Siamo rimasti sconcertati nel leggere il nome di Cingolani come possibile capo di Finmeccanica, nome proposto addirittura da Giorgia Meloni. Insomma, che l’era Profumo andasse urgentemente archiviata era ed è palese; ma la scelta di Cingolani riteniamo sia assolutamente da rimandare al mittente, senza se e senza ma.
Qualcuno ci dirà della lobby pro ENI: credeteci, ENI non ha bisogno di Cingolani come lobbista, nel caso. E nemmeno di Di Maio: ancora me li ricordo – in coppia – quando, all’alba dello stop al gas russo, cercarono di convincerci che la soluzione per sostituire il gas russo era il gas del Congo….
Ovvero, manco non si fosse mai studiata la geografia: ma avete visto dove sta il Congo?? Suvvia, un po’ di decenza…
Eppoi, sul cap price: l’Italia non è la Spagna, disse, circa. Quindi niente cap price sul gas per la Penisola, meglio far chiudere le aziende. Anche se detto cap price sarebbe stato utilissimo per superare la crisi. Invece niente.
Certamente, ci scommetto, qualcuno cercherà di difenderlo, il Cingolani, sul gas: vi ricordo che power e gas sono due facce della stessa medaglia. Ovvero se di voleva fare qualcosa di utile per il paese durante i prezzi pazzi dell’anno scorso si poteva correggere ad esempio il system marginal price power, mettendo un cap alle rinnovabili ad esempio, facemmo una proposta ai tempi che ci dicono venne anche presa in considerazione (vedasi sotto).
Lasciamo perdere tecnicismi troppo arditi, forse, per l’ex capo del MITE, come l’introduzione del pay as bid o soluzioni assimilabili (ben ricordando che Gazprom Italia non ha mai interrotto le forniture in Italia, chissà perché nessuno lo dice…).
Ma, si sa, a Roma quando ci sono grane grosse prendono sempre tempo, quando c’è un problema urgente si usa dire “prima andiamo a prenderci un caffè”, sperando il problema di risolva da solo…
Quello che intendo dire è che il mandato di Cingolani come capo del MITE ritengo sia stato obiettivamente fallimentare, nessuna soluzione vera ai gravissimi problemi dell’anno scorso, ritengo, solo perfetto allineamento alle fallimentari ricette EU (se non saltava per aria il North Stream l’Italia falliva a comprare il gas al TTF, ndr): dunque, perché premiare oggi Cingolani?
Eppoi, in momenti pre-bellici meglio avere un soggetto con competenze in tale critico ambito, che dite? A meno di arrendersi direttamente ai francesi alla prima scaramuccia, visto che il governo dove Cingolani fu ministro e’ quello che ratificò il trattato del Quirinale, fatto quello Draghi di fatto se ne andò assieme alla sua allegra brigata di ministri pro-EU…
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Infatti la Spagna ha applicato il cap price con successo e l’Italia no…
Vi faccio una confessione personale: sto facendo di tutto affinché la mia prole non vada mai a lavorare in Italia.
Sapete perché? In Italia non esiste alcuna idea di meritocrazia; ossia se uno è bravo nella migliore delle ipotesi viene ignorato nei suoi talenti. Più probabilmente viene allontanato, in quanto con le capacità si mette in evidenza la pochezza di chi sta sopra, ben sapendo che ormai c’è una tragica selezione tra simili nella Penisola (ed a Roma in particolare)(…).
Dunque, per evitare frustrazioni la sto orientando altrove, la prole: Cingolani al MITE, visto nel suo operato, mi ha convinto ancora più che la mia scelta sul lavoro futuro della prole è corretta.
In fondo se anche detto ex ministro dovesse andare a Finmeccanica, spero di no, ciò mi aiuterebbe comunque a spiegare alla discendenza che ho ragione : infatti la prole è spagnola, dove invece il cap price è stato introdotto con successo, con tanti saluti ai troppi Cingolani italici.
MD