Qualcuno mi chiedeva se ci saranno attentati in Italia: a loro rispondo sempre nello stesso modo, “forse”, ma nel caso a Roma. E comunque per ultimi, come Paese EUropeo.
Resta che l’Italia, con il suo potenziale di distruggere l’euro, in forza del suo debito e della sua valenza geostrategica, è paese da trattare con cura oltre che fragile. Si perché chi prende l’Italia vince e tutti la vogliono: vedrete cosa combinerà la Francia, ai confini, date tempo….
La scelta in fondo, per gli italiani, è semplice: l’EU ha in serbo confische di case e soldi mascherate da transizione energetica e vaccini mRNA obbligatori di dubbia sicurezza, anzi suppostamente anche depopolanti (si sa, il detto oltregottardo è “l’Italia è bellissima, peccato gli italiani”: magari questa volta ce la fanno…).
L’alternativa italica comunque sia, sebbene complessa, resta sempre migliore di una morte certa e dolorosa stando nella barca assieme ai predatori coloniali franco-tedeschi di sempre , sia come paese che molto probabilmente anche come popolo (…).
Oggi la guerra è prossima e sarà anche economica, come J. Powell ha di fatto confermato, ieri. Infatti, finalmente, oggi in USA non esiste più un’opposizione di una fazione partitica a precludere la difesa del protettorato del dollaro, che non è coloniale ma basato sul mantenimento di una valuta globale di scambio, il fronte è finalmente unito.
Il fatto di spostare due portaerei nucleari, una mezza portaerei non nucleare, il gruppo della USS Bataan, ed una nave di incursori davanti ad Israele ed alla Libya, Tel Aviv alleato chiave contro Davos, nel Patto di Camp David, è messaggio chiarissimo.
Come deve essere chiaro che ne’ Israele ne’ in USA le fazioni sono granitiche, ma per fortuna si sono riaggregate, in emergenza: gli USA hanno subito due anni di attentati interni alle loro filiere, attentati che i media EU, ossia pro Davos, hanno etichettato come incidenti, bleah..! No, non erano e non sono incidenti ma attentati. Eterodiretti.
Qualcosa di simile vale per le fazioni direi quasi esoteriche dentro Israele, una super elite super-scaramantica, egoista e voluttuaria, che ha fatto qualcosa di simile. Ad esempio non vedendo ossia non parando il folle gesto di Hamas, per fortuna la IDF non ha reagito visto che era una trappola…
Spero non sia sfuggito che, per proteggersi, ossia parare la reazione al finanziamento quatarino ovvero di Davos dell’attacco di Hamas ad Israele (oltre che alla fratellanza musulmana Egitto e Libya, ndr), organizzazione terroristica finanziata da Doha ed ivi ospitata, il Qatar ha immediatamente fornito gas iraniano per ben 27 anni a Francia, Olanda ed Inghilterra.
Si perché il Qatar deve la sua ricchezza all’immenso giacimento gas che condivide con l’Iran. Tale Emirato, considerato la Svizzera del golfo persico, sta semplicemente facendo lo stesso che la Confederazione faceva nella WWII, riciclare i soldi nazisti, oggi via gas altrui, con garanzia di pace e prosperità per se stessa, il prezzo del riciclaggio; visto che Teheran, popolo ariano, da sempre legato alla Germania, resta l’unico paese al mondo che mai condannò le gesta di Hitler…
Insomma il virus mortale che si annida nel mondo occidentale da millenni (il nazismo è solo l’ultimo nome), è di nuovo tra noi: dalla Lotharingia dove si era stabilito a seguito della morte di Carlo Magno, hai infiltrato l’Occidente.
Anche pre- 1941 tale virus aveva ad esempio infiltrato gli USA, quella volta per non farli intervenire in Europa: accadde lo stesso di oggi, fallirono. E anche allora il fronte politico destra-sinistra in USA si compatto’, forgiando l’America virtuosa che conosciamo.
In fondo, lo vedrete, è sempre guerra tra Americani, sangue di reietti e plebei espulsi dall’Europa nobiliare ed elitaria, contro quel sangue blu europeo che è andato a formare le ciniche ed esoteriche monarchie europee, da Lothario in avanti. Le stesse che prolungarono ad libitum sia la guerra dei trent’anni che la WWI nelle trincee, facendo un massacro. Apposta (mai dimenticare ad esempio che Giorgio V, l’ultimo Zar ed il Kaiser erano tutti imparentati, discendenti della Regina Vittoria, ndr).
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In tale contesto, di grandi poteri e dunque smisurate ricchezze, J. Powell è una pedina cruciale. Per i soldi, ovvero per i tassi di interesse.
Al di fuori di quello che ieri ha detto, ossia che i tassi li alzerà ancora in caso di necessità anche geostrategiche, ovvero con inflazione anche solo potenziale (i tassi, un’arma, ndr), per assimilare il concetto bisogna capire le enormi mosse fatte da Powell negli ultimi anni.
Governatore nominato da Trump e confermato da Biden, già qui dovreste intravedere qualcosa (…), prima di tutto ha tolto dalle mani europee la possibilità di creare dollari. Ossia di influenzare il cambio della valuta USA.
In fondo è facile, un impero si regge sul ferreo controllo valutario e gli USA, infiltrati pesantemente nell’era Clinton e poi Obama (Follow the Money, …) incredibilmente lo avevano perso.
Infatti il famoso cd. eurodollaro, fino a prima di Trump, era una emissione di denaro americano fatta autonomamente, come tassi, dalle banche europee (!), in Europa. Che scritturalmente definivano un tasso di interesse, deciso da un pool di banche locali (LIBOR), anche assai diverso da quello dei repo della FED, con cui creavano valuta americana alla bisogna, autonomamente.
E creare valuta permette poi di usarla per influenzare i cambi.
I due paesi che, fatta semplice, hanno smontato tale meccanismo, sono stati gli USA e, udite udite, la Svizzera, con il famoso tasso SARON (…). La stessa Svizzera che anticipò Nixon di una settimana nell’abbandono della convertibilità della sua valuta in oro, seguita dal dollaro (…).
Come capite, ora, dopo tale enorme innovazione di Powell (risparmiandovi i dettagli tecnici) i tassi del dollaro ossia la disponibilità di dollari sul mercato è decisa solo ed esclusivamente dalla Fed, come è giusto che sia.
Tale autonomia sta strangolando l’Euro, che infatti si schianta. Rafforzando invece dollaro e franco Svizzero, oggi voluti forti.
Ma soprattutto lega indissolubilmente i tassi ai voleri politici americani, influenzando la valuta: poi, nel caso, basta controllare l’accesso delle merci in USA, grande importatore, e si decidono le sorti dei paesi grandi esportatori di Davos, l’EU, e dei suoi satelliti, il Qatar ad esempio, ossia l’Iran, ovvero anche la Turchia per molti versi, visto il legame secolare con Berlino.
Oggi in effetti Davos si sta schiantando.
La Cina funge giusto da serbatoio di liquidità nel progetto davosiano, per agire sui mercati (della serie, io sono amico del tuo nemico). Per nostra fortuna Pechino non sa competere nel mercato libero, visto che ancora oggi esiste un doppio o triplo cambio in Cina, considerando il dollaro di Hong Kong; ovvero Pechino non sa competere senza direzione statale, piani quinquennali ed altre amenità stile DDR da negazione della proprietà privata, privilegio di fatto riservato solo alle cd. elites (…)
L’ultimo addendo è il petrolio, necessario per l’industria anche di Davos: poterlo controllare è fattore chiave. Infatti limitandolo parte l’inflazione, sentita solo in EU ed in Cina, visto che gli USA restano il primo produttore mondiale di oil. Da qui l’attacco ad Israele, ossia da parte di Davos, giusto in tempo per evitare l’accordo definitivo (oggi solo delle rispettive intelligence, fuse assieme) tra Israele ed Arabia Saudita.
La fornitura di gas long term del Qatar immediatamente dopo gli attacchi con razzi e guerriglieri di Hamas, va precisamente in tale direzione, a compensare una enorme scarsità energetica futura che temo la famiglia Al-Thani non farà tempo a vedere…
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Powell ieri, dunque, ha semplicemente detto al New York Club, che i tassi USA saranno tarati sulla necessità dell’America. Ossia sulla base di una inflazione cd. potenziale, ossia discrezionale, politica insomma.
Ovvero che la politica monetaria americana sarà tarata sulle esigenze dell’America, anche di guerra nel caso, di fatto.
Quanto basta per disintegrare l’EU, che muore da eccesso di debito ed assenza di una valuta sovrana (così facendo le asimmetrie esplodono: la Germania in EU continua a fare attivi commerciali, la Francia enormi passivi commerciali; e l’Italia accumula debito via emissione di BTP – ormai tecnicamente impagabili in euro, ovvero in valuta straniera -, gettando le basi per la futura confisca generalizzata dei beni degli italiani in Italia, ndr).
Basta continuare con lo status quo per un annetto circa ed una guerra in medio oriente scatenata da Hamas/Davos/Hamas, senza che Israele cada nel tranello di reagire alla provocazione (frantumando l’alleanza di Camp David), farà il resto.
Ah, dimenticavo: sono pronto a scommettere che, a causa questioni di sicurezza internazionale (…), gli accessi dei beni stranieri nei porti USA, beni da vendere in America verranno fortemente limitati in futuro. Dunque fate scorte, consiglio…
E senza mai dimenticare – soprattutto ora – l’orologio della storia, che fa tic, tac, tic, tac…
MD