seront soumises les troupes espagnoles qui leur seront jointes ; néanmoins, si le roi d’Espagne ou le prince de la Paix jugent à propos de se rendre à ce corps d’armée, le général commandant les troupes françaises et ses troupes seront sous leurs ordres.
ART. 6. — Un nouveau corps de 40,000 hommes de troupes françaises sera réuni à Bayonne, au plus tard le prochain, pour être prêt à entrer en Espagne pour se porter en Portugal, dans le cas où les Anglais enverraient des renforts et menaceraient de l’attaquer. Ce nouveau corps n’entrera cependant en Espagne qu’après que les deux hautes puissances contractantes se seront entendues à cet effet.
D’après la copie. Dépôt de la guerre.