In pochi hanno notato che i mercati hanno già vaticinato le alleanze in campo: sul decennali ad esempio, bonds a 10 anni, parlo dei principali paesi occidentali aderenti a tale Patto, pur con valute differenti: tutti mostrano tassi davvero similissimi, vedasi oltre.
Prima di tutto, il rinnovato patto di camp David è l’alleanza, sancita nel 1978, che include l’Italia con annessa gestione della Libya, non solo per pacificare l’area del vicino Oriente ma per escludere permanentemente le potenze vetero-coloniali europee dal petrolio e da Suez, incluse le aree nord africane ed africane interessate (con la parziale eccezione delle majors oil britanniche, ndr)
Ciò perché la decolonizzazione rooseveltiana decisa a Yalta impose agli States di liquidare i punti cardine anche e soprattutto del fu impero britannico. Dunque, in primis il canale di Suez, a gestione anglo-francese, doveva andare “ad altri”, o meglio non restare “a loro”.
Chiaramente Parigi e Londra mai furono d’accordo, tanto che Nasser morì come sappiamo, in modo strano. E Sadat, beh, anche lì sappiamo come andò a finire….
Ma il dado era tratto: l’Egitto, instabile, venne stabilizzato e nell’area vige oggi una lex condivisa tra Il Cairo e Tel Aviv, con supervisione USA e non belligeranza araba, da allora.
Tutto andò bene fino al 2011 quando UK e Francia, in veste ancora EU, dandosi forza a vicenda avendo cooptato il basista russo (reso interessato, Putin) ci provarono per l’ultima e speriamo definitiva volta, attaccando Roma ed Il Cairo, oltre a destabilizzare la Libya. Ossia per rompere Camp David.
Oggi, per preminenti interessi (militari e strategici) americani, oltre che Israeliani, il patto di Camp David invece si rinsalda. E si espande: fino al Marocco ed all’Algeria (per intercessione italiana, Piano Mattei). Fino ai soliti Israele ed Egitto, prossimamente anche con la Libya. Con l’Italia come perno (l’Arabia, ormai coi servizi segreti integrati col Mossad rispetta la solita non belligeranza).
Si noti oggi l’aggiunta geostrategica al piano originario: l’esclusione della Francia dal Sahel.
Poi i soliti USA e – sorpresa – anche Londra questa volta è della partita: c’è voluto un premier indiano per far accettare la ragion di stato post coloniale alla perfida Albione, strani scherzi della storia…
*****
Dunque, in tale contesto, se oggi mettete in fila i tassi decennali di USA, Israele, UK, Australia (FivevEyes+) e Marocco (potete metterci anche il Canada se volete, sebbene molto e forse troppo filo EUropa ) restereste stupiti. Ben notando che potremmo a breve dover aggiungere al pack pure la Grecia (presto coinvolta nella caduta turca, inevitabile, vedasi oltre).
In breve, facendo una rapida verifica scoprireste che i tassi decennali di tali paesi (Camp David/5Eyes+) sono assolutamente simili. Ossia restano compresi tra il 4.1% ed il 4.7%, con uno spread massimo di 60 bps l’uno dall’altro.
Altro che euro, verrebbe da dire, con l’Italia a spread 200+ bps nella moneta unica!
In pratica i mercati hanno già vaticinato che esiste un collegamento strategico-economico tra tali monete e tali tassi, oltre che come paesi, tutti uniti da un costo del debito di fatto sovrapponibile: si chiama rinnovato Patto di Camp David!
Resta solo di togliere i limiti alla crescita, presente per alcuni di loro, in specie Italia e direi anche Grecia, in forza dell’EU. Due paesi che – interessati dai prossimi sviluppi di tale patto di Camp David – saranno presto costretti (rapidamente) a dover risolvere i problemi di limite superiore al loro sviluppo interno, in termini di crescita del PIL ed annessa tenuta sociale.
Il primo passo sarà per l’Italia la disponibilità di energia a basso cost, fondamentale. Scommettiamo che a breve la penisola terminerà essendo, alla fine della riorganizzazione mediterranea per mano USA, l’unico paese EU ad avere energia a prezzi competitivi (cfr. Libya)?
Poi, a ruota, uscendo anche dall’EUropa e dai suoi vincoli, ovvero anche dall’EU; dunque cancellando i limiti folli ed eterodiretti allo sviluppo interno naturale di economia e società imposti dal centro, vedasi transizione energetica di Bruxelles, folle ed insostenibile (in realtà un processo neocoloniale interno all’EU, ndr).
Attendiamo dunque, a breve, tre effetti, dettagliati di seguito.
- Il primo, la ripresa della Libya da parte di Camp David, con l’Italia a gestirla in condominio con Londra, vedasi l’asse ENI-BP, in cui il capo dell’MI6 inglese fa fin d’ora da garante, nel board del colosso britannico
- Il secondo, la rinascita del revanscismo francese e turco, per sopravvivere: tali paesi sono sull’orlo del collasso a causa della rinascita di detto patto di camp David (il primo farà guerra all’Italia, in qualche modo; il secondo incendierà invece il vicino oriente, soprattutto la Syria, scontrandosi con Mosca e riteniamo finalmente venendo liquidato come Stato)
- Il terzo effetto sarà invece la fine dell’euro, in qualche modo, portando all’enucleazione dell’Italia, anche a livello di EU, soprattutto su poste di mercato interno e di connessi limiti allo sviluppo.
Restiamo ad oggi in attesa delle mosse EU, ossia del patto militare di Aachen, Germania e Francia. Mosse che siamo certi punteranno all’attivazione del piano massonico post Kalergiano (che ci ricorda tanto Draghi) “del Quirinale”, con cui entrare in Italia se necessario, vedremo con quali conseguenze (…).
Ben inteso, patto del Quirinale (fallito) ormai da dissolvere, col prossimo presidente della Repubblica Italiana.
Chiaramente, in tale contesto la guerra ucraina ha finito la sua funzione; dunque verrà congelata, sperando di non doverla togliere dal congelatore causa WWIII.
MD