La conclusione da trarre, fattuale, è sostanzialmente una: la firma della Via della Seta è stata disastrosa per l’Italia!
Chi dice il contrario, dati alla mano, dice bugie!
Possiamo infatti affermare che la Cina – ossia l’accordo fortemente voluto proprio dalla Lega, memento “abbracciate un cinese” del governatore leghista durante il COVID ed il trasferimento della sede Huawei a Milano – sia probabilmente il principale responsabile della deindustrializzazione italiana degli ultimi anni.
Lasciando perdere le ragioni occulte all’origine di tale driver (…), inevitabilmente legate ad una sorta di triangolazione italicamente suicida con la Germania (già prima della WWII, era primo partner commerciale di Pechino, ndr)(inoltre le manifatture cinesi – non quelle tedesche – per loro natura, tendono a spiazzare/sostituire proprio quelle italiane, ndr), resta che la firma della seta è stato un danno netto per l’Italia!
Da tale considerazione fattuale deriva la nostra convinzione che la Via della Seta sia da cancellare lato Italia quanto prima, per limitare i danni. Inutile girarci attorno, la verità è facile, così…
Guardate i dati, sotto, parlano da soli! Si è passati da circa 20 miliardi USD di deficit commerciale nel 2018, prima della firma della via della Seta, a circa 45 nel 2022, con un trend IN SALITA del deficit commerciale spaventoso!
Non cancellare tale accordo e’ suicida per l’Italia, perché avvantaggia in modo devastante proprio la Cina. È’ fattuale!
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Progressione incontrollata di deficit commerciale con la Cina, ovvero deindustrializzazione italiana (la Cina non è un paese democraticamente libero, non ci sono elezioni libere, c’è un solo partito ed adotta tecniche di dumping commerciale, salariale ecc., ndr)
Resta la strana contingenza di troppi soggetti, politicamente esposti, soprattutto in Lombardia, cfr. “Abbracciamo un cinese”, apparentemente assai interessati a mantenere vivo detto accordo che tanto deficit commerciale – leggasi, miseria – sta accumulando per l’Italia.
Ricordiamo ad esempio un recente intervento del prof. Francesco Geraci, dalla Cina, assieme al buon Musso che rintuzzava stizzito, a perorare la causa della via della seta, in italiano. Ed in Italia.
Vi basti pensare che il commercio ed il trattamento dei pomodori, ad esempio (tipica produzione italica voi direte), vede oggi come principale attore mondiale proprio la Cina; costringendo per assurdo gli italiani a comprare prodotti a base di pomodoro scadenti cinesi piuttosto che produrli con la solita alta qualità in loco, tempo fa ci fu un’ottima puntata di Report sull’argomento, andate a cercarla…
Vedasi maggiori dettagli di seguito. Segreto di Pulcinella per altro, il disastro della Via della Seta… (solo che i giornali italiani non ne parlano, se no si fermano gli introiti pubblicitari anche degli alleati franco-tedeschi? Chissà…)
Dunque, invece di essere stati cd. “i più furbi” a firmare la Via della Seta (unico paese occidentale a fare questo, ndr), l’Italia direi che finisce per essere stata la più stupida. O, encore, la più corrotta, ri-chissà…
Check the dates…
Sinceramente non riusciamo a capacitarci, oggi, di cotanto supporto lato italico per un accordo che favorisce l’esplosione in modo così plateale di detto deficit commerciale italiano, oltre a contribuire alla deindustrializzazione italica. Soprattutto in Lombardia…
A meno che ci sia stato taciuto qualcosa, su detto accordo, drivers occulti…
Chiaramente la Germania deve essere d’accordo con cotanto scempio a danno italico, in quanto ormai la produzione tedesca industriale vive ormai in simbiosi con la Cina; l’utile finanziario ad esempio di Volkswagen dipende, per la sua sopravvivenza, dalla produzione e vendita di auto Cina! Storia antica per altro: i primi nazisti erano già il partner commerciale d’elezione cinese fino all’asse tedesco coi giapponesi…
Ben ricordando che, a livello di vincoli commerciale per le aziende non strategiche, ad esempio m die aziende italiane, l’offshoring in Cina può avvenire, per una impresa manifatturiera straniera, solo in presenza di un socio locale cinese al 51%.!
Avete capito bene, non è possibile avere la maggioranza della propria azienda manifatturiera trasferita in Cina…
Da qui la nostra preghiera, al presente governo: si cancelli la Via della Seta quanto prima.
Nel va della sopravvivenza italiana.
MD