Napolitano fu soggetto molto chiacchierato: di famiglia nobile, vedasi la madre dama di Corte dei Savoia. Carolina Bobbio, nobile napoletana, figlia di piemontesi, una delle tante dame di compagnia – di cui il “focoso” Re non disdegnava circondarsi – della regina Maria Josè, cioè la moglie Umberto II. Quindi Napolitano nasce “conte” titolo che non appena diventato comunista, ha ben nascosto.
Già l’incipit vi fa intendere che il “comunista” era in realtà “comunista sui generis”. Certamente ebbe entrature altolocate, grazie ai Savoia trasferitasi a sud di Roma, a Brindisi, post 8.9.1943. Chiaramente allora i Savoia avevano scelto la sponda anglo più che americana e ciò facilitò di molto le cose anche per il giovane nobile cresciuto all’ombra della Corte sovrana (bisognerebbe poter chiedere lumi a Ciro Soglia, uno dei comunisti più informati, il grande giornalista e partigiano Ciro Soglia, ndr)(come riporta Il Tempo, 18.1.2015, “durante l’università, [Giorgio Napolitano] fu iscritto anche ai gruppi universitari fascisti”, “All’interno del Guf, prese parte alle attività teatrali (Teatroguf) e cinematografiche (Cineguf) e recitò anche in alcuni spettacoli in scena a Palazzo Nobili, a Napoli, in una compagnia che si chiamava Teatro degli Illusi” al LINK)”
Tutte da esplorare furono le sue relazioni con Edgardo Sogno, alias comandante Franchi, capo partigiano monarchico dove nacque, ossia dove anche il Battaglione M dovette andarsene con la coda fra le gambe, tanto erano supportati (dagli inglesi) i combattenti monarchici in loco, con lanci di lire e sterline dal cielo. E armi come se piovesse…
Parimenti dopo la guerra venne considerato un figliol prodigo anche prediletto, in quanto da conte era riuscito ad infilarsi nel PCI, chissà, forse grazie ali buoni uffici piemontesi.
Encore, sarebbe secondo noi forse da ben interpretare la figura del Moranino, partigiano comunista, non monarchico, diventato direttore di Radio Praga durante la guerra fredda, sui cui protettori in patria calò il più totale silenzio nonostante le efferatezze di guerra.
Ci dissociamo per altro da chi lo considerava un infiltrato dell’OSS, o meglio del futuro MI6, nel partito comunista italiano, rifiuto categorico il nostro in assenza di prove documentali; sebbene resti tutta da decifrare la sua autorizzazione, da membro del PCI, una primizia ai tempi, a visitare gli USA da politico italiano del più grande partito comunista fuori dall’URSS.
Parimenti non vogliamo prendere in considerazione le chiacchiere sul web relative ad una sua supposta paternità savoiarda, che anzi non vogliamo assolutamente considerare come veritiera vista l’assenza di test sul DNA (…).
A noi bastano i fatti, ossia quelli sopra indicati. Anche al titolo.
Ovvero, quello che è chiaro, è che da nobile ed aristocratico, Napolitano Presidente non ebbe nessun dubbio nel 2011 a schierarsi con l’EU, ossia contro il governo italiano democraticamente eletto, che alla fine cadde. Infatti alla fine arrivò Monti e fu “the end” per il benessere italico, per come lo avevamo conosciuto nei 50 anni precedenti.
Ma – va detto – così l’EU venne salvata, EU che ai tempi stava testando quanto accade di nuovo oggi ma con pervasività terminale: ossia prima di Monti Premier il trade balance EU era diventato trade deficit, con minacce tedesche annesse di tornare al marco se questo fosse successo, causa paura mefistofelica per l’inflazione (…).
Si, Napolitano nel 2011 salvò l’EU, questo possiamo dirlo.
Dunque Egli resta molto caro alla casta di Bruxelles, sempre più prossima – oggi – a quella dei Don Rodrigo (per il popolo EU , auto elettrica; per le elites EU, auto, barche, aerei a combustibile fossile, il futuro?)
L’apparente sfregio di Napolitano agli interessi italiani, messi in subordine a quelli EU, in realtà fu salvezza per l’EU, considerata bene “superiore”, primario anche allora, Sappiate solo che, lo scoprirete a breve, tali sacrifici sono serviti a un bel nulla, visto che l’euro morirà della stessa malattia, solo in ritardo, circa 13 anni dopo.
Nel mentre, dal 2011 in avanti, è cronaca, la Germania salvò la Krupp dal fallimento grazie al sacrificio di Riva Acciai. E parimenti permise, post 2011, un accumulo smisurato di attivi da parte tedesca, permettendo a Berlino di arrivare a fine 2019 ad un rapporto deficit/PIL sotto il 60%, elemento decisivo che aiuterà la Germania a stare in piedi ancora per qualche lustro (l’Italia invece dura ancora qualche mese, nell’euro, a meno di schiavizzare gli italiani mettendoli alla fame: sappiate solo che non basterà nemmeno tale extrema ratio, la fame, per salvare la moneta unica…).
Andrebbe quindi compreso cosa di materiale gli italiani ottennero in cambio di cotanto accumulo di potere e ricchezza lato tedesco, durante l’apogeo di Napolitano. Peccato non aver potuto fare tale domanda all’ex Presidente. Visto che, certamente, Napolitano verrà ricordato come il Presidente durante l’Attacco all’Italia, nel 2011…
Ma, ammettiamolo, procedere con l’analisi in tal guisa sarebbe comunque ingiusto. Infatti quello che dobbiamo riconoscere a Napolitano è di aver sapientemente anticipato i tempi, in EU. Ovvero la casta nobiliare o ex nobiliare di cui faceva parte, i potenti insomma, in antitesi (forse) con gli interessi del popolo, scontro di interessi oggi in scena giornalmente in EU, vedasi le varie transizioni Green e l’ Agenda 2030: già allora forse era un trend presentissimo, ma non a tutti, dove il tutto sommato plebeo Berlusconi fu ostracizzato per la sua bassa attinenza dai poteri tradizionali e famigliari (…).
Oggi vediamo forse non a caso un’altra nobile, Ursula von der Leyen, con attinenze Albrecht, famiglia di fu schiavisti americani (il partito Democratico americano era il partito schiavista, ndr); ovvero con attinenze famigliari naziste proprio nella zona dell’Ucraina (come riportato da Foreign Policy, al LINK), anche lei a fare danni in EU, a favore della cd. casta. In forza non necessariamente di una competenza ma certamente di tanto prezioso sangue a supporto.
Ecco, dunque, apparire un Napolitano diverso, certamente visionario, grande anticipatore dei tempi, gli va concesso.
E anche nella finanza, se ci pensate bene, anticipò i tempi: vi ricordate quando l’Italia ricevette la lettera minatoria delle BCE, impropria sia nella forma che nella sostanza oltre che nei contenuti, missiva che anticipò di poche settimane lo spread dei BTP in decollo? E che di fatto portò appunto il tragico Monti al governo? Vi ricordate che ai tempi Mario Draghi era in prova, ossia in condominio con Trichet, alla BCE, perchè non erano sicuri che avrebbe tradito gli interessi del proprio paese?
Bene, Napolitano non ebbe nulla da dire contro tale scempio degli interessi italiani, ricevendo detta lettera… Ovvero, anche lì anticipò la Troika in Grecia, a pensarci bene, sebbene solo con anticipo di pochi mesi…
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Dunque, oggi noi siamo qui a compiangere un Presidente, anzi una Istituzione, in realtà senza sapere veramente per quale ragione dovremmo compiangere la persona.
Anzi, forse, vedendo gli stipendi e le relative pensioni che l’ex Presidente aveva accumulato, forse ci verrebbe di pensare altrimenti: infatti gli emolumenti pensionistici di Napolitano ammontano a quelli di decine, forse 100 o addirittura forse più pensioni minime, vuoto per pieno, come consistenza, unendoci ad esempio i privilegi di ruolo, la scorta ecc. legati alla sua passata carica istituzionale. Ovvero, in un periodo in cui le casse dell’INPS languono, la morte di Napolitano porterà sollievo a dette casse, certamente.
Anzi, considerando la mole di boiardi ex di sistema ottuagenari+, a Roma, pensionati d’oro, forse – e lo dico senza considerare i danni fatti dalle gestioni politiche passate , visto il disastro dove si è arrivati oggi – ci sarebbe forse da sperare, per salvare le casse dell’INPS, che le dipartite terrene di soggetti omologhi si moltiplichino nei giorni a venire.
Cinismo per cinismo, come durante il COVID.
Nulla contro Napolitano, ben s’intende, che rispettiamo come Istituzione. Come persona invece non lo consideriamo affatto (visto che non era tecnicamente cristiano, in quanto comunista, sareste pure dispensati – se lo ritenete – da ogni preghiera).
MD