Si, il generale George S. Patton jr., il più grande generale di guerra americano dopo Lee, fu ucciso. Recenti pubblicazioni, dopo secretazione durata decenni, lo hanno dimostrato, dal 2008 circa: Patton fu oggetto di pianificato assassinio (LINK).
L’interesse alla sua morte era infatti bipartisan, sia americana che russa, ai tempi.
Con i nascenti servizi americani a letto con quelli russi, per annientare il il comune nemico nazista: Patton con la sua potente e proverbiale irriverenza, adorata dalla più grande armata comandata direttamente da un militare USA in tempi moderni, puntava a destabilizzare la linea di potere interna tanto simile a quella russa e dunque di quest’ultima alleata (entrambi i paesi sono ricchissimi di materie prime; la Germania, la Cina e la Francia – invece – no, ndr).
Per tale fine William “Wild Bill” Donovan volò a Mosca per cementare un accordo con l’NKVD, al fine di spiare i tedeschi.
Sebbene tale incontro sia poco documentato, 17 Dicembre 1943, è reperibile su fonti specializzate. Lo scopo era abbattere i nazisti, il tradimento tedesco del Ribbentrop-Molotov era infatti già avvenuto, dunque la strada era percorribile.
La posta era l’Europa e l’impero anglo, che nei piani di Roosevelt sarebbe passato da Londra a a Washington, come poi avvenne. Da qui l’enigmaticamente perfida Albione sullo sfondo delle grandi disgrazie americane durante decenni (Nixon e Trump su tutte).
In tale contesto i britannici agirono appunto come disturbo, come oggi, avvelenando i pozzi americani; vi basti sapere che Klaus Barbie lavorava per loro, in veste anticomunista post fine della WWII. Ovvero manipolato alla bisogna, sperando di salvare l’Impero britannico, cosa che chiaramente non avvenne (cfr. John Loftus, LINK)(vedasi oltre)
Oggi, per inciso, Londra è messa davvero male, visto che di residuo di impero non c’è più quasi nulla, direi, anzi il contrario guardando al Premier indiano a Westminster.
Pensate, per farvi capire il livello delle ingerenze, che il tedesco Walter Ulbricht, colui che poi costruì nella DDR il muro di Berlino, era un agente di “Wild” Bill Donovan durante la WWII (il successore di Ulbricht nella DDR fu Eric Honecker, ndr)(fonti citate).
Ovvero NKVD e OSS lavoravano assieme su molti fronti, sebbene spiandosi a vicenda.
Ad esempio per uccidere Patton, che era un ostacolo in quanto si opponeva a qualsiasi collaborazione coi sovietici oltre a poterli ricacciare a breve giro in Russia, fu la lunga manus fu sovietica, ma con avallo dei servizi USA, alla solita maniera “segreta” per 50 anni; fu infatti incaricato il network russo infiltrato in Germania e nei gangli USA di compiere l’atto fatale contro Patton, secondo la fonte citata sopra (scampo’ a due tentativi di omicidio, non al terzo, non morto dopo l’incidente venne – secondo il documentatissimo autore- ucciso in ospedale, ndr).
Servizi occidentali che poi riscrissero la storia cancellando i fatti imbarazzanti, su Patton ad esempio, con un agiografia adattata e pre-scritta ad uso della massa, una bugia durata per molto molto tempo…
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Quanto da ricavare di tutto quanto sopra per il lettore, rileggendo i fatti oggi, è duplice:
da una parte, come imperi ricchi di risorse, USA e Russia erano e sono molto simili, anche negli interessi, dunque trovano di norma dei punti di contatto.
Dall’altra, esistono di tanto in tanto indicibili collaborazioni segrete tra tali Imperi naturali, per un fine comune. La differenza, oggi, in Russia, è che non esiste un solo centro di potere come fu con Stalin.
Dunque, se è chiarissimo che in USA ci sono almeno tre Americhe, parimenti vero che oggi ci sono diverse Russie (le cd. tre Americhe sono: quella Democratica e filo socialista [che per salvare le proprie elites fa l’occhiolino alla DDR/globalisti]; quella patriottica, soprattutto repubblicana, l’America profonda per capirci; ed i militari, che uniscono i puntini decidendo, dal 2016 in avanti, vedasi NSA dell’adm. Rogers, chi vince in politica, pur insegnando nel viatico come ci si comporta con chi sfida l’America, dall’esterno, agendo senza distinzione di partito]).
Ovvero oggi, in Russia, esistono quanto meno due Russie: quella di Putin, filo tedesca, filo EU, che fa affari col gas, il clan di San Pietroburgo insomma, pure con Medvedev.
La seconda, quella moscovita, meno incline ad una guerra con gli USA.
Sopra tutto e tutti, il cd. collante, che non si vede, ciò che ha permesso la sfida di Prigozhin al potere senza essere cd. liquidato, un coacervo di servizi, militari, apparati, di norma patriottici ex sovietici.
Questo per dire che la storia si ripete quasi sempre. E se non lo fa, c’è comunque la rima.
Ad esempio, il North Stream bang è una conseguenza, appunto militare, al tradimento tedesco nei confronti degli USA. Idem il Niger, il tradimento francese.
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Dunque, riprendendo le trame del passato, come con l’omicidio di Patton scomodo per i contropoteri dei due contendenti durante la WWII, due entità che nei fatti erano già d’accordo per una spartizione Europea poi avallata dalla politica, intendo Russia e USA, anche oggi prima di tutto bisogna capire chi sono i contendenti e chi i nemici
Da una parte certamente, a livello mediatico, ci sono gli USA, come sempre divisi, non in modo dissimile da allora. Dall’altra c’è invece la Russia, anch’essa divisa, ma tutto sommato non nemica di Washington.
In mezzo, da collante, le due anime patriottiche che si parlano, militari in primis. Ma anche i servizi, soprattutto USA; volati due volte a Mosca negli scorsi mesi, un po’ come fece Donovan ai tempi (unendo finalmente – lato Occidentale – gli intenti del trumpiano gen. M. Flynn, ex capo dei servizi segreti militari USA, con quelli della CIA, ndr).
Il vero nemico degli USA, oggi, non è però la Russia.
La Russia infatti viene usata oggi come venne usata allora dai nazisti, per poi mollarla. Ovvero per sopraffare un nemico troppo più grande per il dominio dell’Occidente, gli americani. Da tale convergenza di interessi USA-Russia, due alleati naturali, nacque poi Yalta, per inciso, a difesa degli interessi di entrambi.
Il nemico infatti degli USA oggi resta certamente la Germania, ma non da sola.
Infatti, via Stasi, se è vero che via infiltrati nazisti in USA [vedasi la connection Bielorussa, sopra citata come fonte, sapientemente descritta dall’ex investigatore della DoJ J. Loftus, ndr], la Germania continua ad attentare alla preminenza naturale USA come fece con lo Zimmermann Telegram, oggi direi con la veste di attentati interni (soprattutto in stati a preminenza di ceppo tedesco, ndr), ciò non è abbastanza.
Come allora, nella WWII, serve un alleato di peso: dunque, a parte vestirsi alla bisogna di EU, tradendo il mandato ricevuto dagli altri paesi EUropei, questa volta l’alleato tedesco è la Cina, ma con una non sottile differenza.
Oggi infatti la Germania non può esporsi militarmente, come membro NATO. Dunque la sua intelligenzia, germanica, oggi nella veste di think tanks, tipo Davos, gruppo comandato non a caso da un tedesco di attinenze filo naziste (K. Schwab), di fatto fa da stratega al vero nemico USA del prossimo secolo: la Cina.
Ovvero, se da un parte ci sono gli USA, dall’altra c’è l’asse EU-franco-tedesco, in rappresentanza del fu nazismo di Vichy fuso con gli interessi di Pechino, che vorrebbe la preminenza asiatica. Come l’EU vorrebbe la preminenza non solo EUropea ma anche Mediterranea e Medio orientale.
Tutto torna
Se la nostra analisi è corretta riteniamo che è solo questione di tempo prima che sia proprio Pechino a fare scoppiare la guerra da qualche parte, anti USA, magari perchè strangolata con la leva dell’economia (o a supporto di una strangolata Germania/EU franco-tedesca, suo alleato), visto che se il mondo smette di consumare i prodotti cinesi, l’ex Impero Celeste (e la Germania al seguito, ossia l’EU) muore, con conseguenze interne inenarrabili per il partito comunista cinese. A maggior ragione se l’Africa diventa non contendibile, work in progress.
Il Partito Comunista Cinese dunque preferirà buttarla sulla guerra piuttosto che prendersi la colpa di 1.4 miliardi di persone affamate per colpa, in fondo, dei soliti macro-errori tedeschi accecati dal potere…
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Resta giusto da capire chi sarà oggi il moderno Patton, da sacrificare, il nemico interno sia all’America che agli avversari.Ben sottolineando che anche nella morte del grande generale la componente Ucraina fu cruciale, per uno strano scherzo della storia (…).
Tutto depone che sia/sia stato Trump, che infatti hanno cercato di uccidere da presidente, si sa ormai che i target dei killings avvengono con malattie spesso virali preparate apposta per la base genetica dell’obiettivo (…). Come sembrerebbe essere accaduto coi politici africani anti COVID vax negli ultimi 2 anni per intenderci.
Non è parimenti escluso che possa pure essere Putin, anche nemico di entrambi, di una delle due anime comuni intendo, che si parlano, visto che ormai il presidente russo tifa EU-franco-tedesca a danno degli interessi dello stesso popolo russo (popolo che, si noti, non ha interessi a morire per l’Ucraina ossia per preservare l’EU ex Vichy, ndr). La tresca è di lunga data, dai tempi della sfida al Patto di Camp David nel 2011, ossia agli USA in Europa e Medio Oriente, ovvero alla Pax Americana, Putin a letto con la sua sodale ex DDR Angela Merkel (…).
(…)
Spero solo capiate che solo studiando la storia ci si può fare un’idea di cosa può succedere.
Qui ci fermiamo. Il resto lo lasciamo ai nostri lettori, sarà la loro intelligenza a derivarlo…
MD