Prima di tutto, lo vedete nella foto: è Castelrock, live. Ovvero, nulla è come sembra al comando degli USA. L’errore più grande fatto dai Franco-tedeschi e’ stato di pensare di aver vinto, con Biden. Infatti chi comanda – in presenza di presidente debole – è l’apparato militare americano, di fatto.
Che, per consolidarsi, aveva bisogno della Camera USA, troppi i seggi da manipolare (per i Dem). Ma tenendo lo status quo, in Senato. Facile così. Mission accomplished.
Ora, pochi hanno notato che Elly Schlein non è contro Giorgia Meloni, anzi!
Ieri a Cartabianca è emerso benissimo, quando la Bianca Berlinguer provocava Elly Schlein contro Giorgia Meloni. Parlo di un soggetto, la Berlinguer, che di fatto tifa il PD filo- Francia che affonda le sue radici ai tempi di Giustizia e Liberta’; lei, principessa più che mera notabile del PD, imparentata con Luca Telese, quello che ha fatto la prefazione del libro di Antonio Maria Rinaldi, poi eletto all’europarlamento della Lega e che, una volta ottenuto il sacro scranno, ha impiegato pochissimo a rinnegare il suo piano B per l’uscita dall’Euro (”Mai detto che volevamo uscire dall’euro”, titolava Il Foglio qualche tempo fa, su di lui, virgolettato, articolo di A. Chirico). Tanto per farvi capire quanto è trasversale e grande la famiglia politica cd. romana.
Come dicono amici USA, Davos infatti ha perso.
In USA Davos è morta, sconfitta. Ma in Italia è ancora viva e spinge per la sua sopravvivenza. Infatti i paladini italici di Davos sono certamente gli affaristi del PD, ieri infilzati a morte dal rinvio a giudizio di D’Alema. E poi il renzusconi: parlo dell’asse trasversale cd. “affarista” di destra, Lega, Forza Italia e Renzi, visto che Berlusconi, il capostipite, nasce come imprenditore.
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Oggi Berlusconi è già di fatto morto quanto meno politicamente, gli altri no. La Lega, ad esempio: è filo Germania da sempre, avatar del cavaliere che evidentemente ha molto più caro il gas russo delle TV, da almeno 15 anni. E poi Renzi, il clintoniano, ho detto tutto…
Infatti il trumpismo di Salvini, lo ripeteremo fino alla noia, era solo di facciata, recuperato in extremis grazie ad una foto con Trump pagata 50 dollari durante una presentazione del tycoon prima di essere eletto (secondo Wikileaks Italia, LINK, ndr).
Stiamo calmi, dunque: gli USA sanno tutto sull’Italia, ne siamo certi al 100%.
Chiaramente oggi la posta in gioco è enorme. E l’idra va schiacciata. Non da noi, chiaramente, noi serviamo solo di supporto, per far capire, per interpretare. Sarà qualcun altro a farlo (…).
La cosa più interessante è invece che Elly Schlein sta dimostrando in modo cristallino di non voler assolutamente attaccare Giorgia Meloni. Chiaro, difende le linee ideologiche del suo partito, ci mancherebbe, che però non sono in contrasto con la salvezza italiana. Ricordate infatti che l’Italia emerse dall’ultimo attacco tedesco, quello post Nixon, proprio grazie alla sinistra: l’ala sinistra della DC, con Moro, poi assassinato. Ed il marchese Berlinguer, poi morto improvvisamente sul palco.
Ieri Elly Schlein ha chiarito, senza mezze misure, di avere a cuore il paese, parlando trumpianamente di difesa della industrializzazione del Paese, di difesa della sua manifattura. E senza alcun attacco a Giorgia Meloni, anzi rintuzzando le provocazioni della di fatto davosiana Bianca Berlinguer: in breve Elly non ha detto una singola parola contro la Prèmier.
La sostanza è stata confermata dal trittico comparso dopo la Schlein, Cacciari-Severgnini-Monti. Anti americani in ordine decrescente, in realtà Monti non può dirsi anti americano (farebbe nel caso la fine di Oscar Giannino e lui lo sa). Severgnini invece è filo perfida Albione, dunque non è necessariamente amico degli USA, ma parla inglese. Cacciari invece no, è la parte spendibile, filosofica, di chi tira le fila, da sinistra, dell’essere pro Davos, ossia anti USA.
Bene, questi tre hanno invece attaccato proprio Giorgia Meloni, personalmente, sebbene con Monti in modo sfumato (gli altri due sono stati invece plateali).
Riduciamo il tutto, concludendo. Ossia ponendo la vostra attenzione sul fatto che, oggi, in Italia, i capi di ben tre partiti sono espressione di interessi atlantici.
Meglio detta, interessi NON pro Davos. Due avete capito chi sono. Il terzo è Giuseppe Conte, M5S fu britannico, lo stesso che ha disinnescato il piano dell’EU Franco-tedesca di secessione del nord Italia, di fatto, la zona rossa economica, in terra leghista durante il Covid attorno a Pontida. Passando appunto per una emergenza sanitaria lombarda mal gestita ad arte direi (…).
Conte, lo ricordo, ha aperto porte mai schiuse dell’intelligence USA in Italia.
C’è infatti un detto, di potere: se vuoi ottenere vantaggi per te, sei tu che devi pagare.
La Lega ha pensato che i propri concittadini volessero la secessione, si dice. Vedremo se il popolo padano – nel caso per ora solo cd. ipotetico – era davvero d’accordo a morire, come purtroppo è successo, per tale fine, durante il COVID. Le indagini sono in corso.
MD