Il virus SV40 è una cd. “brutta bestia”: esso induce di fatto (…) vari tipi di cancro bloccando l’antigene p53, presente nel DNA umano. Tale recettore proteico p53 regola l’apoptosi, ossia bloccando o attivando la morte della cellula cancerosa (la definizione precisa, in inglese, è “cellular tumor antigen p53, the Guardian of the Genome“).
La scoperta straordinaria che fece il prof. Carbone, di Roma, poi direttore di dipartimento nell’Università cd. del Paradiso, ossia delle Hawaii, è stata non solo provare per la prima volta la cancerogenicità di un virus, appunto il SV40. Fatto di per se che secondo noi avrebbe meritato il Nobel.
Ma addirittura ha spiegato come l’asbesto, considerato come causa del tumore alla pleura, chiamato mesotelioma, possa mancare di un cd. cofattore: l’associazione tra asbesto e SV40 diventa così un pericolo, statisticamente significativo.
Forse così si spiega come le morti per mesotelioma in stabilimenti di trasformazione dell’asbesto nel mondo si siano accumulate a partire di date abbastanza precise, certamente significative (…).
“Nature” conferma…
Citiamo, tradotto dall’inglese (LINK):
“Le proteine p53 (che originariamente si pensava fossero, e spesso si parlava, di una singola proteina) sono cruciali nei vertebrati, dove prevengono la formazione del cancro.[5] Per questo motivo, p53 è stato descritto come “il guardiano del genoma” per il suo ruolo nel preservare la stabilità prevenendo la mutazione del genoma.[6] Per questo motivo TP53[nota 1] è classificato come un gene soppressore del tumore.[7][8][9][10][11]
Il gene TP53 è il gene più frequentemente mutato (>50%) nel cancro umano, il che indica che il gene TP53 svolge un ruolo cruciale nel prevenire la formazione del cancro.[5] Il gene TP53 codifica proteine che si legano al DNA e regolano l’espressione genica per prevenire le mutazioni del genoma.[12] Oltre alla proteina completa, il gene TP53 umano codifica almeno 15 isoforme proteiche.“
In realtà, citando le pubblicazioni del prof. Carbone, secondo noi uno dei più grandi scienziati italiani dell’ultimo secolo, scopriamo qualcosa di ben più importante. Citiamo, enfasi aggiunta (LINK):
“L’infezione da SV40 porta all’attività della telomerasi prima che le cellule mesoteliali infettate si trasformino e si immortalino. L’infezione da SV40 di fibroblasti umani non ha causato un’attività telomerasica rilevabile. Abbiamo anche determinato che il piccolo antigene t di SV40 (tag) svolge un ruolo importante nell’indurre l’attività della telomerasi, poiché questa attività era irrilevabile o minima nelle cellule mesoteliali infettate e/o trasformate da mutanti del tag di SV40. L’amianto da solo non ha indotto l’attività della telomerasi e l’amianto non ha influenzato l’attività della telomerasi nelle cellule mesoteliali infettate con SV40. L’induzione dell’attività telomerasica da parte di SV40 può essere correlata all’altissimo tasso di immortalizzazione delle cellule mesoteliali che è caratteristicamente associato all’infezione delle cellule mesoteliali da parte di SV40.“
In termini più espliciti, da altra fonte che ha elaborato lo stresso concetto, scopriamo quanto segue (LINK)(enfasi aggiunta):
“Il Dr. Carbone ha scoperto il meccanismo della cancerogenesi dell’amianto e ha scoperto che l’SV40, un virus che contaminava il vaccino antipolio, sinergizza con l’amianto nel causare il mesotelioma. Ha studiato un’epidemia di mesotelioma in Cappadocia, Turchia, e ha dimostrato l’esistenza di un fattore di suscettibilità genetica. In seguito a questa ricerca, il dottor Carbone ha studiato le famiglie statunitensi con un’alta incidenza di mesotelioma e ha scoperto una nuova sindrome oncologica che collega le mutazioni germinali BAP1 allo sviluppo di mesotelioma, melanoma uveale e altri tipi di cancro.“
Spero capiate che il problema nasce dunque dal collegamento idealmente binario dell’esposizione al virus SV40, con contagio, e asbesto. Come se fosse un’arma binaria, facciamo questo esempio giusto per far comprendere i lettori, in termini assolutamente teorici e divulgativi ben s’intende.
Ora, possiamo passare all’attualità, lasciando alla valutazione dei lettori quanto sopra.
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Anche il COVID – e le sue conseguenze, anche a lungo termine – è stato correlato alla repressione dell’antigene p53, le evidenze sui papers scientifici sono numerosissime, vedasi oltre, immagini.
Chiaramente, pochi/nessuno riescono/riesce per ora correlare direttamente la proteina spike alla soppressione dell’antigene p53, ossi al cancro nel caso “con cofattore“; l’unica pubblicazione che lo ha fatto è stata puntualmente ritirata (tale paper univa di fatto le conseguenze del vaccino contro il COVID, che portano alla produzione autonoma da parte del corpo della proteina spike [ad esempio a seguito di vaccino COVID mRNA, ndr] ed il cancro, al COVID stesso, sembrerebbe, work in progress, ndr).
Il paper ritiratro, “retracted” è l’unico con tag in rosso/rosa
Attendiamo dunque approfondimenti, riteniamo dovuti ed urgenti
Quanto sopra lascia comunque il lettore con il dubbio se detta proteina spike sia la causa dei tumori correlati o il COVID sia la causa dell’insorgenza tumorale correlata in misura statisticamente significativa, permetteteci almeno questo commento.
Interessante poi come altre pubblicazioni correlino lo stesso effetto soppressivo del gene p53 anche ad altri virus assai “chiacchierati” ultimamente, tra tutti l’HIV e il papillomavirus (…), vedasi sopra. Un vero labirinto con porte scorrevoli.
Sotto, un estratto di uno dei tanti articoli, sempre dello stimatissimo prof. Carbone, in relazione alla contaminazione del vaccino della poliomielite anni ’60 e ’70 da parte di tale virus SV40, scandalo di cui purtroppo in pochi parlano
Riteniamo che la portata di tale scoperta preminentemente italiana, virus SV40 oncogenico in sinergia con altri cofattori come l’asbesto, non sia stata appieno valutata nella sua enorme portata quanto meno dai potenziali interessati di patologie correlate.
Ben sapendo che il virus SV40 conduce non solo al mesotelioma, ma a diversi altri tumori, in genere mortali (ad es. al cervello, vedasi sopra, ndr). Nel caso del mesotelioma è stato semplicemente compreso – DA UNO SCIENZIATO ITALIANO, emigrato per avere successo, ndr – come l’associazione di due fattori, SV40 ed asbesto, possa indurre il cancro.
Chissà quante altre correlazioni ad oggi ancora sconosciute ancora devono essere testate e/o rese pubbliche…
Approfondimenti scientifici sono dunque urgentissimi, riteniamo, onde verificare gli eventuali rischi che potrebbero nascondersi ad es., sulla scorta di casi del passato (vaccini polio ad esempio, ndr), dietro vaccinazioni non testate in modo canonico dall’EMA per la sicurezza di lungo termine. Ad esempio, potremmo riferirci anche ai sieri innovativi assimilabili a preparati genici che basano il loro funzionamento su processi assolutamente rivoluzionari, ad esempio in forza dell’mRNA come principio attivo (…).
MD
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Image: prof. Michele Carbone, M.D, Ph.D.
Nota: come si evince dal suo sito, pagina a lui dedicata, il prof. Carbone, ha scelto di occuparsi di approfondire le sue ricerche sui geni correlati a tale devastante malattia (BAP1), tralasciando per assenza di tempo altre ricerche solo eventualmente correlabili a quanto sopra.