Partiamo dalla fine: la conseguenza di cotanta iperpopolazione in paesi senza risorse primarie sarà che Cina ed India punteranno ad acquisire risorse in Africa. Dunque, tali iper-popolati-paesi saranno interessati ad depotenziare i paesi Europei più vicini all’Africa, in qualsiasi senso. In primis, naturalmente, l’Italia, che sarà davvero al fronte.
Ecco perchè fu un errore lasciare ad es. le acciaierie Riva agli indiani, che infatti sembrano puntare a chiuderla tale strategica azienda (…).
In più, India e Cina cercheranno di spiazzare concorrenti per le loro merci, ovvero chi produce beni simili. Encore, le PMI italiane sono le prime candidate ad essere comprate per essere chiuse.
Infatti Cina e India dovranno dare da mangiare alla propria iper-popolazione, trovando anche spazi per se stessi, come produttori di beni e servizi.- Ecco perchè l’ambita ‘Italia che viene depopolata diventa immediatamente un obiettivo apparentemente “per tutti”. Ed ecco il motivo per cui, di conserva, soggetti cinesi ed indiani devono restare FUORI dalla politica italiana. Vedasi anche la struttura demografica di Europa, Italia, Cina ed India, che rende assolutamente perdente prima di tutto proprio l’EU ma soprattutto l’Italia (non la Spagna, che può accedere facilmente al bacino demografico sudamericano, ndr).
Facile dunque comprendere perchè la Cina non accetti migranti: non tanto perchè non ne ha bisogno, quanto per preservare, per quanto succederà, inevitabile, la propria base sociale e culturale autoctona (gli immigrati non combattono/muoiono per un paese terzo, a maggior ragione se ex coloniale, ndr).
Unite questo al fatto che la Cina è un Paese comunista, ovvero monopartito, ed il gioco sulla reciprocità ci dice che bisogna evitare di cadere nella loro trappola permettendo a politici di tale risma di fare quello che invece nei fatti non è permesso nel loro paese.
Ben venga dunque il monito, nei fatti VERO, di Lollobrigida per cui, volontariamente o meno, c’è stata in Italia – negli scorsi 25 anni – una sorta di sostituzione etnica degli italiani, a partire dall’era dell’euro, tra emigrazioni “privilegiate” ed immigrazioni cd “at catzum”. Ed il tentativo, assolutamente FUORI TEMPO MASSIMO di correggere il tiro con l’aiuto di Stato a procreare (che, sigh, diventerà invece una tassa sui celibi, segnatevelo, ci sono gran-incapaci a Roma, lo sappiamo tutti, ndr)
Struttura demografica di selezionati Paesi
Resta il fatto che Cina ed India rappresentano un freno enorme alla disponibilità di benessere, ossia di cibo e materie prime, per il resto del globo. Che dunque l’occidente debba, prima o poi, confrontarsi con tali paesi è fondamentalmente vero, inevitabile direi. L’errore da NON fare è permettere a tali due etnie di entrare nei gangli della politica occidentale.
Con rispetto, naturalmente, infatti in Cina ed India c’è chiusura politica assoluta verso chi NON è cinese od indiano, lo stesso deve capitare in Occidente. Reciprocità. Ed anzi, direi che è necessario limitare politici stranieri in ogni paese, anche dentro l’EU: per evitare che una volta che il sistema andrà in fibrillazione, solo questione di tempo, ci sia qualcuno che dall’interno – nemico – voglia approfittarsi dell’altro.
Nulla contro il soggetto (indiano), ma nel suo paese i politici stranieri esistono? Un partito senza strategia di lungo termine fa come al solito cose senza senso…
In tal contesto anche l’EU è un problema, in quanto asimmetrica seppur “legislativa”: è un dato di fatto che per 25 anni l’EU abbia perseguito NEI FATTI interessi asimmetrici, di Francia e Germania su tutti più paesi satelliti, a danno degli europeriferici.
E’ dunque ora di dire basta.
Anche perchè i paesi europeriferici le materie prime ce l’hanno, mare e sole pure, clima caldo anche (capirete): perchè condividere abbondanza con chi invece ti vuole morto? Mi riferisco alle politiche burocratiche neocoloniali rappresentate plasticamente dalle leggi comunitarie EU, con Parigi e Berlino a tirare le fila.
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Sappiate solo che il segnale della iperpopolazione cinese ed indiana rappresenta una chiamata di correo per il mondo occidentale, di cui – NOTATE BENE – anche la Russia fa parte.
Meglio dunque a Mosca si arrivi a sostituire velocemente il duo guerrafondaio di San Pietroburgo, Putin-Medvedev, con lo scaltro e pacato moscovita Sergey Lavrov, un vero occidentale, ossia abbandonando l’asse con Berlino. Asse che non a caso vede un perdente di Yalta, la Germania, disperato per entrare nel gioco che conta, gioco da cui invece – per i danni fatti all’umanità negli ultimi 120 anni – va e verrà assolutamente escluso (vedasi le innovazioni dei gas venefici, l’Olocausto, guerre di aggressione varie, talidomide, eroina, sieri mRNA, Stasi, DDR ecc.).
A breve la chiamata di correo (ossia a militare) sarà palese.
MD