Davos vuole avere spazio globale, soprattutto con una sua bandiera in quell’Occidente in crisi demografica ed economica. Ovvero nell’Occidente che va riformato. Anche i suoi tantacoli sparsi nel mondo, tentacoli preminentemente nazisti, seguiranno la stessa strada.
L’America è già fuori da Davos, gli USA seguiranno una loro strada, diversa.
La Cina sarà invece una specie di faro per Davos, ma scollegata formalmente dai regimi occidentali degenerati dagli escrementi del nazismo, in Europa e nei suoi tentacoli nel mondo.
La Russia tutto sommato resterà la preda ambita, a termine, sia della Cina che dell’Europa da svecchiare, per le sue materie prime.
Il Sud America verrà in larga parte conteso, per le stesse ragioni. L’Africa verrà invece bellamente colonizzata, per i consumi locali associati alle risorse.
In tale contesto di cambiamento forzato, coordinato dal WEF che si riunisce a Davos ogni anno, il vecchio continente dovrà invece diventare sostenibile, ovvero con meno gente da sfamare puntando ad es. su robot e nuove tecnologie soprattutto energetiche, un’utopia stile DDR evoluta, forzata, non pratica, anzi scomoda e pericolosa, in cui le élite prospereranno a danno della classe media, da saccheggiare e trasformare in subalterna. Trasumanesimo incluso.
Queste sono le aspettative. O forse dovrei dire i piani (di Davos).
Ora, per una trasformazione tanto radicale della società ci sarà bisogno di sofferenza diffusa e pugno duro. Un regime quasi dittatoriale se volete.
L’incubazione di Davos aveva già posto le basi di cotanta trasformazione, minando la società, da decenni, con piani di lungo termine sulla base di un dividi et impera sociale.
Il primo passo fu il femminismo, ossia dando potere politico a soggetti che nella società avevano altri importanti ruoli, la famiglia ad esempio (indebolendola, la famiglia, ndr). Ovvero creando così una schiera di pasdaran in gonnella – le donne, oggi – spesso a loro insaputa, esecutori micidiali di indirizzi provenienti dall’alto.
Più tali donne sono/erano incapaci di pensiero autonomo, più sono/erano adatte al ruolo, dipendendo in toto dai pupari.
Levereggiate ora il problema includendo LGBT, cultura woke e ostentata idolatria del diverso (trend quest’ultimo che resta una ripetizione del passato, illuminismo, forse per fini omologhi, da indagare)(…) ed avete lo status quo dei nostri giorni, con chiaro saccheggio del valore fondante della famiglia, complice una chiesa cattolica assente e silente se non addirittura connivente, con Bergoglio al soglio di Pietro, per altro imposto dall’esterno con dimissioni inconsulte del vero Papa dei tempi, Benedetto XVI (stranamente fu un caso simile il Lagarde vs. Strauss Kahn, in finanza, stessi metodi, in tale caso pro saccheggio della Grecia per tenere in vita l’euro, la moneta di Davos, ndr).
Ricordo storie passate in cui un conterraneo finito capo della resistenza a dirigere radio Praga, dopo la sanguinaria WWII partigiana, ad un certo punto terrorizzato dalle cd. donne della Stasi che lo minacciavano (…), le famigerate agenti infiltrate in EUropa dal regime che di fatto conservo’ la tradizione nazista in rappresentanza di uno stato europeo, la DDR.
Si, perché se è vero che la Gestapo emigro’ in USA nelle more dell’operazione Paperclip, è parimenti evidente che le decime restarono nella DDR, un progetto anche quello. Basti ricordare che la famiglia di Angela Merkel emigrò dalla RFT alla DDR durante la guerra fredda (…).
Sulle capacità di infiltrazione della Stasi inutile commentare oltre: furono – e forse/direi ancora sono – dei maestri.
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Tale premessa è necessaria per far comprendere le basi di una nostra osservazione del mondo reale, oggi: è un trend evidente, oggi le destre stanno andando al potere in EUropa.
Tali tendenze sono e saranno palesi soprattutto nei paesi dove le classi popolari naturalmente osteggiano l’Agenda 2030. Su tutte Italia e Francia, a termine i due grandi perdenti dell’EU, i due grandi malati d’EUropa.
Soprattutto in tali cruciali paesi sarà prima o poi necessario il pugno duro per far accettare sottomissione e miseria al proprio popolo, data da una agenda 2030 dai tratti quasi neofeudali. In particolare, la Francia – per edulcorare la pillola del crollo di benessere in patria – immaginava e forse immagina un’annessione all’Italia, non necessariamente dell’Italia, per ammortizzare il colpo economico, con artefice Macron il reazionario.
Molto probabilmente si è capito, agli alti ranghi, che il livello di scontro sociale implicato in tale opzione macroniana in Francia è troppo elevato (…).
Dunque sembrerebbe stia maturando l’ipotesi di usare lo stesso trucco italico: mandare al potere le destre travestite di sovranismo, destre ex missine diciamo così, bramose del potere da cui sono state escluse per decenni, per ovvie ragioni. Le Pen da usare insomma.
Tali destre, nell’ipotesi della cuspide, dovrebbero successivamente mandare avanti l’agenda 2030, prima appunto vestendosi di falso sovranismo (ovvero, illudendo, prendendo in giro chi ci crede, per capirci).
In realtà ciò servirebbe per applicare metodi semi dittatoriali a termine, al fine di spogliare la classe media del proprio benessere e dei propri diritti, passaggio fondamentale per la società transumanista che Davos ha in mente.
Dunque, chi meglio dei partiti ex fascisti potrebbe applicare un governo “olio di ricino”? Non mi stupirei che più avanti ci dicano che tale lassativo fa bene alla salute…
Non è un caso poi che siano/saranno due donne al comando di Francia e Italia a eventualmente perseguire il piano rivoluzionario della cuspide in EUropa, Meloni e Le Pen. Con le caratteristiche illustrate sopra. In teoria almeno…
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Ben inteso, quanto sopra parrebbe il piano di Davos in assenza di ostacoli allo stesso.
Ben sapendo che il vero, unico, reale ostacolo al piano non può che chiamarsi Washington. O meglio, Georgetown.
Nel senso, se come sembra l’Italia dovesse essere “blindata” dagli States in veste anti Davos, che poi significa anti EU, ciò si tradurrebbe nella cooptazione non solo di Giorgia Meloni (che, seppur tentata dalla fronda pro EU in seno al suo stesso governo, sebbene profondamente non attrezzata a livello economico, resta solidamente atlantica, ovvero oggi stra-supportata dagli USA, ndr).
Ma anche con cooptazione dell’intera sinistra italiana, come apparato, dove guarda caso un soggetto americano è oggi al comando del PD, avendo addirittura liquidato soggetti strutturalmente pro Davos e pro EU come Cottarelli e il clan di Renzi dentro il suo stesso partito.
Oltre al leader del M5S, il vero uomo di Trump in Italia, spesosi in modo incredibile a favore del dipartimento di giustizia americano ai tempi del tycoon newyorkese alla Casa Bianca (…).
A guardar bene, infatti, tutta la struttura di potere italiana, ad esclusione dei tre partiti dichiaratamente pro EU e pro Davos (Lega, Forza Italia ed Italia Viva, cfr. Renzusconi) oggi è solidamente schierata con gli USA.
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Sappiate che, di norma, la bontà delle tesi si testa dai riflessi condizionati, ossia come il sistema pavlonianamente estende le proprie pulsioni sugli estremi.
Domenica in Chile, un luogo dove emigrarono i nazisti duri e puri, dove instaurarono l’ordine simile a quello della Patria natia, non a caso proprio dove il piano Condor della CIA ebbe grande successo (proprio grazie alla doppia sponda dei nazisti sia in loco che nell’ex OSS americana), domenica scorsa la destra pinochetista ha stravinto le elezioni a mani basse, ipotecando il suo ritorno al potere.
Tanto ci bastava.
Le implicazioni per tutti noi di cotanto falso sovranismo sparviero, elitista, femminile se non femminista al servizio di Davos, sono difficili da immaginare.
Guerre civili in EUropa non sono più da escludere. O, come espansione, guerre mondiali in preparazione.
L’EU non è più un posto sicuro per viverci.
MD