Come sapete, riteniamo – anche grazie a supporti esterni – di aver decifrato la matrice che governa lo status quo occidentale ed Europeo in cui il sud EUropa è suo malgrado immerso.
In breve, esiste una Matrix che collega i vari potentati, ormai in lotta tra loro. Da una parte gli USA, egemoni, assieme alla sua alleanza storica di poteri marittimi anglo, chiamatela 4Eyes se volete. L’Occidente è rimasto agglomerato attorno a tale potentato per 70 anni.
Dall’altra, la Germania, al centro di un piano revanscista per ribaltare l’ordine di Yalta, ossia alleandosi con un membro di Yalta per sostituire la vecchia pace con altri schemi; da qui il collegamento Berlino-Mosca, a cui si è aggiunta Parigi a completare l’EU, che fu Vichy (…).
La Cina chiaramente partecipa, da esterno, a tale cambio di regime che di fatto l’aggraderebbe molto.
Compreso quanto sopra, vanno aggiunti alcuni tasselli: la sfida al mondo anglo significa sfidare MacKinder, che vedeva in una saldatura socio-politica-economica di Russia e Germania il motivo di ogni guerra atlantica, anche e soprattutto oggi. Da qui l’esplosione del North Stream, la bomba più citofonata della storia.
Parimenti, va ricordato che la destabilizzazione degli USA voluta dall’esterno ha radici profonde, a partire da Alexis de Toqueville o poco dopo: i servizi segreti ex DDR si dice siano operativi in USA da decenni, ripartendo se volete, come pan-tedeschi, dallo Zimmermann Telegram (…). Sembrano molto attivi, oggi….
A corollario, i fatti europei: euromaidan ci fu tre anni dopo il North Stream che cancello’ il South Stream italiano (e fece quasi fallire Saipem, ndr); in mezzo decine di attentati in Germania e Francia. Poi la caduta inconsulta di Hillary Clinton e di Obama, legati mani e piedi ai poteri euro-continentali, Obama addirittura fece il suo ultimo viaggio ufficiale in Germania consegnando lo scettro del mondo globalista a Angela Merkel appena prima dell’ insediamento di Trump…
Oggi gli attentati, forse pariglia restituita, sono negli USA. Ricordando che di norma chi attacca con gli attentati è la parte debole (…).
Quello che si ricava, palese, base fatti, dal quadro sopra, è che Russia e Germania e Francia sono in una unità di intenti per separare in due il cd . Occidente. Non discuto sulla convenienza italiana di aderire ad uno o all’altro blocco, limitandomi a ricordare il trattamento riservato all’Italia nell’euro, rispetto a quanto succedeva fino a prima del trattato di Maastricht (firmato da un governo decaduto, quello italiano, minacciato nella sua esistenza dai prodromi di Tangentopoli e dal tentativo in extremis di Andreotti & Co. di evitare all’Italia una nuova strategia della tensione). Oltre a lockdown forzati e vaccini di fatto obbligatori solo in Italia, nell’EU, oggi. E senza contare le case italiane tutte da ristrutturare per volere “energetico” superiore, o peggio…
Aggiungendo che l’EU senza materie prime necessita della Russia: peccato che, davanti all’Africa, l’Italia – unica – abbia abbondantissime materie prime e navighi nel petrolio; oltre ad avere un clima che, terminate le manipolazioni climatiche sopra l’EU figlie di Davos, diventerà fattore critico di successo (…).
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Arriviamo ai giorni nostri…
Il giorno dell’elezione di Giorgia Meloni salta per aria il North Stream, controllate vi prego, salvando dal fallimento la Penisola che comprava a prezzi folli al TTF (i prezzi del gas al TTF, stranamente, in assenza di gas da nord, invece di salire come la fisica avrebbe voluto dopo l’esplosione, scesero…).
Il governo a Roma si spostò dunque verso Washington.
Memento Draghi che solo pochi giorni dopo aver fatto ratificare il Trattato del Quirinale si era dimesso, due mesi prima, di fatto.
In un crescendo di eventi eclatanti, la guerra vide dunque l’Italia sempre più come l’equivalente della Polonia del sud, memento la “Base Trump” là e 110 basi militari USA, di cui almeno 10-12 strategiche, in Italia.
Fino ad arrivare, un mesetto fa, a parlare dall’Italia di caduta del governo Meloni-Atlantico, guarda caso dietro la spinta di Salvini e Berlusconi, il gatto e la volpe dell’alleanza pro EU e pro euro ovvero pro Davos in Italia.
Al che Crosetto spariglia le carte: con una giocata da campione, complice una visita segreta di preparazione in USA, fa arrivare la settimana dopo il generale Milley a Roma. Generale che in fondo mette la mano sulla testa a Meloni e Crosetto, un militare di tale rango che incontra un politico significa questo.
Da lì, Berlusconi e Salvini, nel più classico stile caciarone romanaro d’adozione, capiscono che il gioco è più grosso di loro. Dunque gli attacchi dall’interno al governo Meloni si fermano.
Parimenti Crosetto continua nella sua opera, eccelsa, di costruire un cordone sanitario Atlantico attorno all’Italia, paese che – lo ricordo – sta in piedi solo grazie agli acquisti BCE dei BTP per altro: fa alleanze militari di difesa strategica con UK, post firma del Tempest che brucia l’eurofighter. Poi arriva Netaniahu a Roma. E fa un accordo di difesa col Giappone… Saltando a piè pari l’EU.
Il premier Meloni con il premier australiano, Anthony Albanese, all’ultimo G20 (padre di Barletta, ndr)
Anche perché la sfida finale atlantica al progetto Franco-tedesco significa in fondo giusto far brillare l’euro e quindi l’EU dal di dentro, azione che solo il debito italiano convertito temporaneamente in dollari potrebbe facilitare (cfr. progetto di Giuseppe Conte per i BTP in dollari, executive order post COVID/pro Italy di Trump, ecc., ndr)
In breve, il 6EYES+ si sta formando sotto ai vostri occhi, alternativo all’asse del nord. Ma tutti fanno finta di non vederlo…
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NOTATE: “ Il Ministro Guido Crosetto, su delega del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha accolto, al suo arrivo in Italia, il Primo Ministro dello Stato di Israele Benjamin Netanyahu.” (Fonte: Ministero della Difesa)
In tale contesto ecco arrivare, esaurito l’attacco interno dei pro EU Lega-Forza Italia, l’attacco suppostamente russo contro Crosetto, di questi giorni, spiattellato sui media, con annessa taglia e parole di fuoco del capo di Wagner contro il ministro italiano.
Al di fuori del fatto che la taglia, a Roma, su Crosetto, è molto più facile l’abbiano messa i Franco tedeschi rispetto ai russi (nella guerra fredda era la Stasi – poi confluita nel BND con Schauble ministro dell’Interno – ad avere l’appalto dell’Italia, non il KGB, ndr), la situazione mi sembra chiara.
Come se non bastasse, prova del nove, abbiamo sentito nel mentre, post “taglia russa”, membri apicali della Lega scagliarsi contro Crosetto, lato Zaia, per la supposta taglia. Ossia lato fazione che mi sembra abbia addirittura sponsorizzato una clinica per il cambio di sesso in Veneto, tipico progetto di Davos direi.
Mentre – in tutto questo – vi confermo che l’allarme dai servizi segreti italiani è stato davvero dato.
Potrei aggiungere a mo’ di “spolverata” – sullo sfondo diciamo – i business TV in crescendo di Berlusconi in EUropa; o il ministero delle infrastrutture ex Lunardi dato a Salvini (vi ricordate quando fu proprio il centro destra a lamentarsi dell’inconsulta richiesta di sconti nei lavori del traforo della TAV, appaltato all’azienda dell’ex ministro Lunardi, richiesta di sconto avanzata dai 5Stelle, che evidentemente puntavano a destabilizzare i loro avversari “politici”?).
(…)
E senza contare la cartina di tornasole del Metropole, dove gli interessi economici sull’energia russa di qualche soggetto che importò per anni gas dalla Russia in Italia evidentemente fecero i buoni Uffizi/il miracolo di mandare soggetti apicali leghisti abituati al saluto romano ex RSI a chiedere soldi in Russia per non ben precisati progetti politici italiani, ci sono le registrazioni con i fatti a parlare… (là si vide chiaramente che i potentati amici dei russi in Italia erano alleati coi potentati amici dei tedeschi in Italia, direi ex RSI, a specchio rispetto all’alleanza in EUropa tra Russia e Germania in veste anti Yalta, ndr).
In tale contesto, mentre prima scherzavo su un eventuale attentato alla vita del ministro più Atlantico a Roma, oggi ci scherzo molto meno. Direi, proprio per nulla!
Ed anzi, a dirla tutta, fossi in Crosetto, forse eviterei champagne francese o birra tedesca agli eventi a cui partecipa, soprattutto se a Roma: meglio la più classica borraccia portata da casa.
MD