Notasi: si tratta di un paper ufficiale, finanziato dalla EU, più precisamente dall’European Commission Joint Research Center. Dunque non pizza e fichi!
Ricercatori italiani, capeggiati da Carlo Brogna hanno fatto un scoperta a dir poco stupefacente (paper chiaramente sottaciuto di media nazionali, ndr), indagando sangue e feci di malati COVID italiani nel 2021. Ossia hanno rilevato nel plasma, feci, urine, di malati COVID , durante il 2021, tracce di veleno di serpente (peptidi), veleni di molluschi velenosi, insetti (Api) ecc. (“conotoxins, phospholipases A2, metalloproteinases“).
Nulla invece è stato rilevato nel gruppo di controllo.
Quello che stupisce è come tali peptidi, che sono diciamo un frazione dei veleni animali come sopa descritti (“conotoxins, phospholipases A2, metalloproteinases“) siano finiti/trovati SOLO nei liquidi biologici dei malati italiani COVID messi sotto indagine di ricercatori. Infatti tali veleni animali, ossi tali animali sembrano non essere normalmente presenti in Italia, esclusi gli insetti per la phospholipases A2.
Il metodo scelto di analisi è semplice e perfetto: separazione delle fasi, cromatografia allo stato liquido e spettrometria di massa, per farla semplice. Poi, le analisi sono state paragonate con database conosciuti, contenenti appunto tali veleni, è ed è stata trovata corrispondenza.
Facile, semplice, metodo assai efficace.
Dunque, a patto di escludere errori grossolani sistematici e ripetuti, eventualità difficile da rilevare per soggetti che hanno ottenuto grants EU di ricerca, ossia ricercatori seri, resta inspiegabile come sia possibile tale di fatto avvelenamento. a maggior ragione considerando che l metodologi applica è fuori discussione, tanto è perfetta. E che i sintomi di tali veleni sembrano assolutamente compatibili con quelli rilevati nei malati COVID. E perchè certe abitudini ad es. (fumo di sigaretta) si sia rivelato un protettore da alcuni sintomi del COVID….
Dunque, o qualcuno ci spiega cosa è successo. O siamo costretti a mettere in discussione la genesi del COVID. O sbagliamo, forse?
Non vogliamo commentare oltre, lasciandovi alle conclusioni del paper, tradotte da noi in italiano.
Solo un chiosa, permettetecelo: i fatti ci dicono che forse non è tutto come ce l’hanno raccontato…
Siamo per altro pressochè certi che i provider informativi a cui ci appoggiamo (Google ad es.) cercheranno di boicottare se non censurare questo nostro intervento, sebbene la nostra colpa sa solo di riportare studi ufficiali di esperti medici svolti con il sussidio finanziario dell’EU.
“CONCLUSIONI
È stata osservata la presenza di (oligo-)peptidi quasi identici ai componenti tossici dei veleni degli animali. I dati e i risultati qui riportati suggeriscono un’associazione tra la malattia di COVID-19 e il rilascio di questi peptidi nell’organismo e sollevano una serie di domande:
Questi risultati sono in linea con quanto proposto da Tizabi et al.41, ovvero un potenziale ruolo terapeutico della nicotina, degli agonisti nicotinici o dei modulatori allosterici positivi dei recettori colinergici nicotinici nella COVID-19?
Se indotta dal SARS-CoV-2, la produzione di peptidi simili alle tossine può essere coinvolta nei disturbi neurologici e nelle lesioni osservate nei pazienti COVID-19 ricoverati?
Se indotta dal SARS-CoV-2, la produzione di peptidi tossino-simili può influenzare malattie complesse apparentemente innescate o potenziate dal COVID-19, come ad esempio la sindrome di Guillain-Barré42 o il morbo di Parkinson43?
I peptidi tossino-simili sono associati all’infezione da SARS-CoV-2 o ad altre infezioni virali o, più in generale, la loro presenza è correlata alla condizione di malattia?
I nostri risultati supportano quanto suggerito dal Consorzio iVAMP44 sulle relazioni tra le ghiandole velenifere degli animali e i microambienti dei microrganismi?
Riteniamo che l’immediata condivisione di questi risultati possa contribuire a districare la molteplice serie di manifestazioni cliniche dei pazienti sintomatici COVID-19 e ad approfondire la comprensione dei meccanismi coinvolti.”
Fonte:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8772524/
https://f1000research.com/articles/10-550/v2
MD
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