Non è che il North Stream bang sia stato il frutto di una operazione militare il fatto eclatante et saliente, infatti era chiaro a tutti che solo i militari di una potenza egemone potevano portare a termine un’azzardo del genere (“operazione speciale” che – lo ricordo – è avvenuta precisamente in CONCOMITANZA cn l’elezione di Giorgia Meloni Prèmier, di fatto; ossia che è servita per salvare l’Italia dal crack finanziario dato dall’acquisto di gas a prezzi folli al TTF, …, ndr).
Ma piuttosto e’ l’ammissione di Hersh, di cui non contestiamo ne confermiamo la veridicità, secondo cui la CIA si sarebbe detta contraria a tale, appunto, azzardo ad essere al limite dell’incredibile. Per quello che comporta in termini di equilibri contrapposti. Vedasi sotto.
Sembra anzi la CIA abbia avvertito la Germania in anticipo di un possibile attacco a tale infrastruttura, tanto per capire come la ex OSS poi diventata CIA, ossia l’ente che arruolò i nazisti dopo la WWII penda naturalmente, rispetto ai militari USA, anche come metodi, verso un certo mondo (…).
Ma la notizia principale sta proprio nei minuziosi dettagli. Ovvero, un asset degli apparati che, oltre a far emergere il responsabile dell’accaduto, indicibile, evidenzia come addirittura la CIA si fosse detta contraria a tale azione dimostra che c’è una frattura evidente in seno ai poteri che contano, in USA.
Potremmo dilungarci su tecnicismi tutto sommato inutili, ovvero su chi abbia operato l’attacco, seguendo quanto indicato da Hersh, soggetto non lontano per altro da ambienti israeliani (…). O su quanto sia conosciuta l’unità d’élite della Marina USA citata sopra anche in Italia (…). Ma tutto sommato è ininfluente, oltre che fuori contesto. Non è infatti nostro dovere andare a maneggiare argomenti che non ci devono riguardare.
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Infatti, la faccenda importante, che è quella del North Stream bang, non finisce qui. Anzi…
Poche ore dopo tale annuncio shock di Hersh, ecco che Elon Musk, un asset USA a cavallo tra finanza, tecnologia ed apparati militari, ma con una linea precisa che NON è quella di Davos ne’ – dunque – pro EU (…), fa l’annuncio del decennio: Starlink, il sistema informativo usato da Kiev in Ucraina contro i russi, non verrà più concesso a Zelensky. Sostanzialmente ciò significa che Kiev dovrà passare dalle forze armate USA per sapere dove cannoneggiare o come indirizzare i drink. Ovvero, la guerra in Ucraina è finita e Mosca ha vinto.
Ovvero, i militari USA, pavlonianamente pro dollaro, non vogliono andare in guerra contro i russi in Ucraina (si sapeva da tempo).
Punto.
Quanto va derivato da cotanto caos apparente è 1. che esiste un’enorme spaccatura tra intelligence e militari, nei valori fondanti. E, 2., che quando ci sono guerre i militari tirano sempre le fila.
Tutto sommato questa è un’ottima notizia per l’Italia, che ha la VI. Flotta a Gaeta. Pessima invece per Francia e Germania, che infatti vacillano. Ed anzi dai due paesi ex Vichy, diciamo soprattutto dalla Germania, arrivano a chiedere la fine della presenza USA in Germania (…). Anche questa ottima notizia per gli italiani.
Lasciamo fare, dunque, visto che la popolazione italiana resta dispostissima a barattare un certo qual asservimento allo zio d’America a fronte del ritorno del benessere stile pax americana. Forse l’eliminazione del famoso art. 42 bis, chissà se una marchetta verso gli “oriundi”, è pure un buon segno: un nuovo Lucky Luciano si sta forse materializzando sulle coste italiane, poi in progressiva estensione al nord cacciando i filo tedeschi? (si chiamava R.S.I. ai tempi, chissà oggi magari si chiama Lega o renzusconi pro- carro francotedesco? ndr)?
Lo vedremo.
Ma c’è da sperarlo, quanto meno se l’alternativa per l’Italia sono le vaccinazioni obbligatorie, le tasse assurde, uno stato decadente e imposte stile confische imposte dall’EU, ad es. sulla casa. Ossia colonizzazione socio-economico-culturale francotedesca, stile Vichy 2.0.
Leggasi, per intendersi, Grande Reset e Agenda 2030 – due “fatti” prettamente europei – per intenderci.
Poi, si riparte.
MD