Gli attacchi concentrici degli hacker contro l’Italia sono la norma ormai, da mesi. Quello di ieri è stato solo l’ultimo della serie: sono mesi che l’Italia è al fronte!
La domanda che va posta e’ prima di tutto perché i media nascondano tale verità. E poi perché siano TUTTI allineati nell’intento.
La risposta alla seconda domanda è che esiste, evidentemente, un coordinamento centrale. Direi di apparati statali: perché nessuno denuncia il caso?
Ieri finalmente ne abbiamo avuto la prova provata, della malafede direi: i media italiani hanno detto attacco hacker mondiale, tra cui anche in Italia. Mentre l’attacco e’ avvenuto solo in Italia, come ben han spiegato i media indipendenti USA.
Pensate che al TG serale francese, men che meno sui grandi giornali d’oltralpe, nessuno ha parlato di detto attacco hacker “partito dalla Francia” secondo i media italiani.
Memento, le mail di Libero e Virgilio che non hanno funzionato per quasi una settimana…
Solo un estratto dei tanti attacchi…
Or dunque, forse – come fu per il COVID, entrato in Occidente per primo dall’Italia – dobbiamo aspettarci un’Italia laboratorio dei bancomat che non funzionano. Perché, si, sono i bancomat ossia il contante, che vengono regolarmente attaccati, oggi.
Sappiamo infatti, come ha detto Visco, a capo della BdI, la scorsa settimana, che il debito statale italiano è elevato, mentre quello privato bassissimo.
Dunque bisogna far fluire denari dal privato al pubblico, in qualche modo. Il fine è restare nell’euro naturalmente, questo è il driver, assieme allo scotto da pagare per le famiglie, da depredare dei risparmi.
Che questi attacchi hacker siano lo strumento per far passare la moneta digitale decentralizzata? Che poi, per l’Italia, sarebbero euro a tempo dati come sovvenzione, sebbene non spendibili all’estero ed anzi solo per consumi selezionati… (non scommetterei un cent su una Giorgia Meloni disposta a sfidare l’EU, sigh…)
Il puzzle si sta componendo davanti a voi.
Auguri
MD