Il 2011 fu l’anno della svolta, dove un governo EU dichiaratamente franco-tedesco, si trovò alleato di Londra dei Remainers (la moglie di Cameron è una Astor, l’elite delle élite britanniche emigree’ in USA, ndr): 3 contro 1 e l’Italia fu fregata!
Ai tempi il primo obiettivo dei poteri ex coloniali EUropei era proprio la Penisola che, come nel 1992 con la caduta del Muro, stava sopravvivendo assai bene ad una crisi epocale che vedeva gli altri paesi soffrire (ad es., l’Italia fu l’unico paese occidentale del G8 a non dover salvare le proprie banche con soldi pubblici, post crisi subprime, ndr).
Come spieghiamo da anni, gli USA hanno un atout preciso: non rubano soldi e risorse agli alleati, semplicemente non ne hanno bisogno. Dimostrazione e’ la rivolta del the a Boston, modernissima per quanto servirebbe all’Occidente attuale, quando gli States si emanciparono, pronti-via, in progressione, dai poteri coloniali Europei.
Tutti noi dovremmo leggere Alexis de Toqueville per capire il cambiamento che gli USA rappresentarono CONTRO il mondo sempre elitario europeo dei tempi; anche oggi la radice del potere Europeo è la stessa di sempre, per inciso, nel Vecchio Continente. Anche nei metodi.
Questo per far capire la genesi degli accadimenti di allora, alla base dello status quo attuale. Della serie, la storia del sopruso europeo si ripete ancora una volta, oggi in veste EUropea (a danno ad es. dei paesi periferici)
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Arriviamo all’oggi (ieri, ndr), su Ilsussidiario.net: E. Luttwak viene allo scoperto. E dice precisamente quanto da noi anticipato a cavallo del North Stream Bang, ovvero dell’elezione di Giorgia Meloni e dell’attacco a Liz Truss, tutti elementi collegati. Ossia che l’Italia deve riprendersi la Libya.
Il motivo è sia economico, petrolio ed infrastrutture, che strategico, bloccare i migranti in arrivo. A salvataggio dell’Italia.
Lo abbiamo capito con le bollette pazze (che verrebbero abbassate grazie al gas libico, solo che Parigi e Berlino non vogliono salvare l’Italia, come i casi delle ONG e l’assenza di cap price gas per l’Italia – ma incredibilmente concesso a Spagna e Portogallo – dimostrano, ndr). E con i migranti fatti arrivare in Italia apposta dal golfo della Sirte via ONG francesi e tedesche, a danno della Penisola, una invasione solo parzialmente pacifica, per ora.
In realtà lo stimato Edward, a cui dovremmo forse solo tirare “un po’ “ le orecchie per aver tardato così tanto a fare outing pro- Italy, viste le naturali cointeressenze ITA/USA, dice molto di più. Infatti identifica perfettamente i problemi italiani passati, presenti e futuri condensandoli nello stesso soggetto da noi identificato da tempo come primo colpevole, riassumendolo in uno specifico attore: Parigi, anti- Italia.
Le parole di Luttwak sono davvero inequivocabili:
”Nel 2011 fu la Francia a spingere gli Usa nei bombardamenti? “Sì – ci risponde Luttwak –, noi eravamo riluttanti, la terza fase avrebbe dovuto essere una missione ad hoc, ma la Francia ha fatto confusione, voleva solo il petrolio. Oggi la Francia è fuori, l’Italia ha installazioni per miliardi, cosa fa per il contribuente italiano?”. Il professore si riferisce all’Eni e a tutto ciò che l’Italia ha costruito in Libia.”
Il prof. Luttwak e’ tranchant:
l’Italia si attivi con una operazione NATO, gli USA sono dalla sua (LINK).
Messaggio chiarissimo. Aggiungendo la conferma che ci fu davvero un ricatto alla Casa Bianca, ai tempi, da parte di Parigi e Berlino: ricatto usato per poter affossare l’Italia alleata degli USA! (Tim Geithner e Jose L. Rodriguez Zapatero già anticiparono in passato, in loro libri, tale faccenda, ndr).
Capite, spero…
(Speriamo a Roma facciano altrettanto).
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Ricordo a tutti che Salvini fu scortato dalla USS Truman quando andò in Libya nel 2018, appena vinte le elezioni; solo per tradire a breve giro Washington con l’attivismo di Michele Geraci, uno che – scommetto – in Sicilia farà probabilmente fatica a tornare da qui a qualche tempo, visto che portò avanti i prima persona la firma della Via della Seta con Pechino (in certi luoghi, si sa, difficilmente si dimenticano atti e fatti “importanti”). Fu infatti, si dice per quando sopra, il Dipartimento di Stato a richiedere le dimissioni di Salvini pre- Papeete; oltre ad imporre la sua assenza alla conferenza di Palermo.
Addirittura furono mandate due portaerei USA nel golfo della Sirte prima della firma della Via della Seta, da Trump, per convincere l’Italia a non farsi traviare dalla Cina firmando la Belt & Road. Accordo sino-italiano, via Firenze (…) che, si noti, punta sia allo sbocco commerciale per i prodotti cinesi in Italia, che a sostituire i prodotti italiani – soprattutto semilavorati – con i propri, ndr).
Un danno immenso, insomma…
Oggi evidentemente – non a caso – lo stesso Salvini sta minando il governo Meloni, dal di dentro; lavorando al servizio dei business energetici pro- Russia di Arcore, probabilmente.
Da sola la pres. Meloni non c’è la può fare, va detto anche questo.
Infatti ciò che manca oggi a Roma è la disciplina, visto che il senso dello Stato resta in gran parte relativo. Disciplina che si impone estirpando i traditori dentro i gangli del potere, memento Cesare che venne ucciso da un fratello-alleato. Spiace che dopo tanti anni gli USA ancora non abbiano assimilato che a Roma è comunque facile gestire, il potere, basta saper spaventare mortalmente alla bisogna, come dopo Ustica verrebbe da dire…
Resta il problema di fondo: l’EU Franco-tedesca, figlia unigenita di Davos, è ormai dichiarata avversaria degli USA. E Parigi è il primo problema soprattutto militare, oltre che per il dominio USA/del dollaro, anche e soprattutto per l’Italia, a breve/medio termine
Per tale ragione ci sentiamo di consigliare allo stimatissimo prof. Luttwak di perorare la causa dell’insediamento di un nuovo aggregato militare congiunto USA-Italia ad Aosta e Susa, onde prevenire quanto gli addetti ai lavori danno ormai per scontato, col tempo (poco), ossia il tentativo di annessione francese del nord-ovest alpino italiano.
Resta l’errore di Trump nell’interrompere i flussi di prebende alla politica romana appena eletto, con la giustificazione che erano gli italiani ad aver bisogno degli USA e non vivpceversa (evidentemente Trump non era al corrente che la città con il più alto numero di prostitute fu la Roma del 1600, ndr). Infatti, si sa, Roma ragiona da secoli praticamente solo in termini di convenienza personale: a Parigi e Berlino non è sembrato vero di poter comprare per 4 spicci i politici prima legati a Washington….
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La crisi energetica EU è voluta. Quale sarà il fine di tale crisi, pilotata da Parigi e Berlino?
Oggi siamo qui tutti a sperare che l’atlantista Giorgia Meloni faccia il miracolo, pur da non sufficientemente attrezzata per il ruolo, quale è. Il presidente Giorgia Meloni e’ però l’unico asset a disposizione, va detto. Una donna che resta mirabilmente patriota, innegabile.
Va dunque supportata.
Il problema sono i traditori che il Premier ha attorno, che le stanno scavando la fossa, piano piano (parlo dei suoi stessi alleati, in realtà troppo spesso a letto vedi con la Francia, vedi con la Germania-Cina, vedi con la Russia). Si sa, gli americani sono lenti a capire; ma quando capiscono di essere stati presi in giro spaccano tutto, come nei saloon del Far West.
Peccato però che questa volta non ci si può permettere di fare tardi, l’Italia non ha più tempo.
Va detto però che gli Italiani restano comunque solidamente vicini al modo di vivere USA, culturalmente. Il fatto che anche l’Italia sia una sorta di Far West con sangue mezzo oriundo lo dimostra. E forse non è nemmeno un male, per quello che aspetta il Paese. Le oltre 100 basi militari USA in Italia, di cui almeno una decina strategiche, sono la garanzia di un solido impegno reciproco in caso di attacco (anche gli USA oggi lo sono, sotto attacco: di Davos, ndr).
MD
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Image: thanks to unsplash.com, https://unsplash.com/@moayadzaghdani (https://unsplash.com/photos/fWyXwlTEQew)
”Aerial photos from Tripoli shows the commemoration of the 11th anniversary of the Libyan 17th Feb revolution.”