Partire dai fatti aiuta a costruire tesi credibili, ben separandoli dalle deduzioni comunque fattuali.
Primo FATTO:
Il primo record di prezzo del gas in Europa avvenne a fine dicembre 2021. Ossia BEN PRIMA della guerra in Ucraina.
E tale picco di prezzo dipese dal mancato riempimento degli stoccaggi oltregottardo. E dalla chiusura delle centrali nucleari tedesche, sebbene il buon senso avrebbe consigliato diversamente.
Ovvero l’EU causò di sua sponte la salita folle dei prezzi del gas. Infatti a fine 2020 il prezzo gas era circa 15€/MWh, a fine giugno 2021 era 34 €/MWh e fine dicembre 2021; al picco, ben prima della guerra Ucraina, era a 123 €/MWh.
CONCLUSIONE: La salita di prezzo maggiore, un x8 rispetto a fine 2020, a condizioni e prezzi di mercato conosciute come “normali”, è avvenuta NON per colpa di Putin ma dell’EU.
Secondo FATTO:
il COVID; anzi per la precisione i sieri COVID conseguenti, sono soprattutto destinati all’Occidente, specialmente la vecchia EUropa. Non tocca invece le altre aree del mondo. La correlazione? I sistemi pensionistisci al collasso. Ne parlammo approfonditamente
CONCLUSIONE: si può dedurre che il fine di quello che viene impropriamente chiamato vaccino, ovvero giustificato solo dopo una incredibile modifica nella definizione di vaccino, dei cd. vaccini COVID, potrebbe essere assai diverso dalla cd. “salute pubblica” per come l’abbiamo sempre conosciuta (per la fonte, modifica del termine “vaccino”/CDC, versione spiegata, vedasi QUI)(ossia una fonte che come debunker NON riesce a negare tale modifica, resta il vostro cervello per capire la differenza nelle due versioni di “vaccino”).
Terzo FATTO:
L’EU ha nelle sue istituzioni il cuore in Germania, con notevoli elementi apicali che furono famigliarmente nazisti.
In primis Ursula Von der Leyen, ma anche lo stesso Klaus Schwab. Ovvero, il progetto EU, pur non essendo nazista, è stato concepito come progetto economico durante il Terzo Reich, vuoto per pieno era infatti il progetto economico nazista se si fosse stata vinta la guerra mondiale, fortunatamente questo non successe. Pensate che anche la stessa sede dell’EU a Bruxelles sorge nello stesso luogo che fu sede delle famigerate Waffen SS belghe, un piccolo dettaglio denso di significati.
Eugenetica, centralizzazione dei flussi economici a Francoforte, parcellizzazione delle decisioni deputate in un corpo centrale con asimmetria di interessi a favore tedesco, politiche economiche mirate non alla maggiore fruibilità ma orientate alla creazione di filiere di cui se ne beneficia il centro a danno della periferia, pianificazione sociale, pianificazione economica, sono tutti elementi che si sposano perfettamente con il piano nazista post vittoria nazista nella WWII.
Lo stesso termine “New World Order“, tanto in voga oggi per collegarlo al Reset (che non è utopia ne’ invenzione, visto che sta sulla copertina del TIME) è semplicemente una traduzione del tedesco Neuorderung di memoria nazista, andate a leggere di cosa si tratta e rimarrete di sasso, ve lo assicuro!
CONCLUSIONE: sappiamo che il nazismo voleva ribaltare gli equilibri mondiali con la guerra; forse possiamo dedurre che invece l’EU sta cercando di fare la stessa cosa per via socio-economica?
O meglio, nel caso dovremmo dire il progetto diventato transnazionale, ossia globalista e rappresentato da cd. Davos, sta deliberatamente pensando ad uno stravolgimento degli equilibri mondiali. Ma in modo sottile, appunto con l’economia, le imposizioni legali ed amministrative “per bene superiore”, forse anche le guerre in futuro. In ogni caso andrà prestata in futuro estrema attenzione alle criticità ormai evidenti di un tale approccio.
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La necessità di limitare la Germania passa necessariamente per l’energia
Hitler fu fermato ad esempio a Stalingrado perchè necessitava risorse energetiche che l’EUropa NON aveva. Dunque andava verso l’Azerbaijan, già allora ricchissimo di petrolio. Venne fermato, fortunatamente. E perse la guerra: i suoi carri armati, tecnologicamente avanzati, non avevano benzina a sufficienza.
Allora come oggi la fine del giogo diciamo tedesco passa dalla limitazione energetica. Allora, appunto fu Stalingrado, passando per la decimazione dell’industria della benzina sintetica. E oggi?
Negli scorsi anni la Germania era arrivata infatti ad accarezzare di nuovo il sogno egemonico tanto caro ai nazisti.
Tutto iniziò con la crisi subprime, dove venne capito il vero limite del capitalismo. Dunque si passò all’elaborazione del piano alternativo, che passava dal rendere robusta l’EUropa sulla base di nuove filiere. Ed eliminando preventivamente i soggetti che potevano opporsi al progetto.
Lo strumento fu la cooptazione elitaria. La Grecia fu il primo obiettivo, quasi un esperimento: andò bene, infatti quasi nessuno enfatizzò che per arrivare ai propri fini Berlino impose metodi che fecero esplodere la mortalità infantile in Grecia; ovvero metodi che non si discostavano molto da quelli nazisti (ma per via economica, senza armi in pugno).
Ieri eravamo ai lockdown ed ai vaccini “per forza”, dove la concentrazione della follia vaccinale guarda caso è massima nei paesi contemporaneamente più ambiti e con l’INPS di turno al fallimento, Italia in primis.
Per giungere ai vari North Stream: il primo elaborato con Obama, ossia con una abile mossa di Angela Merkel che smontò il progetto greco di uscita dall’euro di Atene attraverso le sue relazioni personali con Vladmiir Putin, fino a fargli ritirare l’offerta di 5 miliardi di dollari per aiutare la Grecia alla transizione verso il ritorno alla dracma, ma in cambio del North Stream I, a cui Obama abboccò (dietro la minaccia di un caos economico globale conseguente alla fine dell’euro, fattaccio che avrebbe bloccato la sua rielezione, ndr).
Parleremo, più avanti, in calce del North Stream II.
Fino ad arrivare ai famosi “mangiatori inutili” che, nella più classica finestra di Overton vengono progressivamente normalizzati mediaticamente. Resta il fatto Yuval Noah Harari. invitato più volte a Davos/WEF come speaker, ha parlato di “useless people“, persone inutili, di fatto chiedendosi cosa fare di loro in un mondo in cui questi non servono/serviranno più, potendo anzi essere sostituiti da manodopera a basso costo (e ignorante, ovvero senza crediti pensionistici occidentali) proveniente dai paesi in via di sviluppo. QUI la sua intervista.
Io non so se a voi aggrada dove questa gente rischi di andare a parare. Ma mi sembra di capire che molti di voi che leggete, forse anche io che scrivo, sarete/saremo nel caso di troppo.
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Se il cd. Reset avrà successo dipenderà dagli USA
Quello che bisognerebbe valutare è che da un piano di tale risma solo gli USA, per forza, interconnessioni, potenza, indipendenza di risorse e tecnologia, possono portarci fuori, nel caso.
Oggi, lato Davos, direi più ultimamente, si sta cercando disperatamente di coinvolgere Washington in una guerra aperta con la Russia. Guerra che in realtà Washington NON vuole. Più arcigna invece Londra, che sa che la sua sopravvivenza economica e di potere globale è alternativa alla sopravvivenza dell’EU, dunque è all in per la guerra.
Ciò si collega alla necessità energetica dell’EU, dove l’unico paese ad avere indipendenza energetica è l’Italia, con la Libya (non a caso Gheddafi – post crisi subprime – venne ucciso e l’area sottratta alla sfera di influenza italiana, ndr).
Da qui la necessità di un North Stream più ampio per la Germania, il NS2 appunto, boicottato fin dalla prima ora da Trump, che dunque divenne come presidente USA un ostacolo non solo per la Germania, non solo per l’EU ma per tutta la cricca che sta dietro alla cd. gente di Davos, ovvero anche del pan progetto di Reset dell’Occidente (di questo si tratta: il Reset NON è un piano mondiale ma occidentale, ndr). Tutta gente spesso con attinenze – quanto meno famigliari e molto spesso di metodi – con il mondo che fu nazista.
Faccio per altro notare – come dettaglio – che il North Stream di fatto uccise il South Stream, costruito idealmente da Saipem e che doveva portare il Gas NON direttamente in Germania, ossia mettendo naturalmente un tappo alle velleità tedeschi di energia a basso prezzo direttamente dalla fonte russa.
Chiaramente per bloccare la Germania nella sua brama di potere, anzi dovrei dire l’asse di Vichy oggi diventato di Aachen, era necessario limitare l’accesso all’energia.
Stante che l’accordo c’era, si sussurra, tra Putin e Merkel fin da marzo 2021 – notare le date, cfr. fine ufficiale delle speranze di rielezione di Trump etc. – per far salire i prezzi energetici in EU in forza di una emergenza indotta sui prezzi, causata dall’EU stessa, quando il piano sembrava compiuto, ossia DOPO il picco di prezzo di dicembre 2021, si scatenò improvvisa la guerra in Ucraina.
Guerra, lo faccio notare, derivante da un approntamento di mezzi e risorse di vario tipo e di varia ed ampia letalità (…), lato Ucraino, avendo come target lo stesso territorio russo, per attaccarlo. Ovvero Putin non aveva scelta se non reagire; ma non con una guerra aperta visto il piano sottostante con Berlino ma con una “operazione speciale“.
In pratica, lo capite, tutto quello che vedete oggi come conseguenza sull’economia e socialità Europa (…), deriva dalla risposta via Ucraina di chi si oppone al novello piano pan tedesco, ossia targato EU, di far attivare il North Stream II in emergenza causa prezzi pazzi.
Tradotto: Putin passò da un accordo sottobanco con Angela Merkel, sulla falsa riga di quello attuato per il North Stream I, per attivare anche il North Stream II. Ossia puntando all’impossibile, “bucare MacKinder”. Poi la guerra aperta con una resilienza ucraina inattesa, in forza di mezzi possenti messi a disposizione, guerra assai puntuale, rovinò i piani.
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Qui siamo… E dopo?
Anzi siamo a quello che è successo lunedì scorso, una falla di un kilometro nel North Stream. Non vado oltre nel commentare.
Resta l’evento estremo che avrà come conseguenza far collassare l’intera filiera produttiva EUropea.
Ma forse non necessariamente quella italiana se Roma si riappacificherà con gli USA tornando a tutto tondo nell’alveo atlantico (memento che il primo passo delle operazioni militari è bloccare le linee di approvvigionamento soprattutto energetico).
Bene dunque Giorgia Meloni atlantica a tutto tondo.
Per l’Italia ciò significherebbe/significherà riprendersi la Libya, via aiuto USA. Il minimo che andrà concesso , in contropartita, sarà stracciare l’accordo con la Cina cd. Belt & Road , firmandone uno gemello con gli USA. Ossia saltando a piè pari tutti i lacci e laccioli di una istituzione, l’EU, destinata al collasso in pochi mesi. Per colpa, come al solito/lo ripeto, tedesca.
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Una considerazione strettamente personale di incredulità
Mi chiedo come sia possibile che, oggi, la gente EUropea ancora creda che tutto quello che sta succedendo davanti ai nostri e vostri oggi, blocco delle filiere produttive, salita creata ad arte dell’energia, lockdown mirati, sieri con effetti collaterali tutti da decifrare e potenzialmente mortiferi, sia davvero nel loro interesse, ossia del 99% della popolazione EU.
Vi siete fatti la domanda se, continuando così, leggendo quanto sopra, il fine di certa gente possa essere davvero un Reset economico e sociale in EU, prima che in Occidente in generale?
Reset che, ad esempio, rischia di comportare l’eliminazione/selezione a termine di molti di voi che leggete, potenziale gente che protesterà sonoramente per il fallimento a 360 gradi dei piani EU, andiamo a poco…
Forse tutto si può ricondurre al sagace commento di un nostro lettore, ieri, dirimente nel collegare il fallimento lato tedesco e russo (cfr. nell’attivare il North Stream in emergenza, grazie a Biden al posto di Trump, ndr), al dover continuare per forza oggi la manfrina mediatica pro guerra. Manfrina in realtà determinata dalla necessità mediatica delle elites EUropeiste di NON ammettere pubblicamente, costi quel costi, di aver fallito su tutta la linea:
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Dunque, prima di criticare gli USA che osteggiano il progetto pan germanico del III. millennio, progetto che passa per strumenti di oppressione ed anche potenzialmente di eliminazione SELETTIVA di cui abbiamo appena iniziato a percepire l’essenza, ovvero progetto che potrebbe anche eliminare fisicamente molti di voi noi che leggete ci penserei due volte (a favore di una elite che invece tende a nascondersi, ndr).
Si, perchè senza North Stream, anzi senza alcuna fonte energetica fossile di rilevanza strategica che alimenta la Germania, il progetto EU è morto. Assieme all’ente EU. Ovvero assieme all’Euro. E speriamo anche assieme a quanto rappresenta K. Schwab. Andiamo a poco.
(La Russia in tale contesto resta solo il solito beota, come l’altra volta, usato per annichilire il progetto pangermanico ed oltre, ovvero lo stesso progetto che da secoli si annida in Europa, proveniente forse, in parte , addirittura dall’antica Babilonia, chissà…)
In fondo il messaggio è facile da condensare: l’EU di Aachen (patto di Aachen) non può avere contemporaneamente l’euro debole a piacimento, l’energia russa a basso costo ed anche la potenza nucleare bellica (via Francia, oggi). Se si vuole ribaltare tale paradigma il Reset non basta, ci vuole ANCHE una guerra, memento Chamberlain.
MD