Diciamo le cose come stanno: Draghi garantiva e garantisce l’Agenda EU, che poi è il Reset. Che è indirizzo strategico totalitario prettamente EUropeo, un subcontinente senza materie prime (Italia esclusa, che infatti va depredata quanto/per prima).
Dunque, è Draghi che nell’ombra decide le strategie economiche, ancora oggi, avendo come obiettivo il Quirinale, forse già da Capodanno (…).
Tutto molto logico, visto che proprio l’economia – con la finanza al seguito – è lo strumento per espropriare le colonie, da sempre (valeva per l’India col metodo coloniale applicato da Londra, acquistando da Bombay materie prime necessarie per la sua manifattura e vendendole poi i prodotti finiti a maggior prezzo, indebitando la colonia; e vale per l’Italia, con euro ed EU francotedesca, ndr).
In tal contesto un avatar di Draghi al MEF, essenza di quella razza padana che 75 anni sosteneva la R.S.I. ed oggi vede come vitale stare attaccati al carro tedesco, ovvero Giorgetti, viene imposto al MEF proprio perché incapace di avere una agenda economica propria.
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Un po’ come Giorgia Meloni, chiaramente in buona fede ma non attrezzata per il ruolo, messa al comando di una sturmtruppen politica il cui ruolo in economia è semplicemente schiantarsi – appunto -, sebbene (almeno quello) seguendo gli indirizzi geostrategico di oltre Atlantico (…).
Le baggianate che ci siamo dovuti sorbire da Bruno Vespa su “sangue e MES” sono la prova tangibile che Giorgia Meloni ha lo stesso ruolo di Salvini, fatta la tara per una superiore intelligenza meloniana (…)(almeno, va detto, la Premier evita di parlare a sproposito).
Infatti il MES o un suo surrogato per l’Italia è inevitabile, restando nell’euro.
Il motivo è semplice e sta nel grafico seguente.
Ossia i BTP oggi li compra solo la BCE. Dunque, l’Italia farà di fatto fallimento quanto meno sociale, a termine (va a poco), con i BTP IN CROLLO, ad es. costretta a tagliare le pensioni quando non ci saranno soldi in cassa dati dal costante flusso di soldi via BTP piazzati sul mercato via istituto di Francoforte. O ristrutturando il debito, confiscando di fatto il risparmio delle famiglie, solo questione di tempo.
Tic tac tic tac…
La Banca d’Italia acquista BTP in forza di ordini impartiti dalla BCE: purtroppo con l’inflazione in salita i vari QE, TRLTO, PEPP ecc. non saranno a breve più disponibili come garanzia di acquisto dei BTP italiani. Ovvero a breve la situazione italiana sarà MOLTO PEGGIO del 2011-12, dove – allora – almeno le banche private Italiane uscite vittoriose dalla crisi subprime potevano comprare…
L’utilità coloniale della moneta elettronica… per restare nell’€
O, alternativa, non si pagheranno più le pensioni in euro, non significando necessariamente uscire dalla moneta unica, anzi.
Ovvero, nel rispetto dei dogmi della moneta elettronica in arrivo in EU, € digitale, una parte delle pensioni sono destinate ad essere pagate in valuta annonaria, carta straccia ad uso locale per consumi selettivi, tempificati, autarchici e di sussistenza, i CCF sbandierati da Cattaneo anni fa insomma. Una valuta parallela, sigh, ma PER RESTARE NELL’EURO (da tale ipotesi sono derivate le nostre feroci prese di posizione contro i CCF di Cattaneo, appunto perché il loro fine era ed è restare nella moneta unica, non per uscirne, ndr).
In tale contesto, se non si fa nulla di ardito, oggi, ovvero se si continuerà a preferire l’ennesimo satrapo al ministero dell’economia e delle finanze, a dispetto del merito e della competenza in materia, la strada è segnata, verso l’inferno. Ma senza una briciola di buone intenzioni, tutto premeditatamente contro gli interessi delle famiglie italiane ed a vantaggio della solita casta arricchitasi con l’euro, vedasi di seguito.
E’ solo questione di tempo prima che l’EU salti, insomma.
O meglio, prima che selezionati Paesi decidano di suicidare le loro famiglie per restare nell’euro, preferendo nei ruoli di comando pasdaran pro EU piuttosto che gente in grado di traghettare il Paese e le famiglie in acque meno travolgenti.
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Giorgetti come segnaposto di Draghi
Tale contesto è precisamente quello che stiamo vivendo e che vede Giorgetti come segnaposto di Draghi.
Ecco dunque il motivo per cui si tiene fuori squadra un maestro dell’economia e critico costruttivo dell’€ come Giulio Tremonti: quale è il paese che si può permettere di tenere in panchina un campione solo per non far sfigurare i restanti brocchi della squadra? L’Italia di Giorgia Meloni, che domande!
Mi permetto nel contesto di rammentare al partito di Fratelli d’Italia che la loro radice storica – ed in parte anche ideologica, La Russa docet, almeno il presidente del Senato resta coerente, merce rara a Roma – vedeva cabinet di regia che facevano il perfetto contrario di cosa fa oggi la prima e forse ultima Prèmier Italiana: premiare il merito!
Nella squadra del fu Duce, lo ricordo, che fece anche cose eccelse in termini di sviluppo socio-economico (non necessariamente in termini di libertà individuale, prima di cedere ai nazisti con leggi razziali, invasione della Francia ed R.S.I., ndr) c’erano talenti valorosi ed immensi come Gentile, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, D’Annunzio…
Oggi invece preferiamo al prof. Tremonti un relativamente insipiente Giorgetti.
Tradotto: Giorgia Meloni ci sta prendendo in giro, inventandosi illusioni come faceva Salvini, un moderno castello di Kafka in cui tutto dovrebbe succedere ma per le famiglie non succede mai nulla di positivo…. (le mancate promesse sugli obblighi vaccinali per gli over 50 resteranno come epitaffio, ad imperitura memoria, ndr).
In breve, se parallelamente a più che sensati recenti indirizzi geostrategici italiani (…) non si ribalta il tavolo EU, ossia si gettano le basi per non voler più in una EU asimmetrica, corrotta e bugiarda come l’attuale, scandali ONG/ KAILLI / PANZERI docet, un’EU di matrice francotedesca che mira selettivamente a mettere in ginocchio il paese che prima di tutti può deragliare il progetto dell’euro (cfr. debito pubblico enorme e vicinanza strategica al vero avversario EU attuale, precisamente come 75 anni fa, gli USA), l’Italia a termine è finita, separata in tre o più parti.
In fondo il piano leghista, cerchio magico poi divenuto giglio magico, è sempre lo stesso: la secessione pro-Germania, a termine. D’accordo coi tedeschi, a creare lo stato fantoccio tedesco nel nord d’Italia.
E qui torniamo a Varese e Brescia/Salo’, ovvero a Giorgetti…
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Almeno – per fortuna – si è tornati al nesso Atlantico…
Resta se non altro un aspetto molto positivo, l’unico: che Giorgia Meloni, sebbene non attrezzata, ha capito che l’Italia deve schierarsi a tutto tondo con gli USA e dunque in alternativa all’EU, a pena di qualche temporanea “marchetta” politica ad es. in Ucraina (gli USA han già salvato l’Italia meloniana due volte: nel fallimento italiano premeditato da Berlino e Parigi in forza dei folli prezzi gas al TTF, ovvero grazie al North Stream bang; ed evitando il viaggio ad Alicante della Prèmier, ovvero cooptando Roma nel Five Eyes col Giappone, via accordo Tempest, ndr).
Peccato la Prèmier non capisca che non basta mettere Crosetto alla difesa, visto che per altro il soggetto e’ di Cuneo ed i francesi li vede di buon occhio (sigh, aspettate qualche mese); ma bisogna anzi prepararsi alla guerra economica: per uscire dall’euro!
Dunque, continuare ad avere un Cadorna al comando del MEF, con tutte le perdite sociali annesse, tenendo Diaz in panchina significa avere sul groppone la responsabilità della sconfitta, che oggi appare vieppiù probabile (più si tarda nel prepararsi all’epilogo diciamo monetario, più la fine dell‘euro avrà le fattezze di una guerra vera, ndr).
Si, perché, l’ultima volta, dopo Caporetto, l’Italia si salvò davvero per miracolo, non solo per meriti propri.
Ma per capire questo bisogna studiare ed approfondire su libri di storia con la “S” maiuscola, cara Giorgia…
MD
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* Vedasi vocabolario della lingua italiana Treccani per il significato di subcultura (da non confondere con sottocultura)