Ieri il BTP ha rotto gli argini. Ovvero da ieri paga sostanzialmente più del decennale greco. Parlo di un paese fallito, con debito prossimo al 200% ma soprattutto debito impagabile in mano di chi li ha messi alla gogna (la troika, ossia l’EU, Cottarelli et al), per i prossimi 50 anni.
In tale modo, ai tempi di Varoufakis (poi tradito dalla Russia per l’uscita dall’euro, Putin rinnego’ il suo supporto economico a fronte del North Stream a letto con Germania e Francia, ma salvando Yannis, ndr), l’EU salvò se stessa e l’euro: mandando la troika in Grecia. Ed attuando il piano neocoloniale targato euro, abbassare i salari, per permettere agli EUropei di comprare asset reali dall’estero, poi facendoli risalire.
Vi basti che gli aeroporti greci sono stati comprati dallo Stato tedesco, alla chiusura del giro troikano…
Alla fine, il risultato fu deflazione salariale per i greci, che oggi campano con stento. E valori reali di asset di pregio comprati da stranieri che vanno alle stelle. Stranieri ricchi, locali poveri, insomma.
Così il saldo della bilancia commerciale greca e dunque della zona euro migliora, creando provviste di valuta straniera necessarie per pagare le bollette delle materie prime che l’EU non ha.
Ossia tenendo in vita l’euro.
I greci sono stati dunque sacrificati, passando dai prodromi delle clausole CACs, applicate in Grecia ai tempi con decurtazione di circa il 69% del valore di rimborso dei bond greci (…).
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Monti in Italia fece solo un surrogato dello scempio greco, visto che gli italiani si salvarono con i loro risparmi: distruggendo la domanda interna italiana, nel 2011-12, nelle more dello stesso piano.
Ma l’Italia non affondò: lo scopo però era lo stesso, aumentare il saldo commerciale della zona euro post subprime, facendo pagare il conto agli italiani, in modo che non si dovesse vendere euro per dollari in forza del pagamento delle bollette per le materie prime (in dollari) che l’EU non ha [detta grossolanamente].
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Intanto, come da noi previsto, lo spread Grecia vs. Italia decolla.
Nel senso, ora l'Italia paga quasi mezzo punto percentuale in più sul decennale in euro rispetto ad Atene.
Sapete che significa?
NO PNRR MA TROIKA GRECA, A ROMA
E fu così che Cossiga ebbe ragione sui Draghi… pic.twitter.com/cKrldGhXFV— mittdolcino.com (@mittdolcino) May 22, 2023
Le conseguenze del cambio di passo sul BTP greco vs Italia di ieri è che da oggi il malato diventa ufficialmente l’Italia. Dunque la speculazione avrà Roma nel mirino, è ufficiale.
In fondo era tutto atteso: le scaramucce francesi, tedesche e spagnole, governo EUropeista Sanchez (guardate il lavoro di sua moglie, nelle ONG pro migranti, diciamo così…) contro Giorgia Meloni, scorse settimane, ovvero contro l’Italia, dipendono dal fatto che FdI – non tutta purtroppo, ad esempio Urso con moglie Ucraina è filo EU – resta solidamente filo USA.
Tali provocazioni di fonte EU, anti Italia, sappiate che in realtà denotano enorme disperazione.
Infatti l’Italia, come diciamo da anni ormai, deve riprendere la Libya. In tale modo può fare a meno del gas russo.
Fino ad oggi questo non è successo perché un’intera platea politica sovranazionale (anche e soprattutto milanese?) prende soldi dal giro di Putin, evidentemente, così almeno parrebbe logico, ad es. in forza di accordi sottobanco per vendere il gas russo in Italia. Lo stesso gas russo prima appannaggio esclusivo di ENI, che “purtroppo” dovette cancellare i suoi convenienti contratti con Gazprom figli di Mattei, invece di semplicemente venderli sul mercato libero. Tali contratti furono in parte riscritti a favore di enti privatistici, in cui qualcuno si fece un sacco di soldi, appunto… (…).
(non mi ricordo chi era l’AD di ENI che, di concerto con l’EU, cancello’ tali long term contracts che tenevano Gazprom fuori dall’Italia…).
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Ora che gli USA tornano finalmente ad avere interesse all’Italia, dopo la parentesi Dem-Clinton-Obama, per salvare loro stessi, la Libya tornerà in capo a Roma.
Cacciando i francesi, a mare. Francesi che quando ci si avvicina all’Egitto diventano magicamente affini agli inglesi, entrambi scacciati dal canale di Suez di fatto da Sadat consolidando la nazionalizzazione dello strategico passaggio nel Mar Rosso anche a livello politico (in continuazione della politica di Nasser, che caccio’ dal potere il filo France Faruq, di sangue transalpino da parte di madre, ndr), 50 anni fa. Il primo vero schiaffo al colonialismo Europeo.
Lo stesso Sadat poi assassinato dopo gli accordi di Camp David, che sancirono l’alleanza tra USA, Israele e Egitto in veste anticoloniale storica, nell’area: non dimentichiamo che la prima vera spallata al colonialismo post WWII, ossia contro inglesi e tedeschi, avvenne con il ritorno del canale di Suez all’Egitto, con supporto USA.
Chiaramente anche allora l’Italia stava con gli USA e con l’asse Egitto- Israele, forse capite il caso Zaki et al. tenuto vivo sui media oggi dai filo colonialisti EU in Italia (per separare l’Italia dall’asse USA, nel caso in specie via Egitto, da sempre un incubo per l’EU, ndr).
Infatti Gheddafi ai tempi di Camp David, per manie di grandezza sobillate da inglesi e francesi, voleva evitare che si andasse all’accordo con l’Egitto, che avrebbe chiuso un capitolo. Ovvero avrebbe creato la potenza egemone nel Mediterraneo pre Medio Oriente, una barriera insomma, con la Francia out.
L’Italia con Andreotti, ai tempi, fu intelligentissima: fece da paciere con Gheddafi, facendogli accettare l’accordo in cambio di pace, accordi e collaborazioni con il vicino Egitto. E con Roma.
Lo strumento? L’ENI, che sviluppava l’infrastruttura gas nell’area intera nord africana (Ecco perche’ fu un errore mandare Scaroni in ENI, ai tempi, lo stesso che oggi guarda caso fa anche fatica a diventare presidente, non AD, di Enel)(dopo i fasti berlusconiani post Pratica di Mare, ndr).
Finalmente, oggi, tutto è pronto per ritornare, nel Mediterraneo, a Camp David, cacciando i francesi dalla Libya.
E pure i russi, che infatti portano le loro navi da guerra davanti alla Sicilia, in realtà davanti alla Libya – essendo Mosca a letto con francesi e tedeschi per il North Stream, Russia oggi paese NON amico dell’Italia sebbene Putin sia grande amico interessato di Berlusconi -; dunque la loro presenza serve per [inutilmente] dissuadere dall’intervento in Tripolitania ( ndr).
Va infatti ricordata la visita a Rome di Haftar, volato da Tripoli e dintorni in Italia per incontrare un plenipotenziario militare a cavallo tra politica e militari (senatore americano, ndr), poche settimane fa. Ovvero per preparare la transizione, a cui Haftar darà seguito visto che: 1. e’ cittadino USA 2. ha vissuto per circa 20 anni in Virginia.
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Il realtà i problemi per la Penisola e per la pacificazione della Libya arriveranno dalla Francia, il grande perdente, che se salta l’euro e perde la Libya è letteralmente fregata: Parigi ne farà di ogni contro l’Italia.
Ad esempio attivando le sue cellule soprattutto a cavallo tra politica ed economia e media nella Penisola.
Ossia facendo danni in Italia, apposta, sperando di destabilizzare il governo Meloni filo USA (a latere ed avulso dal discorso: la gestione dell’alluvione in Emilia Romagna da parte degli apparati renziani di Bonaccini andrà vagliata con attenzione).
In tale contesto il BTP che paga addirittura quasi mezzo punto in più degli omologhi greci e’ semplicemente la chiusura del cerchio.
Insomma, si inizia a ballare, come da attese, che poi è la conclusione tratta nella ns. intervista di 10 giorni fa con l’amico Joe Hoft.
MD