Il momento è cruciale: dopo la visita al ministro G. Crosetto a marzo scorso, ovvero a seguito della visita lampo del ministro italiano in USA una settimana prima, ecco Mark Milley a Roma per la seconda volta in meno di 6 mesi.
Dal Papa.
Nel mezzo l’incontro, anch’esso taciuto dai media nazionali, tra il gen. Haftar (cittadino americano), sempre a Roma, con il plenipotenziario politico militare del Senato USA.
Chiaramente il motivo dell’incontro tra il gen. Milley ed il Papa sarebbe secondo gli scarni rumors radiofonici da ridurre ad un aspetto privato, Cristiano; in realtà sembrerebbe essere stato organizzato coi crismi dell’ufficialità, (…).
Possiamo immaginare gli argomenti trattati nell’incontro, tra il Pontefice ed il massimo rappresentante militare USA: direi, prima di tutto, il caos in Africa del Nord ed i migranti annessi.
Chiaramente il Niger, con i problemi che ingenererebbe un intervento francese in loco, migranti inclusi, a breve.
E altrettanto chiaramente la Libya, cruciale non solo per la sopravvivenza italica, ma soprattutto per il consolidamento del Patto di Camp David, rinato, oggi esteso nel Mediterraneo dall’Egitto all’Algeria, anzi da Israele al Marocco, col supporto esterno arabo. Che poi è la pietra angolare della politica estera USA, a cui Roma partecipa.
Il tutto senza dimenticare l’estensione al Pacifico del Patto di Camp David, con Corea e Giappone, notizia anch’essa tutto sommato taciuta dai media italici, stranamente.
A dover azzardare la visita romana sembrerebbe anticipare i grandi eventi autunnali, inevitabili.
Sullo sfondo, una guerra in Ucraina da mettere nel congelatore (argomento certamente discusso, ndr), anche nell’interesse russo. Ed il rischio di catastrofe economica cinese, con un crollo – recente – dei consumi interni cinesi. Fatto successivo al crollo dell’export di Pechino comunicato alcune settimane or sono.
Nel contesto la svalutazione dello Yuan sarebbe oltremodo un “accelerante” per la crisi in fieri.
Nel senso, in presenza di inflazione difficile da contenere, magari con una fiammata inflattiva causa petrolio, Pechino rischia il caos interno in assenza di crescita economica. Vedremo gli sviluppi.
Soprattutto alla luce di una inflazione persistente.
Tien-an-men 2.1 in vista?
Vedremo.
In tale difficilissimo contesto, una visita al pastore di 2 miliardi circa di fedeli sembra di prammatica.
MD
*****
Image: 21.06.2023 – Presidente da República, Luiz Inácio Lula da Silva, senhora Janja, durante encontro com Sua Santidade, Papa Francisco. Roma – Itália. Foto: Ricardo Stuckert/PR
CC BY 2.0 (https://en.wikipedia.org/wiki/Pope_Francis#/media/File:Franciscus,_2023.jpg)