Nicolai Patrushev non solo è il capo dei servizi segreti di Mosca, ma addirittura il vero anello anello di congiunzione con il fu Impero sovietico: nominato in ruoli direttivi dei servizi segreti ancora in epoca diciamo comunista o di transizione, lui stesso generale di corpo d’armata, è colui che oggi presiede la sicurezza nazionale russa.
Costui, uomo di grande potere che definirlo fantasma e’ poco, rappresenta davvero il retaggio della vecchia forza sovietica migrata con vesti apparentemente mansuete a Mosca, diventata russa. Oggi costui è senza dubbio il personaggio più potente, la’, comandante di tutti gli apparati di sicurezza, in teoria escludendo quelli esterni.
Fa parte del consiglio di sicurezza russo, che presiede in assenza del Presidente.
L’impostazione di detto leader “celato” non riteniamo sia necessariamente nemica dell’Occidente, in senso ampio, visto che la Russia è Occidente, non Oriente. Ma resta certamente un soggetto molto geloso dei sempreverdi sogni di autonoma potenza russa. Un soggetto a cui è molto chiara per altro la funzione ex nazista dei gerarchi hitleriani salvati dall’America post WWII (…).
Ben sapendo che certamente gli è pure chiaro che la Russia le guerre le vince “di norma”, ma non sempre. E quando le vince deve però impiegare molto tempo e moltissime risorse (che ha), a pegno di minare la società e l’economia per molto tempo a venire, libro di storia in mano.
L’ultimo punto a cui Patrushev certamente tiene è la difesa della Russia, che in veste di paese RICCHISSIMO è da sempre ambita da paesi terzi poveri di risorse, da secoli.
Bene, costui, Patrushev, rischia di essere il leader russo con cui dovremo aver a che fare in caso di morte del leader Putin, le voci si rincorrono da tempo (e noi sappiamo benissimo che in molti vorrebbero sostituito detto leader con un soggetto meno legato “commercialmente” a Berlino e Parigi, vedasi North Stream).
In tale contesto va valutata la seconda risorsa politica del Paese, Sergey Lavrov, un moscovita e politico di lungo corso al contrario di Putin e Patrushev, molto più disposto ad un dialogo costruttivo e preferenziale con gli USA ma non con Londra (l’Europa per Mosca resta una appendice), l’ex impero inglese resta infatti il vero nemico della Russia, fin dal 1700. La teoria di MacKinder sul blocco anti russo è non a caso inglese.
Chi dovesse aver sognato la morte di Putin puntava proprio a rompere il legame con l’EU fu nazista ed ora revanscista, in contrapposizione con l’asse anglo, molto più pericoloso per gli assetti ex sovietici.
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Va però sottolineato tre volte che oggi il vero problema di convivenza tra superpotenze dipende solo dal fattore sovraffollamento: le grandi potenze si sommano una per volta, non tre alla volta.
Infatti l’EU, senza stivali sufficienti per il ruolo vorrebbe porsi al livello delle grandi potenze; dunque ha fatto asse con la Cina, l’unica nuova e vera superpotenza esistente. Per poi attuare, in un grand piano in cui l’EU avrebbe dovuto mettere il cervello, in realtà ha messo solo i litigi interni, relazioni strategiche ed energetiche con la Russia, in un agglomerato complesso e basato su interessi contrapposti. Ossia per accreditarsi tra i grandi senza averne titolo (anche in forza di leadership a dir poco impresentabili, vedasi ad es. Macron).
L’Occidente-superpotenza, che conta, il mondo anglo, ha dunque risposto elevando l’India allo stesso ruolo, creando tensioni trasversali poco controllabili.
Unite a quanto sopra il Patto di Camp David, rinato ed esteso, per indebolire le vene autonomiste EU rispetto ai vincitori della WWIII, ed arriviamo al caos attuale: ecco il mix che porterà ad una inevitabile guerra. Guerra che probabilmente sarà del tutti contro tutti, visto che nessuno vorrà dichiararla, almeno all’inizio.
In tale contesto Davos, che in fondo tira le fila, lascerà che il conseguente depopolamento selettivo si avveri, come fa da secoli (tra sieri con ben altri fini venduti al volgo come vaccini sebbene non testati e che non riducono il contagio, ed accaparramento di beni di pregio di proprietà della fu della classe media, da spolpare, da parte delle elites, ndr)
Un piccolo appunto sul Mediterraneo: visto che è ambito, sarà di nuovo il fulcro – anche di questa guerra per le risorse, la terza -. Diventando di nuovo campo di battaglia.
MD
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Image: MOSCOW. President Putin at an extended meeting of the board of the Federal Security Service. President Putin with Nikolai Patrushev, Director of the Federal Security Service., CC 3.0 –
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Vladimir_Putin_18_January_2002-2.jpg