Ed eccoci qui, dopo tre anni di sconvolgimenti causati alle nostre vite, come a quelle di miliardi di altre persone, a causa delle risposta alla “pandemia”.
A molti di noi è sembrata una cosa folle e confusa, tra editti, propaganda, rivelazioni, paura, divisione e shock, a tal punto che anche ora risulta difficile razionalizzare il tutto. Anche perché la maggioranza delle persone vuole solo dimenticarsi di quanto sia successo o almeno relegarlo in un angolo della memoria.
Ma per chi volesse capire cos’è successo un modo c’è, basta considerarlo un susseguirsi di test di conformità serviti a determinare: quanta libertà e buon senso siamo disposti a cedere al regime ed a quali condizioni?
Le politiche di contrasto alla “pandemia” sembrano essere state create proprio per questo scopo.
Prima di tutto dividiamo queste politiche di contrasto in tre grandi ondate: lockdown, mascherine e obblighi di vaccinazione. Esaminiamo tutte e tre le fasi e riflettiamo sulla loro necessità e come sono state applicate. E, in modo che la cosa cominci ad avere senso, bisogna osservarla dal punto di vista di coloro che vogliono controllarci.
Lockdown
“Grazie al cielo per i lockdown; porranno fine alla pandemia”.
I lockdown ci hanno colpito duramente da metà marzo 2020 in poi, imposti come se fossero una risposta convenzionale a un nuovo agente patogeno in circolazione, sebbene non avessero letteralmente precedenti nella storia. Sono stati radicali; si sono chiuse chiese, scuole, piccole e medie imprese, club, bar e ristoranti più palestre e persino luoghi che ospitano matrimoni e funerali. Molti stati hanno imposto l’obbligo di rimanere in casa. L’intera forza lavoro è stata divisa tra essenziale e non essenziale, mentre i servizi medici sono stati riservati solo ai casi covid e ad altre emergenze estreme, mentre tutto il resto era chiuso.
Com’è possibile che le burocrazie, senza alcun voto di alcun parlamento, abbiano potuto semplicemente “chiudere” interi paesi? È stata una cosa talmente bizzarra che la maggior parte delle persone ha pensato che la logica sottostante fosse del tutto legittima.
Ma non tutti sono stati d’accordo; alcuni parrucchieri, bar e chiese sono rimasti aperti, ma sono stati messi alla berlina dai media. Poi sono arrivati i poliziotti, anche le squadre speciali, che li hanno chiusi a forza. Anche i bambini dovevano restare a casa, e mamme e papà sono stati costretti a stare a casa per prendersi cura di loro fingendo di lavorare via zoom, mentre i loro figli fingevano di essere a scuola anche loro via zoom. È stata un’enorme sbornia di tecnologia e tutti hanno dovuto adattarsi.
Non c’era nessun posto dove andare e la maggior parte delle città improvvisamente sono sembrate città fantasma.
Quelle settimane sono state strazianti. Molte, se non la maggior parte delle persone, sapevano che c’era qualcosa di molto sbagliato, anche se non era chiaro cosa. Non potevano più incontrarsi con amici e vicini per discutere. Inoltre, gran parte delle persone nelle comunità online sembravano essere convinte dell’utilità dei lockdown, credendo ciecamente che questo fosse l’unico modo per controllare e fermare la pandemia.
Ed eccoci arrivati al punto in cui è stato chiesto di credere all’inverosimile e di rinunciare a ciò che amavamo di più per deferenza nei confronti di una manciata di persone che dicevano di sapere più di quanto sapessimo noi. Coloro che non si sono adattati sono stati considerati disgustosi e antiscientifici, per il solo fatto di osare mettere in discussione l’autorevole opinione dei “migliori scienziati del paese”.
Mascherine
“Grazie al cielo per le mascherine; porranno fine ai lockdown”.
In quei primi giorni, nessuno pensava che avrebbero imposto a tutti di usare le mascherine. Non ha mai fatto parte della nostra storia. C’è stato un momento durante la pandemia del 1918 in cui una città ha provato le mascherine ma non solo non ha funzionato; ma ha prodotto una massiccia rivolta. Da allora non si era più provato ad imporre mascherine alla popolazione. Molti paesi dell’Estremo Oriente avevano usato mascherine per filtrare lo smog nei giorni con alto inquinamento atmosferico, ma quel problema non era mai stato qualcosa che avesse colpito il mondo occidentale abbastanza da renderle una norma.
Inoltre, in quei primi momenti, gli esperti invitavano la popolazione a non usare le mascherine, perché queste dovevano essere riservate al personale medico. In effetti non funzionano per controllare la diffusione di un virus come questo. Non sono l’equivalente dell’uso del preservativo per evitare l’infezione da AIDS. Un virus respiratorio è qualcosa di completamente diverso, come dimostrano test e scienza. Non c’erano prove che le mascherine raggiungessero uno scopo reale.
Ma dall’oggi al domani quella raccomandazione cambiò; le mascherine diventarono improvvisamente la chiave per uscire dai lockdown. Si poteva lasciare di nuovo la propria casa solo a patto di indossare una mascherina. Per coloro a cui non piaceva il lockdown, è stata l’occasione buona per lasciarselo alle spalle. Bisognava solo rispettare questa seconda fase di editti. La prima fase, è vero, è stata piuttosto dura, ma chi può avere qualcosa da ridire se viene chiesto di mettersi uno straccio in faccia? Sicuramente nessuno. Come disse Bill Gates: “Indossiamo i pantaloni, quindi perché non coprirci anche la faccia?” La cosa aveva perfettamente senso.
La gente è stata d’accordo e abbiamo attraversato un’intera stagione o due in cui non abbiamo visto sorrisi. Anche i bambini avevano il volto coperto. Chi voleva respirare liberamente, doveva aspettarsi di essere denunciato da estranei per aver osato rifiutare le imposizioni delle autorità. Poteva essere fatto scendere a forza da un aereo, messo nella black list e non viaggiare mai più. L’odio era evidente ovunque, anche nei mercati all’aperto dove occhiuti sorveglianti istruivano severamente come sistemarsi quello straccio sulla faccia.
Coloro che hanno resistito alle richieste di indossare la mascherina sono stati considerati, alla stregua di quelli che hanno rifiutato i lockdown, miscredenti e ribelli politici. Personalmente ho trovato l’intera richiesta di usare le mascherine così assurda (coprire il volto è stato a lungo un segno di sottomissione) che l’ho criticata, solo per ritrovarmi attaccato ferocemente in molti forum pubblici come un assassino della nonna e un diffusore di malattie. E questo avveniva in luoghi che in precedenza avevano celebrato le libertà civili.
Questa richiesta di usare le mascherine è stata successivamente istituzionalizzata. Inizialmente doveva durare 100 giorni per sconfiggere il virus, ma ancora una volta era solo propaganda. Alla fine, ci è voluto un importante caso giudiziario per porre fine all’obbligo della mascherina per tutti i viaggi: autobus, treni e aerei, anche se la cosa è ancora oggetto di controversia fino ad oggi.
Guardando indietro, il patto sociale era abbastanza ovvio: potete uscire dai lockdown solo se indossate la mascherina. Se non vi piace rispettare le regole del primo test, eccovi un altro test: mettetevi la mascherina e tutte le lamentele sui lockdown possono finire. E chi si ribella anche questa volta allora deve necessariamente essere un teorico della cospirazione QAnon o frequentare persone della destra radicale.
Fate semplicemente quello che vi viene detto e poi #andràtuttobene. Le cose non vanno bene perché vi aggrappate irrazionalmente alla vostra stupida ossessione per la libertà
Naturalmente, il governo ha rotto l’accordo. L’uso delle mascherine non ha davvero posto fine alle restrizioni. Che sono continuate. E molte di queste sono ancora con noi, così come i sistemi tecnologici di sorveglianza e le limitazioni ai movimenti. I cartelli che richiedono il distanziamento sociale continuano ad addobbare aeroporti e centri commerciali, anche se tutti li ignorano.
Vaccini
“Grazie al cielo per i vaccini; porranno fine ai lockdown e alle mascherine”.
Alla fine, è arrivato il terzo test di conformità. Questa volta è stato più esplicito: se non vi piacciono i lockdown e le mascherine, la via d’uscita è piuttosto semplice: vaccinatevi. Se vi vaccinate, potrete viaggiare liberamente e potrete persino togliervi la mascherina. Questo è il modo in cui poniamo fine a questa pandemia, ma deve esserci un’ampia conformità. Abbiamo già il vaccino autorizzato in via emergenziale e tutti devono farlo.
New York City chiusa a tutti tranne che ai vaccinati. I “no-vax” non potevano frequentare ristoranti, bar, teatri, biblioteche o qualsiasi altro locale pubblico. Boston e New Orleans hanno seguito l’esempio. I sindaci hanno affermato che stavano mantenendo la città al sicuro e rilanciando l’economia perché l’unico modo per evitare di contrarre il Covid era stare con persone vaccinate. Ci è stato inoltre detto che i non vaccinati stavano prolungando la pandemia. E che la pazienza delle autorità si stava esaurendo: fate il vaccino o perderete il lavoro.
Molti hanno dovuto farlo mentre migliaia hanno perso il lavoro per aver rifiutato. E questo ha solo intensificato la campagna di vaccinazione, che è stata poi estesa ai bambini. Poi sono arrivati il booster e il bivalente. Nel frattempo sono arrivate notizie sempre più negative sulla loro efficacia. I vaccini non hanno interrotto la trasmissione della malattia, facendo cadere così ogni logica di “salute pubblica” dietro gli obblighi. Inoltre, non hanno fermato le infezioni, anche i vaccinati possono prendersi comunque il Covid. In aggiunta a ciò, in virtù dell’imprinting immunitario, potrebbero essere ancora più vulnerabili.
Anche la logica sottostante la terza fase si è rivelata una bugia. La decisione di cedere la propria autonomia corporea al vaccino “sicuro ed efficace” non ha fatto riconquistare la propria libertà più di quanto abbiano fatto le mascherine o i lockdown. Tutte e tre le richieste di conformità, ciascuna basata sull’idea che avrebbero fatto sparire il virus e fatto riconquistare diritti e libertà, si sono rivelate stratagemmi di un tipo o dell’altro.
Fondamentalmente, ogni nuovo obbligo è arrivato con la promessa che, se si crede e rispetta l’obbligo più recente, quello vecchio che si odiava sarebbe sparito. Rendendo la soluzione di ogni problema molto semplice: arrendetevi a questa nuova cosa e “andrà tutto bene“.
Eppure, l’obbligo sui vaccini è stato molto più eclatante degli altri due. Se i lockdown erano la guerra, l’obbligo del vaccino è stata la coscrizione obbligatoria. Si sono impossessati del nostro stesso corpo e ci hanno chiesto di farci inoculare una pozione comprata dal governo di cui non sapevamo nulla. È stato l’equivalente di arruolare giovani nel fiore degli anni per mandarli a farsi uccidere in una terra straniera, e sappiamo come è andata a finire per gli stati che ci hanno provato: non solo rivolte ma anche rivoluzioni.
Quindi il terzo test è stato proprio l’atto che ha fatto scattare l’interruttore nella mente di molte persone. È stato un balzo troppo lungo ed ha indotto milioni di persone a ripensare tutto ciò che riguarda la risposta alla pandemia e alla loro conformità alle regole. Anche per la gran parte di coloro che hanno assecondato tutto i tre test sono alla fine apparsi per quello che sono: la distruzione e la morte dei nostri diritti e libertà.
Di sicuro qualcosa di tutte e tre le fasi permane anche adesso. Sono ancora in vigore limitazioni, come i residui dei lockdown originali. Le mascherine sono ancora richieste in molte città e luoghi. E gli obblighi vaccinali vengono tuttora applicati mentre l’emergenza pandemica è ancora in atto e lo sarà ancora per diversi mesi.
E proprio mentre una pandemia sta finendo, eccone un’altra che sta iniziando. Il New York Times ha appena lanciato l’allarme sull’influenza aviaria, che secondo loro “potrebbe uccidere metà dell’umanità se passa dagli uccelli agli umani”. E possiamo essere certi che saremo sottoposti nuovamente ai tre test di conformità.
Abbiamo imparato qualcosa? Quale sarà la nostra risposta nella prossima tornata?
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Autore: Jeffrey A. Tucker è fondatore e presidente del Brownstone Institute. È anche editorialista senior di economia per Epoch Times, autore di 10 libri, tra cui Liberty or Lockdown, e migliaia di articoli sulla stampa accademica e popolare. Parla generalmente di argomenti che riguardano economia, tecnologia, filosofia sociale e cultura.
Link: https://brownstone.org/articles/covid-and-the-three-tests-of-compliance/
Immagine: grazie a Cat