In fondo i dati parlano chiaro. E sono incontrovertibili.
Nei primi 10 anni di euro, l’Italia andava molto meglio di Germania e Francia, fino alla crisi subprime il debito pubblico italiano scendeva, al contrario degli altri due grandi paesi EU. E Roma non aveva dovuto salvare alcuna sua banca con soldi pubblici, al contrario del sistema finanziario francese e tedesco, praticamente falliti (oltre che del sistema finanziario belga ed olandese, simile prognosi).
Dunque venne fatto arrivare Mario Monti, dall’EU, per tarpare le ali a Roma., che invece relativamente volava. Allo stesso tempo venne attaccato l’Asse di Camp David, Egitto e Libya, Mubarak e Gheddafi, fatti cadere.
Berlusconi, che pensava di essere intoccabile, in virtù delle sue amicizie con Putin e Bush, venne ugualmente disarcionato, senza mai dubitare – forse solo nel punto di morte, chissà – di essere stato tradito proprio da Putin, già ai tempi a letto con la ex collega della DDR Angela Merkel (ricordiamo che Putin era membro della Stasi, mentre era di stanza a Dresda, ndr).
I dati dello sviluppo del debito pubblico dei tre paesi dicono tutto:
L’Italia partì con l’euro, diciamo dal 2000, con un debito in lire, ossia costantemente svalutabile e svalutato come PPP, trasformato in non svalutabile euro (suicidio) pari a circa il 109% del PIL, la Francia ca. il 59%, la Germania ca. il 60%.
Nel 2009, a crisi subprime scoppiata, il debito/PIL italiano era al 118% (+9% dal 2000), quello francese circa all’83% (+24% dal 2000) e quello tedesco circa al 76% (+16% dal 2000).
Il picco del debito/PIL tedesco venne raggiunto nel 2010, con circa l’82% (+20% dal 2000). Mentre alla stessa data il debito/PIL francese era attorno all’85% (+26% dal 2000). E quello italiano, alla vigilia dell’arrivo di Mario Monti voluto dall’EU post sorrisini di Merkel e Sarkozy, era appena sotto il 120% (+11% dal 2000).
Questo in termini di debito/PIL percentuale. Se poi si fa lo stesso conto ma in termini di miliardi di euro di debito statale, valore assoluto, visto che le economie tedesche e francesi sono più grandi come PIL di quella italiana (da 2 a 3 volte quella tedesca, tra 12 ed 1,5 quella francese), si capisce bene l’esplosione del debito che avvenne soprattutto in Germania e Francia, ma NON in Italia.
I riferimenti: in verde l’arrivo di Mario Monti in Italia, in Giallo la crisi subprime. A partire dal 2000.
Ovvero, quanto sopra vi spiega che Mario Monti venne imposto dall’EU PER SALVARE L’EU, a danno dell’Italia. Che da allora NON SI E’ PIU’ RIPRESA.
Ai tempi noi scrivemmo che, per coerenza, a Mario Monti si sarebbe dovuto dare il passaporto francese e/o tedesco, togliendogli quello italiano, quanto meno per i danni di fatto permanenti ed anzi accumulativi fatti duranti il suo premierato, al paese che gli diede i natali.
Vista 10 anni dopo, al 2020, diciamo alla data del COVID, la situazione si è evoluta come prevedemmo ai tempi, direi perfettamente: l’Italia è implosa progressivamentre, trasformandosi in un inferno fiscale. Ossia con tasse folli necessarie per depredare gli italiani dei propri beni, ovvero per cancellare la crescita della Penisola. Deindustrializzazione inclusa, vedasi la vendita di FCA ai francesi senza che lo Stato proferisse parola.
E costringendola, col tempo, a rinunciare alla propria stessa sovranità, work in progress.
Uno stuolo di politici romani, fiorentini e milanesi corrotti, ossia al soldo (soldi?) di fatto degli stranieri, si sono succeduti al governo. Fino all’arrivo di Giorgia Meloni, che finalmente si è legata mani e piedi all’unico soggetto in grado di fare uscire l’Italia dall’euro, per propria convenienza corrispondente a quella Italiana: gli USA (…).
Sta di fatto che dal 2011 al 2020, il debito pubblico italiano è arrivato al 152% (+43% dal 2000, incremento di debito accumulato per circa i 3/4 a seguito della cura di Mario Monti), debito astronomico.
Il debito/PIL tedesco invece si è ridotto progressivamente, andando in controtendenza a seguito della cura di Mario Monti all’Italia, fino al scendere sotto il 60% a fine 2019 (pari a quello del 2000), visti i guadagni competitivi apportati al sistema germanico in forza dell’azzoppare il principale competitore manifatturiero tedesco in EU, onda lunga delle gesta implosive di Mario Monti, ossia azzoppando la Penisola.
Mentre la Francia, paese ormai profondamente derelitto, ha visto salire il proprio rapporto debito/PIL al 112% circa (+53% dal 2000).
Penso che i dati siano chiarissimi, inutile commentarli oltre. Ben sapendo che, secondo l’EU franco-tedesca (veterocoloniale), è il debito italiano il vero problema, sigh…
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Check the dates, articolo (direi profetico sull’evoluzione a medio-lungo termine della politica implosiva indotta per l’Italia da Mario Monti), disponibile QUI
Oggi, nel 2023, siamo al redde rationem: post COVID la Francia non sta più in piedi, visto il debito accumulato ed in trend ascendente, non compensato da un incremento di capacità manifatturiera.
La Germania sta sì in piedi, ma i blocchi imposti post North Stream BANG all’accesso al gas russo, oltre alla tendenza anglo di non consumare così tanti prodotti di import come in passato, depongono malissimo per la sua competitività. Tanto che, derogando totalmente dai dettami EU, Berlino ha recentemente stanziato soldi per aiutare le aziende tedesche ad abbattere i propri costi energetici, dal 2024. Mentre l’Italia causa debito eccessivo non può fare lo stesso.
Ossia condannando il competitor industriale della Germania alla morte.
In più si parla oggi di puntuale reintroduzione dei parametri austeri di Maastricht, che colpiranno soprattutto l’Italia, causa debito elevato.
In buona sostanza l’Italia per ordine dell’EU franco-tedesca, con gli avanzi primari – e con i dividendi delle proprie aziende sistemiche pagati all’estero da decenni, anche via privatizzazioni delle stesse imposte dalla stessa EU – sta drenando ricchezza dalla Penisola. Portandola, encore, al collasso.
Il MES, nei piani di oltregottardo, dovrebbe essere il prossimo passo, la troika greca.
Un vero e proprio collasso programmato. Voluto. Appunto dall’EU franco tedesca, che in assenza di colonie sta attuando un colonialismo interno all’Unione EUropea, roba loro coordinata da Davos, prima di tutto a danno dell’Italia. Per sopravvivere nei loro anacronistici privilegi, soprattutto a Parigi.,
In tale contesto foraggiare politici corrotti in Italia resta un business, di Stato (straniero, vedasi Qatargate, di fatto WEF/Davos, lo stesso soggetto – il Qatar, a letto con la Parigi globalista – che ha sovvenzionato l’attacco ad Israele per indebolire l’asse di Camp David, vincente, ndr).
Ad es. contro Giorgia Meloni (un ostacolo da abbattere) che, alleandosi con gli USA, si oppone concretamente al piano del WEF di aggregare Italia e Francia; ossia con l’obiettivo di annichilire progressivamente il potere e l’ingerenza USA nel Mediterraneo e nel vicino Oriente, a termine. Facendo fare il take over di Roma a favore di Parigi.
Solo questione di tempo prima che il malato del mondo occidentale, la Francia, si spinga a varcare militarmente i confini italiani, in assenza di accondiscendenza italiana: il Patto del Quirinale, lo strumento legale sovranazionale ratificato guarda caso proprio con Mario Draghi, trattato troppo simile a quello di Fontainebleau del 1807 (che portò all’invasione francese della Spagna, con l’inganno), aveva ed ha precisamente tale fine.
Prima capite che la crisi di Parigi è talmente smisurata da mettere a rischio la propria secolare esistenza, prima comprenderete l’enorme rischio che corre l’Italia ed in generale tutti i paesi vicinali alla Francia, ad es. la Svizzera francese e Catalogna. Quest’ultimo, con l’ennesimo tentativo sponsorizzato da Parigi, ossia dall’EU, di enucleazione della Catalogna, con il supporto di Sanchez e Puidgemont; ossia in presenza di una Corona di Spagna dimezzata dagli scandali ingenerati, a favore dell’EU, da un’avvenente nobile tedesca di nome Corinna. Ma questa è un’altra storia
MD
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