Joe Hoft, un amico del nostro sito, è personaggio storico del sovranismo trumpiano, in contrapposizione con le ingerenze globaliste del clan di Davos. Tutti abbiamo compreso che troppo sembra non tornare, comunque, nelle scorse elezioni americane (…). I comportamenti, gli atteggiamenti, le esternazioni del Presidente Biden, in politica interna ed internazionale, gli scandali celati e forse pronti per esplodere sul figlio Hunter Biden, l’inflazione esplosiva a livello globale, i conseguenti rialzi dei tassi, l’attacco al dollaro…
Sembra davvero un mondo diverso, quello attuale, rispetto alla realtà a cui eravamo abituati da decenni. In tale contesto rileviamo ogni giorno un nuovo attacco alla Pax Americana (cfr. Pax a vantaggio statunitense), post WWII. Facendo leva su comportamenti troppo spesso scellerati lato americano negli ultimi 30 anni, anche questo va detto.
Per il nostro sito, il rapporto con gli USA resta la pietra angolare. Forse anche da ricostruire se volete, picconato a ripetizione da decenni, sempre per impulso Europeo.
In tale contesto, oggi, l’asse franco-tedesco si è posto dichiaratamente in sfida agli USA nella sua proiezione estera: quale miglior viatico per gettare le basi per un nuovo rapporto Italia-USA, al riparo dalle guerre globali che gli Europei sistematicamente scatenano da secoli, colonialismo cd. cleptomane incluso?
L’America infatti – e sotto certi versi anche l’Italia, vedasi il suo posizionamento geografico e la sua eredità culturale – è paese-semi continente intrinsecamente ricco, di risorse, benessere, tecnologia, asset strategici, manifattura, potere geostrategico. Cosa diversa l’EU franco-tedesca, strutturalmente poverissima di risorse e dunque cresciuta con un innato atteggiamento coloniale.
Partendo da tale semplice constatazione è chiaro che le basi per una collaborazione rafforzata tra Italia ed USA ci sono tutte. Soprattutto oggi.
A partire dalla Libia e le sue grandi risorse energetiche, oltre che a protezione dei confini italiani verso l’Africa, passaggio cruciale per la sopravvivenza della Penisola come paese libero, benestante e democratico e dunque in grado di potersi affrancare dal giogo di Davos, con cui confina.
Vi basti che, in calce all’intervista, Joe ha affermato senza mezzi termini che i metodi di attacco all’Italia (sovranità italiana) ed agli USA sono gli stessi.
Intervista tutta da vedere, parola!
Simone Mariam